Pagine

sabato 31 ottobre 2020

Speciale Halloween - La Notte del... Coprifuoco?

Cari lettori, vi scrivo questo articolo non senza una grande tristezza: Oggi é Halloween, o Samhain se preferite, l'ultimo giorno dell'anno secondo il Calendario Celtico.
Proprio a causa di questo essere "l'ultimo giorno", era dedicato ai morti. Nella visione Celtica tuttavia, la Morte non era la fine, solo un passaggio, proprio come l'ultimo giorno segna la fine dell'anno vecchio ma anche l'inizio di quello nuovo. Allo stesso modo, neppure i Morti se ne vanno, ma restano con noi in un'altra forma.
Per questo la notte di Samhain era anche la Notte dei Fantasmi.
Quest'anno, Samhain cade in una notte di Luna Piena, per la prima volta dal 1944. Non solo, ma è anche una Luna Blu, la seconda Luna Piena in un solo mese, che è un evento raro.
Questo rende la Notte di Halloween 2020 particolarmente magica, ma essendo la Notte dei Fantasmi, questo significa anche particolarmente oscura: tutte le "questioni irrisolte" che credevamo di esserci lasciati alle spalle, ora tornano in tutta la loro spaventosa potenza. 
Come la Pandemia. O l'incubo di un nuovo Lockdown.
Niente Dolcetto o Scherzetto per questo Halloween.
In compenso, le nostre strade saranno davvero spettrali! Se in qualunque altro anno, durante la Notte dei Fantasmi i Morti escono dagli Inferi per incontrarsi con noi nel nostro Mondo, quest'anno sarà il nostro Mondo che scivolerà negli Inferi. 

NOTA: mentre scrivevo questo articolo mi é arrivata la notizia che Sean Connery é morto.
La straordinaria potenza delle Ombre fa di questo Samhain un momento particolarmente favorevole ai riti iniziatici: per chi di voi ha familiarità con i Giochi di Ruolo, beh, se non avete lasciato faccende in sospeso, é arrivato per voi il momento di salire di livello.
Mentre entriamo nel Periodo Oscuro dell'anno (come se quello che é stato finora non lo fosse abbastanza) cercherò di navigare con voi questo difficile passaggio con una serie di articoli nei mesi di Novembre e Dicembre.
Molti di voi, non potendo uscire, hanno decorato la propria casa con delle splendide decorazioni di Halloween, di cui poi avete postato le foto sui vostri profili social.
Io che ho sempre scritto delle feste degli altri, mi sono reso conto di non avere alcuna decorazione adatta alla stagione in casa (i figli del calzolaio...).
Mi sono ricordato di avere una vecchia zucca di terracotta che non usavo più da anni, ma ho scoperto che era rotta (ecco perché non la usavo più).
Così ho dovuto arrangiarmi con quello che avevo. Spero che vi piaccia.
Continuate a leggere.

lunedì 19 ottobre 2020

Luce Metropolitana (Metropolitan Light)

La mostra fotografica Luci Metropolitane si é tenuta alla Bicocca, presso il Bookshop Franco Angeli dal Primo al Quindici Ottobre 2020.
Non credo che sarei riuscito a visitarla senza l'aiuto della mia preziosa  collaboratrice, che é riuscita a trovarmi un buco tra il Claddagh Fest e il concerto dei Lyradanz ed é stata anche così gentile da accompagnarmi (sta diventando complicato seguire gli eventi, anche a causa delle misure anti-CoVid, perciò devo organizzarmi).
Nonostante il suo aiuto tuttavia, mi sono ridotto proprio all'ultimo giorno e non sono riuscito a visitare la mostra prima di Giovedì 15.
Ho saputo della Mostra da un mio contatto, Valentina Baldin, che era anche una dei fotografi esposti: qui accanto vedete una delle sue foto, e riporto di seguito la descrizione che lei stessa dà del suo lavoro:

La Milano notturna risulta una città quasi surreale: da un lato la quiete, la fine del via vai frenetico di lavoratori e turisti, dall'altro il silenzio rumoroso che la rende insonne. Milano é una città che sembra non dormire mai: i mezzi di trasporto corrono in continuazione, le auto si spostano all'interno dell'intricato reticolo urbano e tutto viene illuminato quasi a giorno, creando un intenso contrasto di luci e ombre.

Forse sono di parte, ma credo che Valentina Baldin abbia colto non solo l'essenza di Milano, ma anche il tema della mostra, meglio di tutti gli altri: sebbene io riconosca i luoghi, mi sembra per un attimo di guardare New York, la Città che non dorme mai con cui credo che Milano abbia molte più cose in comune che con Roma o Firenze, avvolta però da una luce particolare, quasi fosse un cartone animato degli anni '90 o il classico Dick Tracy con Warren Beatty.
Meno convincenti invece gli altri autori: sebbene alcuni di loro abbiano portato idee interessanti, nessuna di queste sembrava avere molto a che fare con la metropoli o con la luce, preferendo invece ripiegare su un forzato astrattismo concettuale.
La serie Inanna per esempio, mi é piaciuta, anche come riferimento al Sacro Femmineo, ma devo capire cosa c'entra la Dea Sumera della Fertilità e dell'Estasi Amorosa con la luce metropolitana, o con una ballerina che gioca a nascondino indossando delle maschere al contrario.
Anche la fila di ritratti di persone anziane negli scatti di un altro fotografo mi sembra del tutto messa a caso.
Mai però quanto quello che sembra aver preso degli scatti a caso, girando la città a caso, che mostrano a caso parti di edifici a cui poi viene assegnato a caso un titolo che vorrebbe catturare la partecipazione emotiva di chi guarda.
L'immagine qui accanto é l'esempio più spudorato: si intitola "distanziamento sociale" e ritrae la fiancata del Duomo, su cui le statue sono a malapena visibili. Basta leggere l'etichetta tuttavia, per scoprire che la foto é del 2015, molto prima che le parole "Distanziamento Sociale" diventassero d'attualità.
Nell'insieme non posso dire di essere rimasto deluso: volevo andare a vedere la mostra di Valentina Baldin e quella ho visto.
Un ringraziamento speciale a Laurel Ristocafè, dove ci siamo fermati dopo la mostra per una tazza di tè e una crêpe.
Continuate a leggere.

domenica 18 ottobre 2020

Lyradanz: the Return

Dopo la mia breve gita sui monti di Ameno, la prima Luna Nuova d'Autunno ha portato, se non un nuovo inizio, almeno una tregua in questo anno così difficile.
Ailie Robertson
Proprio con la Luna Nuova infatti, l'ensemble Lyradanz ha tenuto il suo primo concerto dopo il Lockdown, accompagnata da un'ospite speciale direttamente dalla Scozia: l'arpista Ailie Robertson, che si sarebbe dovuta esibire a Marzo sui nostri palchi, ma la Quarantena l'ha tenuta imprigionata per mesi nella sala da pranzo dei Sangineto.
Come i miei lettori di certo sapranno, perchè ormai l'avrò ripetuto fino alla nausea, quest'anno non ho potuto passare le vacanze nel Regno Unito a causa della Pandemia, ma le note di Ailie Robertson mi hanno fatto sentire le coste rocciose della Scozia come se fossi stato lì.
Duetto d'arpa
Se chiudevo gli occhi, riuscivo quasi a sentire le onde contro gli scogli, prima che la melodia dell'arpa cambiasse in "The bonny, bonny Banks of Loch Lomond".
Non riesco quasi a scrivere questa frase senza sentire un groppo alla gola.
Grazie ad Adriano Sangineto per avermi invitato, e a Caterina Delphine Sangineto per avermi convinto a  dispetto della mia riluttanza a rimettere il naso fuori di casa.
C. D. Sangineto e le nacchere
Parlando di loro, il concerto ha fatto anche da presentazione per il loro nuovo album, "Una Notte in Ballo", che ripropone le musiche tradizionali del folklore francese immerso nella nebbiosa atmosfera della Vecchia Milano, grazie all'arrangiamento di Jacopo Ventura.
Ecco che un Valse à 3 Temps diventa "I Tram di Milano", e un Congo de Captieux si trasforma in un improbabile "Ambarabaciccicoccongo", senza rinunciare, con stile e ironia tipica dei Sangineto, a una fusione di nuovo e antico.
E così, tra le note di una Gavotte e quelle di una Polka, potrebbe spuntare all'improvviso il tema dell'A-Team o di Mission: Impossible...
É inutile che ve lo spiego, dovete vedere con i vostri occhi e sentire con le vostre orecchie. 
La serata del Sedici Ottobre apre il nuovo tour dei Lyradanz e della loro ospite, non preoccupatevi, cinema e teatri sono i luoghi più sicuri in cui andare, a patto di rispettare sempre le distanze e tenere sempre la mascherina.
Troverete date e luoghi sul loro sito.
Fate attenzione e continuate a leggere.

martedì 13 ottobre 2020

Claddagh Fest - Introduzione

Già da prima del Lockdown, per motivi indipendenti dalla mia volontà e con mio grande rammarico, ero stato costretto a uscire dal circuito delle manifestazioni celtiche.
Cercasi Arcobaleno, pago zecchini
Per un certo periodo ho anche smesso di ascoltare musica celtica, ripiegando sui vecchi successi di Avril Lavigne e persino sulle Spice Girls (per farvi capire quanto ero messo male).
Durante quest'anno infausto tutte le mie uscite, come quelle di chiunque altro, si sono ridotte a zero, e ancora adesso tendo a limitarle allo stretto indispensabile, avendo sviluppato una certa riluttanza a uscire di casa e un raddoppiato disagio nel trovarmi all'esterno.
Così, quando ho sentito che si sarebbe tenuto il Claddagh Fest sul Lago di Orta, ho pensato "Voglio davvero ricominciare tutto da capo?".
Ho deciso di sì, ma per prudenza ho voluto partecipare solo a una delle tre giornate, quella di domenica (sebbene sia diventata una giornata e mezza per ragioni logistiche).
Il primo impatto é stato terribile, e la difficile accessibilità del luogo, unita alle precauzioni anti-CoViD che gli organizzatori hanno preso molto sul serio nonostante le oggettive difficoltà dovute alla conformazione del territorio, non ha reso le cose più facili.
Non sono più abituato ai ritmi di un evento, e questo sarebbe stato impegnativo anche per i miei vecchi standard: l'idea di mollare tutto e tornarmene a casa mi ha sfiorato diverse volte. Tuttavia, senza che me ne rendessi conto, era già scattato qualcosa che mi ha fatto rimanere fino alla fine, seppure sia stato costretto a dosare le forze per riuscirci. Penso che gli dei abbiano premiato la mia perseveranza, sebbene in una maniera... piuttosto strana.
Mi sono infatti ritrovato iscritto a uno stage di Arpa Celtica tenuto da Caterina Delphine Sangineto, senza sapere esattamente come e perch´ (ero andato lì pensando di sentirla suonare...). Gli altri iscritti invece, non hanno avuto la mia stessa resistenza, e così lo stage si é trasformato in una lezione privata...
Beh, alla fine ho imparato a suonare l'arpa. Malissimo certo, ma se mi avessero detto al mattino che la sera sarei stato capace di suonare una marcia, proprio io che non sono mai riuscito a suonare neanche il flauto alle scuole medie e ho sempre pensato di essere negato per qualsiasi strumento, non ci avrei creduto.
Continuate a leggere...