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giovedì 6 settembre 2012

Brave - Ribelle


“Andiamo piccina, tuo padre non crede alla Magia”
“Beh, fa male, perché é una cosa vera!”

Questo breve scambio di battute tra madre e figlia riassume in pieno la sensazione che si prova quando si guarda un film della Disney: si sa che é completamente assurdo, ma é impossibile non continuare a vederlo fino alla fine, e quando poi é finito vorresti rivederlo. Ogni film della Disney é un incantesimo della Sfera dell’Illusione che non concede Tiri Salvezza. Ma Brave tocca qualcosa di ancora più profondo, forse perché, che se ne renda conto o meno, evoca un altro tipo di Magia, più antico, più misterioso.
La colonna sonora é splendida, se ti piace la musica celtica (e a me piace; mi sarei messo a ballare la Giga se avessi avuto più spazio).
La ricostruzione storica é un disastro filologico, che mescola la Scozia dell’Età del Ferro con l’Inghilterra medioevale e cita i Romani assieme ai Vichinghi; la presenza di un Clan Mackintosh é un omaggio a Steve Jobs, che non ha niente a che fare con i Lord dell’isola di Moy.
Un film come questo però, vive più di sensazioni che di attente ricostruzioni, e anche se si può storcere il naso di fronte all’improbabile accento del figlio del capo clan, si sente davvero la Scozia, le sue rovine e le sue leggende, le sue montagne coperte di nuvole e i suoi boschi che odorano di pioggia anche in un giorno di sole,  e altri piccoli riferimenti che solo chi é stato in  Scozia può cogliere, come l’Haggis, o il fiore di cardo accanto al dolce ai lamponi.

La vera protagonista del film

La storia é apparentemente banale: Merida, una principessa ribelle che preferisce tirare con l’arco che cucire arazzi, fugge dal castello per non sposarsi, e incontra una strega (intagliatrice!) che la aiuta a trovare il suo destino.

C’é una grossa anomalia rispetto ad altri film Disney: non c’é nessun principe, o meglio, uno ce n’é, ed é anche vittima di una maledizione, ma una volta che tutti gli incantesimi sono spezzati, non sposa la principessa: le appare invece come spirito e la ringrazia di cuore prima di ritornare alla sua pace eterna. 
Anche la principessa ritrova la sua pace, ma in questa vita, la vita che ha sempre fatto e l’unica che abbia mai voluto.
Questa é la favola dei tempi moderni, che finisce con un “felici e contenti ora” piuttosto che con un “felici e contenti per sempre”.

NOTA FINALE: restate in sala fino a dopo i titoli di coda...

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