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sabato 15 dicembre 2012

Lo Hobbit - Un Viaggio inaspettato

Eccomi finalmente giunto all'evento tanto atteso (no, non il compleanno di Bilbo!) Sto per parlarvi del ritorno di Peter Jackson nella Terra di Mezzo.
Ed é un ritorno in grande stile, anche tenendo conto che the Hobbit (il libro) aveva un tono più comico e casereccio rispetto al Signore degli Anelli. Almeno, così pensavo; ma dopo aver sentito i nani intonare la Canzone delle Montagne Nebbiose, credo proprio che sia il caso di andare a riprendere il libro.

Sono convinto anzi, che la canzone dei nani, da sola, valga tutto il film, ma potrei elencare almeno una dozzina di cose che da sole valgono tutto il film, compreso Radagast e la sua slitta trainata da conigli giganti, che tanto ha fatto arrabbiare i puristi ma, credo, lo stesso Tolkien avrebbe apprezzato.
Credo anzi di amare ancora di più il film proprio grazie a Radagast, che in tutti i libri originali non compare più di due o tre volte.

Senza nulla voler togliere a Tolkien, che rimane comunque il Maestro di Oxford, Peter Jackson é un vero genio, forse il migliore dei suoi allievi.

Per onestà, devo ammettere che la scena della fuga dai goblin somiglia forse troppo a un videogioco, con tanto di piattaforme mobili e corsa sulle montagne russe; ma non é detto che questo sia per forza un male, dopotutto viviamo in un mondo multimediale, e molti di quelli che hanno letto Tolkien, me compreso, hanno iniziato dai giochi di ruolo.
Azog il Profanatore anzi, sarebbe grandioso come miniatura.

Se dicessi una sola parola di più, probabilmente rivelerei qualcosa di troppo; vi basti sapere che sono andato a vederlo nonostante la neve, e lo rifarei.

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