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sabato 8 febbraio 2014

Robocop

Sono consapevole del fatto che l'epoca d'oro del cinema di fantascienza é passata, e che il continuo corteo di pessimi remake che escono ora al cinema (Atto di Forza, Prometheus, Elysium, Terminator 4) ne é il triste canto funebre. Non che io rimpianga troppo la cosa: come si dice a Manhattan, quelli erano i tempi, questo é adesso.
Ecco perché speravo, ma non troppo, che questo nuovo Robocop non fosse uno spreco di tempo.
Non pretendevo troppo: sarei stato soddisfatto se fosse stato adeguato.
Lo è, ma solo a malapena.
Mi piace l'aspetto del nuovo Robocop, ma lo avrei visto meglio a Neo-Tokyo che a Detroit.
Le scene con Robocop che corre in moto sarebbero state perfette... per Batman.
La colonna sonora oscilla da una noiosa musica da sala d'attesa alla rivisitazione in chiave hard rock di pezzi classici che sarebbero stati meglio in Kick-ass.
Le scene di battaglia sono realizzate benissimo... per Call of Duty.
Si passa da una scena all'altra come una specie di singhiozzo, in una maniera più adatta a una graphic novel che a un film.
Lo scenario é poco credibile, troppo pulito per un cyberpunk come il primo Robocop (soprattutto  l'ironia che era il suo punto di forza qui é assente) troppo blando per un iperpunk come Ghost in the Shell, e i personaggi non fanno nulla per migliorarlo: i cattivi sono assurdi più che minacciosi, come se fossero fatti di coca e non si rendessero neppure conto di quello che succede loro attorno, mentre Alex Murphy diventa quasi patetico. Anche la famosa battuta "Vivo o morto, tu vieni con me!" sembra buttata dentro a caso.
Il risultato é una guerra tra deboli fatta col copia/incolla, un pacchetto di caramelle per gli occhi che, pur non riuscendo ad essere del tutto inguardabile, non mi sento proprio di consigliare.

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