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giovedì 6 marzo 2014

Scottish Dance Stage - Parte Seconda

Genus spectaculorum unum atque in omni coetu idem. Nudi iuvenes, quibus id ludicrum est, inter gladios se atque infestas frameas saltu iaciunt.
Gaius Cornelius Tacitus 
De Origine et Situ Germanorum
Capitolo XXIV
[Trad: Cè un solo genere di spettacoli e il medesimo in tutte le riunioni: giovani nudi che, per divertimento, ballano e saltano tra spade e lance acuminate]
É possibile, anche se non facilmente dimostrabile, che queste righe di Tacito siano la prima testimonianza storica della Danza delle Spade.
Praticata nelle Highlands scozzesi fino al diciottesimo secolo, cioé fino alla sconfitta del Principe Carlo Edoardo Stuart nella Battaglia di Culloden nel 1748, la Danza delle Spade fa parte della famiglia di balli popolari tipici del nord della Scozia, noti nel complesso come Highland Dances.  
A questa danza é di solito associata la cosiddetta spada larga con elsa a cesto (basket-hilt broadsword) che é la versione settecentesca della famosa Claymore, la tipica grande spada scozzese a due mani.
Le celebri marce militari scozzesi, suonate naturalmente con le cornamuse, non si limitano ad accompagnare questa danza, ma danno un tempo preciso che, considerando la natura della performance, non può lasciare spazio ad errori.
Ovviamente, per questo stage non c'erano vere cornamuse, ma ci siamo dovuti accontentare di un CD, né sono state usate spade vere, sostituite da dei semplici nastri di raso (si trattava dopotutto di uno stage per principianti).
A differenza di una Giga (ballo di gruppo), la Danza delle Spade é un ballo solista, e considerato "molto tecnico" dagli stessi insegnanti.
Per questa ragione si é trattato di uno stage particolarmente faticoso anche per me, soprattutto perché a un certo punto ho cercato di fotografare la mia istruttrice mentre ballavo.
Strano a dirsi, ci sono anche riuscito, sebbene la foto più decente che sono riuscito a fare é questa:

In ogni caso penso sia stata una splendida esperienza, al punto che mi sento di consigliare ai miei lettori, in particolare a quelli che abitano tra Veneto e Lombardia, ma se abitate a Roma o a Firenze dovrebbe esserci un corso anche lì, di non limitarsi a leggere: provate voi stessi.

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