Sono certo che i miei lettori ricorderanno Marta Leandra Mandelli, già autrice della saga di Oltremondo, un fantasy metropolitano ambientato in una Milano alternativa che al momento conta due volumi (Petali di Rosa e Fili di Ragnatela e L'Orizzonte delle Dimensioni) con un terzo ancora in preparazione.
Avevo accennato, in uno degli articoli a lei dedicati, a un altro progetto, non collegato alla saga di Oltremondo, su cui l'autrice però rifiutava di dare anticipazioni.
Il 25 giugno, in una libreria vicino al centro di Milano, il mistero é stato finalmente svelato.
Starbound, a differenza di Oltremondo, é un romanzo autoconclusivo che non fa parte di alcun ciclo.
Un'altra differenza é l'ambientazione: non si tratta di un Urban Fantasy, cioè di una storia in cui la magia "irrompe" nel nostro mondo, ma di un High Fantasy, vale a dire una storia ambientata in un mondo a sé stante dove la magia é una presenza normale.
Marta tiene però a precisare una differenza tra il suo stile e l'High Fantasy classico (quello di Tolkien): se il secondo é una saga che parla di esseri fantastici, che lo rende più vicino alle favole o alle leggende, questa é una storia di semplici esseri umani che si ritrovano, che lo vogliano o no, alle prese con eventi al di là delle cognizioni dei Mortali.
Starbound esiste nel suo universo separato anche dal punto di vista editoriale: a pubblicarlo infatti é l'Armando Curcio Editore.
Si tratta senza dubbio di un salto di qualità per l'autrice, di cui tutti i suoi lettori più fedeli, io per primo, dovrebbero essere felici, anche se, personalmente, ammetto di preferire gli editori locali.
Una copia del romanzo comunque, si trova già sulla mia scrivania. Vi dò appuntamento a settembre per la recensione, credo che stavolta sarò io a continuare a leggere.
Pagine
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venerdì 27 giugno 2014
lunedì 23 giugno 2014
Pavia: Pic-Nic Vittoriano 2
Le grandi fiere del fumetto sono qualcosa di splendido, ed é una fortuna che ci siano.
Ma il mondo del fumetto non é solo gioco e divertimento, richiede anche molto impegno, e alla lunga diventa faticoso da seguire.
Noi per gli eventi informali ci vestiamo così |
Per questo, con l'arrivo della calura estiva, preferisco abbandonare gli eventi di più largo respiro e partecipare ad incontri più informali tra amici.
Era chiaro che quello di domenica é stato un incontro informale, dal momento che Sua Maestà la Regina non c'era; ma il secondo Pic-Nic Vittoriano, che si é tenuto nell'Area Vul di Pavia, organizzato, come l'anno scorso, dalla meravigliosa Lady Elisabeth e dai suoi compatrioti, ha mantenuto il consueto livello di buon gusto e di decoro
a cui la nostra gentile ospite ci ha da tempo abituati (niente domande per favore).
Il pic-nic avrebbe dovuto tenersi la settimana scorsa, ma é stato rinviato a causa del maltempo (che in realtà non c'é stato).
Forse anche a causa del rinvio, oppure anche alle vicissitudini personali della nostra Lady Elisabeth, in procinto di chiudere il proprio negozio nel centro di Pavia per trasferire la propria attività e la propria abitazione in un atelier privato presso la Certosa, il numero di partecipanti é stato inferiore rispetto all'anno scorso.
A seguito di ciò non si sono tenuti giochi all'aperto né stupri di gruppo (le nostre gentildonne non hanno trovato nessuno da poter stuprare, poiché la loro vittima abituale ha inspiegabilmente declinato l'invito, adducendo lievi attacchi di morte come giustificazione).
Quello che avrebbe potuto essere un increscioso contrattempo si é così trasformato in un episodio che é stato di ispirazione per tutti, anche per il sottoscritto.
Poiché sono da sempre un convinto assertore del principio britannico, secondo cui la nobiltà deve regnare con l'esempio, e non con la pretesa di un astratto principio di autorità, mi sono immediatamente cimentato nella prova dell'anguria.
Per modestia preferisco tuttavia non dilungarmi sulla mia impresa in questa sede, e rimando a un possibile futuro libro "Il Bushido e l'arte di affettare l'anguria".
Esorto nel frattempo i miei gentili lettori, come é mio costume, nel proseguire nella lettura.
Era chiaro che quello di domenica é stato un incontro informale, dal momento che Sua Maestà la Regina non c'era; ma il secondo Pic-Nic Vittoriano, che si é tenuto nell'Area Vul di Pavia, organizzato, come l'anno scorso, dalla meravigliosa Lady Elisabeth e dai suoi compatrioti, ha mantenuto il consueto livello di buon gusto e di decoro
a cui la nostra gentile ospite ci ha da tempo abituati (niente domande per favore).
Il pic-nic avrebbe dovuto tenersi la settimana scorsa, ma é stato rinviato a causa del maltempo (che in realtà non c'é stato).
Forse anche a causa del rinvio, oppure anche alle vicissitudini personali della nostra Lady Elisabeth, in procinto di chiudere il proprio negozio nel centro di Pavia per trasferire la propria attività e la propria abitazione in un atelier privato presso la Certosa, il numero di partecipanti é stato inferiore rispetto all'anno scorso.
A seguito di ciò non si sono tenuti giochi all'aperto né stupri di gruppo (le nostre gentildonne non hanno trovato nessuno da poter stuprare, poiché la loro vittima abituale ha inspiegabilmente declinato l'invito, adducendo lievi attacchi di morte come giustificazione).
Un duello tra samurai molto vittoriano |
Il biglietto di scuse é stato scritto e firmato personalmente dal defunto, la dipartita del resto non esula dalle buone maniere.
Un inconveniente di modeste proporzioni si é verificato al momento di tagliare l'anguria, dovuto alla mancanza di un coltello, a cui tuttavia ha posto prontamente rimedio un tale Sir Richard, il quale, fedele al proprio nipponico codice d'onore, non abbandona mai la propria magione senza la katana al fianco.Quello che avrebbe potuto essere un increscioso contrattempo si é così trasformato in un episodio che é stato di ispirazione per tutti, anche per il sottoscritto.
Poiché sono da sempre un convinto assertore del principio britannico, secondo cui la nobiltà deve regnare con l'esempio, e non con la pretesa di un astratto principio di autorità, mi sono immediatamente cimentato nella prova dell'anguria.
Per modestia preferisco tuttavia non dilungarmi sulla mia impresa in questa sede, e rimando a un possibile futuro libro "Il Bushido e l'arte di affettare l'anguria".
Esorto nel frattempo i miei gentili lettori, come é mio costume, nel proseguire nella lettura.
mercoledì 18 giugno 2014
Chocorose
Un Maid Café é un locale che si ispira, con una certa ironia, all'estetica della servitù inglese dell'800, in un contesto goth-romantic con elementi furry.
In altre parole, i clienti sono serviti da cameriere in uniforme da "French Maid" adattate al gusto moderno. Il Butler café invece si basa sulla stessa premessa, ma é rivolto ad un pubblico femminile.
La formula é nata in Giappone agli inizi del ventunesimo secolo e si é diffusa in tutto il mondo, facendo anche una fugace apparizione all'Etna Comics, la principale Fiera del fumetto siciliana.
Naturalmente é molto apprezzata dagli appassionati di Manga.
Fino ad ora però non esisteva nulla di simile in questo paese.
Fino ad ora.
Il Chocorose - Maid and Butler Café si trova a Torino, e ha persino una pagina DeviantArt in cui pubblica le foto delle sue serate, dove sembra ci si diverta parecchio:
Nonostante Torino sia fuori dalla mia zona abituale, sono stati così gentili a chiedermi di parlare di loro che non ho potuto dire di no.
Spero di trovare presto qualcosa di simile anche a Como o a Pavia.
Nel frattempo, amici del Chocorose Café, Ganbatte!
E voi, continuate a leggere.
lo stand dell Chocorose Cafè al Novara Comics |
La formula é nata in Giappone agli inizi del ventunesimo secolo e si é diffusa in tutto il mondo, facendo anche una fugace apparizione all'Etna Comics, la principale Fiera del fumetto siciliana.
Naturalmente é molto apprezzata dagli appassionati di Manga.
Fino ad ora però non esisteva nulla di simile in questo paese.
Fino ad ora.
Il Chocorose - Maid and Butler Café si trova a Torino, e ha persino una pagina DeviantArt in cui pubblica le foto delle sue serate, dove sembra ci si diverta parecchio:
Nonostante Torino sia fuori dalla mia zona abituale, sono stati così gentili a chiedermi di parlare di loro che non ho potuto dire di no.
Spero di trovare presto qualcosa di simile anche a Como o a Pavia.
Nel frattempo, amici del Chocorose Café, Ganbatte!
E voi, continuate a leggere.
lunedì 16 giugno 2014
U-Play
"Non c'é vittoria nella forza.
Ma forse la vittoria può essere nelle piccole cose, che hai dimenticato.
Cose che richiedono un'anima più semplice, più onesta"
A volte per continuare a fare quello che facciamo, abbiamo bisogno di risalire alle origini di quando abbiamo iniziato a farlo. Ecco perché ho abbandonato per un momento i grandi eventi fumettistici per partecipare a una manifestazione più piccola.
L'Associazione Ludica Neuromante é molto attiva nonostante le sue dimensioni modeste (appena 15 membri).
La sua sede si trova nel comune di Uggiate Trevano, al confine con la Svizzera, in collaborazione con il quale organizza già da qualche anno un evento dedicato ai giochi di ruolo, chiamato U-Play, che per un giorno trasforma Uggiate Trevano in un punto di incontro per i giocatori da entrambi i lati del confine.
Quando ho sentito che anche il Terzo Conclave di Saronno avrebbe preso parte all'edizione di quest'anno, ho colto l'occasione per aggregarmi.
Tra gli altri partecipanti, anche il Risiko Club Lario, che ha organizzato un piccolo torneo dimostrativo, e l'associazione Ludos Libra di Monza, che sotto un secondo padiglione ha organizzato sessioni dimostrative di giochi da tavolo, come Arkham Horror e altri.
L'organizzazione é stata ottima (i "Neuromanti", come vengono affettuosamente chiamati dalle altre associazioni, hanno gestito personalmente anche il servizio ristoro).
Nonostante questo, le condizioni del tempo hanno giocato a sfavore, limitando l'affluenza all'evento, al punto che quelli che avrebbero dovuto dirigere i giochi si sono ritrovati, verso la metà della giornata a giocare tra di loro, una vera sfortuna, considerando la tutt'altro che disprezzabile offerta di giochi e attività.
Uno degli obiettivi tuttavia é stato raggiunto ugualmente: mettere in comunicazione gruppi di giocatori che di solito non hanno molte occasioni di incontrarsi.
Mi auguro che, con queste premesse, l'edizione dell'anno prossimo possa avere un maggior meritato successo.
venerdì 13 giugno 2014
Mattoncini al Monastero - Terza Parte
Ho preferito non parlare di Matteo Brugnoni nel mio precedente articolo perché ho ritenuto opportuno citarlo a parte.
Mat ha inoltre organizzato un piccolo concerto nel cortile del monastero in cui si svolgeva la mostra.
Dopo che avete ascoltato Britalian, non dimenticate di dare un'occhiata anche alla pagina di Rick Brick, un altro costruttore le cui opere sono molto particolari.
L'argomento preferito di questo insolito ed eclettico personaggio sono le ricostruzioni (non c'é mai stata una definizione più appropriata) di supposti rapimenti alieni, come quello dei coniugi Betty e Barney Hill, che avrebbero avuto un incontro ravvicinato con i Grigi nel 1967. I nomi dei rapiti tuttavia, sono quanto meno sospetti, visto che la loro storia ha cominciato a girare nello stesso periodo in cui é uscita la prima stagione de Gli Antenati.
Oltre alle doti di costruttore Mat (questo é il suo nome d'arte) possiede anche quelle di cantante.
Non solo, ma dopo aver inciso il suo primo album autoprodotto, Britalian (disponibile per download su Amazon) ha realizzato tre spot pubblicitari tutti con i LEGO.
Oltre alle doti di costruttore Mat (questo é il suo nome d'arte) possiede anche quelle di cantante.
Non solo, ma dopo aver inciso il suo primo album autoprodotto, Britalian (disponibile per download su Amazon) ha realizzato tre spot pubblicitari tutti con i LEGO.
Mat ha inoltre organizzato un piccolo concerto nel cortile del monastero in cui si svolgeva la mostra.
Dopo che avete ascoltato Britalian, non dimenticate di dare un'occhiata anche alla pagina di Rick Brick, un altro costruttore le cui opere sono molto particolari.
mercoledì 11 giugno 2014
Novara Comics & Manga - Parte Prima
Se é vero che non tutte le ciambelle riescono col buco, nel mondo delle fiere del fumetto é possibile che un buco riesca alla perfezione senza la ciambella.
Organizzare una manifestazione dedicata al fumetto e al Cosplay in una palestra é perfettamente giustificabile per una piccola città come Saronno o Uggiate Trevano, ma da Novara mi sarei aspettato di meglio.
Il caldo e gli spazi inadeguati non hanno però impedito ai cosplayers e agli altri partecipanti di dare il meglio di sé, come potete vedere dallo stand di Steampunk Italia, nella foto qui sopra, associazione nata proprio a Novara e cresciuta in tutto il Piemonte, Veneto e Toscana (stranamente non sembra riscuotere molto successo in Lombardia, con mio grande dispiacere).
Proseguono intanto, nonostante le difficoltà tecniche e organizzative, le riprese della seconda stagione di Strips! La Sitcom, che si avvicina sempre di più a una qualità di livello professionistico: dopo aver distribuito tazze e magliette dedicate alla serie, messo in piedi un piccolo stand fotografico per i cosplayers e stampato nuovi volantini, si appresta ora a reclutare nuovi membri per il suo staff.
Scarsa l'offerta commerciale, con la notevole eccezione del Jolly Jones, e di un locale molto particolare di cui parlerò in un post successivo, notevole invece la presenza dei disegnatori, che merita un capitolo a sé.
A parte i cosplayers, che nonostante la loro presenza costituisse la spina dorsale dell'evento si sono visti quasi relegati in un angolo, in uno spazio che interferiva con la transitabilità della fiera (non che ci fosse molto da girare) il centro dello stage é stato orgogliosamente occupato da Jedi Generation, che da ottobre aprirà un nuovo corso proprio a Novara, in via E. Fermi 4.
Organizzare una manifestazione dedicata al fumetto e al Cosplay in una palestra é perfettamente giustificabile per una piccola città come Saronno o Uggiate Trevano, ma da Novara mi sarei aspettato di meglio.
Il caldo e gli spazi inadeguati non hanno però impedito ai cosplayers e agli altri partecipanti di dare il meglio di sé, come potete vedere dallo stand di Steampunk Italia, nella foto qui sopra, associazione nata proprio a Novara e cresciuta in tutto il Piemonte, Veneto e Toscana (stranamente non sembra riscuotere molto successo in Lombardia, con mio grande dispiacere).
Proseguono intanto, nonostante le difficoltà tecniche e organizzative, le riprese della seconda stagione di Strips! La Sitcom, che si avvicina sempre di più a una qualità di livello professionistico: dopo aver distribuito tazze e magliette dedicate alla serie, messo in piedi un piccolo stand fotografico per i cosplayers e stampato nuovi volantini, si appresta ora a reclutare nuovi membri per il suo staff.
Scarsa l'offerta commerciale, con la notevole eccezione del Jolly Jones, e di un locale molto particolare di cui parlerò in un post successivo, notevole invece la presenza dei disegnatori, che merita un capitolo a sé.
A parte i cosplayers, che nonostante la loro presenza costituisse la spina dorsale dell'evento si sono visti quasi relegati in un angolo, in uno spazio che interferiva con la transitabilità della fiera (non che ci fosse molto da girare) il centro dello stage é stato orgogliosamente occupato da Jedi Generation, che da ottobre aprirà un nuovo corso proprio a Novara, in via E. Fermi 4.
Perciò, se siete di quella zona e se sentite la Forza scorrere dentro di voi iscrivetevi.
Di tutte le manifestazioni che ho visto, posso dire che c'é di molto meglio.
Quello che la salva é la dedizione dei partecipanti a tirar fuori il meglio di sé anche in una situazione disagiata, e la loro costanza e resistenza nel riuscire a tenere addosso per ore costumi così elaborati nonostante il caldo insopportabile.
Onore e gloria a chi ha partecipato; per chi invece non ne ha avuto l'occasione, non scoraggiatevi. Basta che continuiate a leggere.
lunedì 9 giugno 2014
C'era una volta Ys
Anna é quella a destra (l'altra é Ilaria). Non
fatevi ingannare dal sorriso e dall'abito
bianco...
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Se posso permettermi, devo dire di essere riuscito a fare un lavoro leggermente più decente rispetto all'anno scorso, sia sul palco che sotto.
Io sono fuoco! Io sono... morte!
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va a tutti i corsisti e gli insegnanti che hanno messo in piedi lo spettacolo, a Umberto Crespi che lo ha diretto e presentato e a Elena, che ballava davanti a me e quindi ha coperto i miei errori.
A mia parziale discolpa devo aggiungere che partecipare ad uno spettacolo e documentarlo non é impresa da poco, ma mi dà anche la possibilità di verificare i miei progressi non solo come ballerino, ma nel rapporto con i miei compagni di corso, la cui evoluzione si misura negli scambi di battute dietro al palco e durante (ahem) la preparazione.
Il Drago |
Il fatto di essere coinvolto all'interno, forse mi rende meno adatto a scrivere un resoconto che non può essere imparziale, ma mi dà una prospettiva sull'accademia stessa, e sullo spettacolo, che non potrei avere altrimenti.
In questa occasione si riunisce tutta l'accademia, e i pezzi che ciascun corso prepara, vanno a formare un'unica storia che finalmente acquista senso, e si scopre essere basata sia su opere letterarie, come la Tempesta di Shakespeare, che su favole tradizionali come la Bella Addormentata.
In Heaven there is no BEER
That's wy we drink it HERE
And when we're gone from HERE
my friends we'll be drinking all the BEER!
|
il saggio é anche un'occasione per rivedere vecchi compagni di corso che sono passati al livello successivo.
Una prospettiva del tutto nuova per me che sono abituato a lavorare da solo, che mi offre sorprese inaspettate.
giovedì 5 giugno 2014
Mattoncini al Monastero - Seconda Parte
Usare i mattoncini LEGO per costruire qualcosa non é - o non é soltanto - un gioco: a seconda di chi li usa, può diventare una scienza o una forma d'arte.
Ciascun utilizzatore si specializza nel proprio campo, sviluppando le sue personali tecniche di costruzione, ma anche uno o più temi preferiti.
Ad esempio, Luca Rusconi é specializzato nella riproduzione di automobili da corsa utilizzando un tipo specifico di elementi LEGO, chiamati Technic.
Sempre con elementi Technic sono realizzati i mezzi da lavoro esposti da Antonio Facchino, che é riuscito a mettere assieme, con l'aiuto della moglie, un vero e proprio cantiere sul tavolo della mostra.
Se vi interessa vederli, e se non avete idea di dove andare in vacanza, potete trovare ruspe e betoniere all'Agriturismo Val del Prato, gestito dalla coppia.
Più tradizionale é invece Damiano "Baldrog" Baldini, amministratore del gruppo Facebook Adulti Fan del Lego, che utilizza i classici mattoncini per dare vita a un tema basato sullo Spazio (non Classic Space - di quello parlerò più avanti), uno dei due che preferivo, assieme al Castello; ricordo che, negli ultimi tempi prima di abbandonare definitivamente i LEGO, li avevo combinati in un improbabile scenario magitech.
Damiano però si spinge ancora oltre: partendo dal romanzo Starship Troopers (1959) di Robert A. Heinlein, e unendo contaminazioni da giochi di ruolo/miniature come Warhammer 40K e BattleTech, riesce a mettere assieme un esercito di tutto rispetto.
Il tema di Classic Space, cioè modelli di astronavi e basi spaziali che riprendono come stile l'originale linea Spazio della LEGO (1978-1987) chiamata anche Serie Classica é invece portato avanti da Devid VII, a cui dobbiamo questo hangar lunare. Quando l'ho visto per la prima volta, in foto, girando per siti internazionali dedicati come questo, credevo che a realizzarlo fosse stato un australiano. Immaginate quindi il mio stupore, quando me lo sono ritrovato davanti dal vivo.
Oltre a Classic Space, Devid VII realizza modelli ripresi dai mecha degli anime giapponesi, come questi caccia Veritech ispirati alla serie Macross, ma anche alla serie originale dei Transformers (Transformers Generation 1, 1984).
La caratteristica notevole di questi modelli non é solamente nei loro dettagli, ma anche nel fatto che sono effettivamente in grado di trasformarsi.
Devid VII infatti ha l'abitudine di realizzare un modello per ciascuna configurazione, come nella foto accanto.
Questo articolo rischia di diventare troppo lungo se dovessi parlare nel dettaglio di tutto quello che ho visto in così poco spazio; per una migliore più esauriente esposizione quindi, preferisco rimandare a uno dei prossimi.
Continuate a leggere.
Ciascun utilizzatore si specializza nel proprio campo, sviluppando le sue personali tecniche di costruzione, ma anche uno o più temi preferiti.
Ad esempio, Luca Rusconi é specializzato nella riproduzione di automobili da corsa utilizzando un tipo specifico di elementi LEGO, chiamati Technic.
Sempre con elementi Technic sono realizzati i mezzi da lavoro esposti da Antonio Facchino, che é riuscito a mettere assieme, con l'aiuto della moglie, un vero e proprio cantiere sul tavolo della mostra.
Se vi interessa vederli, e se non avete idea di dove andare in vacanza, potete trovare ruspe e betoniere all'Agriturismo Val del Prato, gestito dalla coppia.
Più tradizionale é invece Damiano "Baldrog" Baldini, amministratore del gruppo Facebook Adulti Fan del Lego, che utilizza i classici mattoncini per dare vita a un tema basato sullo Spazio (non Classic Space - di quello parlerò più avanti), uno dei due che preferivo, assieme al Castello; ricordo che, negli ultimi tempi prima di abbandonare definitivamente i LEGO, li avevo combinati in un improbabile scenario magitech.
Damiano però si spinge ancora oltre: partendo dal romanzo Starship Troopers (1959) di Robert A. Heinlein, e unendo contaminazioni da giochi di ruolo/miniature come Warhammer 40K e BattleTech, riesce a mettere assieme un esercito di tutto rispetto.
Il tema di Classic Space, cioè modelli di astronavi e basi spaziali che riprendono come stile l'originale linea Spazio della LEGO (1978-1987) chiamata anche Serie Classica é invece portato avanti da Devid VII, a cui dobbiamo questo hangar lunare. Quando l'ho visto per la prima volta, in foto, girando per siti internazionali dedicati come questo, credevo che a realizzarlo fosse stato un australiano. Immaginate quindi il mio stupore, quando me lo sono ritrovato davanti dal vivo.
Oltre a Classic Space, Devid VII realizza modelli ripresi dai mecha degli anime giapponesi, come questi caccia Veritech ispirati alla serie Macross, ma anche alla serie originale dei Transformers (Transformers Generation 1, 1984).
La caratteristica notevole di questi modelli non é solamente nei loro dettagli, ma anche nel fatto che sono effettivamente in grado di trasformarsi.
Devid VII infatti ha l'abitudine di realizzare un modello per ciascuna configurazione, come nella foto accanto.
Questo articolo rischia di diventare troppo lungo se dovessi parlare nel dettaglio di tutto quello che ho visto in così poco spazio; per una migliore più esauriente esposizione quindi, preferisco rimandare a uno dei prossimi.
Continuate a leggere.
domenica 1 giugno 2014
Edge of Tomorrow
Volevo mantenere la mia promessa e andare a vedere Godzilla, ma non ho fatto in tempo, così ho ripiegato su questo... film.
La trama in due parole: prendete lo Sbarco in Normandia, con gli Alieni al posto dei Nazisti, mescolate con un videogioco, aggiungete Tom Cruise come protagonista tanto per avere un nome famoso.
Ripeti.
Ripeti.
Ripeti.
Ripeti.
Ripeti.
Se siete con la vostra ragazza, saltate questo film e andate direttamente a vedere Maleficent.
Farete più bella figura.
La trama in due parole: prendete lo Sbarco in Normandia, con gli Alieni al posto dei Nazisti, mescolate con un videogioco, aggiungete Tom Cruise come protagonista tanto per avere un nome famoso.
Ripeti.
Ripeti.
Ripeti.
Ripeti.
Ripeti.
Se siete con la vostra ragazza, saltate questo film e andate direttamente a vedere Maleficent.
Farete più bella figura.