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giovedì 19 febbraio 2015

Fantasy e Giochi di Ruolo

"Perché confondere la fuga del vigliacco con la sacrosanta evasione del prigioniero?"

J. R. R. Tolkien
Come nei giochi di esplorazione a volte é necessario tornare indietro per andare avanti, anch'io ripercorrerò il mio sentiero fino alla mostra dedicata a Tolkien (che mentre scrivo é ancora aperta, e lo resterà ancora per circa quattro settimane, perciò, se non lo avete già fatto, visitatela).
Quello che vedete nell'immagine qui accanto é Gi.R.S.A., l'edizione italiana pubblicata dalla Stratelibri del gioco di ruolo M.E.R.P. dell'Editrice I.C.E., ispirato al Signore degli Anelli e allo Hobbit, assieme ad altre dispense di vari RPG e CCG che ne condividono, almeno a grandi linee, l'ambientazione.
La ragione per cui Tolkien é considerato l'autore più influente del Ventesimo Secolo é che ha avuto la capacità di creare un'ambientazione autosufficiente, diventando il primo di quelli che oggi chiamiamo Worldbuilders, cioé "Costruttori di Mondi".
Il Monte Fato ricreato con i Lego
In quest'altra immagine l'idea di costruzione diventa letterale, ma se quello qui riprodotto é un MOC, cioé una creazione originale, la LEGO si era addentrata già da tempo non solo nella Terra di Mezzo, ma anche in altri universi ben conosciuti, come quello di Harry Potter, la Galassia di Guerre Stellari e le scorribande di Indiana Jones, i fumetti Marvel e DC e, più di recente classici come Ghostbusters e Ritorno al Futuro.
Cosplayer a tema Tolkieniano
C'é poi chi negli universi immaginati da tutti questi autori decide di entrarci direttamente, riuscendo spesso a crearsi una piccola nicchia al loro interno, e contribuendo in questo modo ad ampliarli e completarli.
Non si tratta, come afferma una certa psicologia da Prima Serata, di una fuga dalla Realtà, al contrario: chi inventa mondi immaginari deve avere ben chiaro come funziona il mondo reale; se così non fosse, la sua creazione si dissolverebbe come una nuvola di fumo.
Chi invece é privo di immaginazione spesso non riesce neppure a distinguere ciò che é reale da ciò che é immaginario, e cade in una trappola di cui non si rende neppure conto, con gravi conseguenze per sé e per altri.
Non é un problema da sottovalutare, specie nel mondo moderno in cui, per i Nativi Digitali, non ha più senso distinguere tra Virtuale e Reale.
Le rivoluzioni del futuro non si faranno per il pane e il lavoro, ma per l'accesso in rete e il diritto all'Istruzione. Qualcosa per cui vale la pena riflettere, e per cui occorre... continuare a leggere.

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