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mercoledì 16 marzo 2016

Cartoomics 2016 - Introduzione

Il Cartoomics, che si tiene a Rho, è probabilmente la più impegnativa fra tutte le fiere del fumetto, non solo per la maggiore durata (tre giorni contro i normali due) ma per la vastità dell'area espositiva: anche per me è stato uno sforzo considerevole.
Lo stand della Scuola di Fumetto
Ma ben ripagato. Questi tre giorni mi hanno dato la possibilità di verificare e controllare la tendenza verso una nuova direzione che il mondo del Fumetto sta prendendo, che avevo già notato e in parte esposto all'ultima Fiera di Novegro. Si tratta di un cambiamento molto più profondo ed esteso, e complesso, di quanto avessi supposto all'inizio, che richiede per tutte le persone coinvolte (me compreso) un maggiore impegno e un salto di qualità.
Area adibita ai laboratori
Rispetto agli anni passati, o anche solo all'anno scorso, i cambiamenti sono stati molti, dalla scomparsa delle aree non direttamente collegate ai fumetti (stazioni radiofoniche o band di musica elettronica, sostituite da stand dedicati alla Grafica Digitale per i videogiochi o al Cinema, naturalmente DC/Marvel) alla presenza delle scolaresche, anche se siamo ancora molto lontani dal livello di interazione tra i due mondi, quello della Scuola e quello del Fumetto, che ho osservato in Svizzera.
La scolaresca che ho incontrato tra l'altro, era guidata da Giulia, una mia compagna di corso all'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys, e non è semplicemente una curiosità, perché nell'area dedicata al Villaggio Fantasy, al centro della fiera, c'era una fortissima presenza di musica celtica, che comprendeva gruppi come i Futhark, i Belthane e i Kalenda Maya, che i miei lettori conoscono.
Altri due mondi che stanno convergendo, ma ne saprete di più nei prossimi articoli.
Una doppia presenza invece per il gruppo Adulti Fan del Lego, il cui presidente Damiano Baldini ha fatto da spola tra lo stand dei costruttori e l'area dedicata a Guerre Stellari. Anche di questo parlerò in seguito.
La novità più cospicua di tutta la Fiera però, e forse dell'intero panorama culturale dell'Insubria non solo per quanto riguarda il Fumetto, sono stati i Laboratori, in cui i visitatori sono potuti entrare in contatto con il dietro le quinte del Fumetto e dell'Animazione, e impararne i rudimenti. Stiamo forse assistendo alla nascita di una piccola Hollywood sui Navigli?
Continuate a leggere.

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