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martedì 12 aprile 2016

An Irish Night Act III

Prima di iniziare, vorrei scusarmi con tutti i miei lettori per il lungo silenzio, e con i miei amici svizzeri per non aver partecipato quest'anno al Japan Matsuri di Bellinzona: proprio quel week-end avevo promesso di portare mia madre a teatro.
Lo spettacolo era una replica di An Irish Night, la fortunata combinazione di musica e teatro in chiave irlandese che vede esibirsi il Gruppo Spettacoli dell'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys, i cui nomi dovrebbero essere ormai così noti ai miei lettori che eviterò di ripeterli, con il supporto, per la parte musicale, del gruppo folk-rock Uncle Bard & the Dirty Bastards.
Giunto al suo secondo anno e alla sua terza rappresentazione, lo spettacolo di varietà celtico si sposta dal Teatro di Varese al Teatro Sociale di Busto Arsizio, una sorta di ritorno a casa per i Gens d'Ys, nati una sera di venti-tre anni fa proprio a Busto Arsizio.
In esclusiva per i miei lettori e con il consenso dell'interessata, vorrei pubblicare alcuni commenti a caldo rilasciati da mia madre subito dopo lo spettacolo.
"Ne è valsa davvero la pena: ho visto diversi spettacoli, teatrali, e sono molto critica sull'argomento, ma [An Irish Night] ha superato le mie aspettative. Sono inoltre rimasta piacevolmente sorpresa da Umberto [Crespi, il direttore dell'Accademia di Ballo]: è la prima volta che lo vedo esibirsi sul palco. Anche gli altri ballerini però sono stati splendidi. Bravissime anche le ballerine, tutte quante".  
Grazie mamma.
L'unica cosa che mi sento di aggiungere è che, trovandomi a rivedere questo spettacolo per la terza volta, non posso che constatarne il costante miglioramento, sia dal punto di vista tecnico che scenico. Ai Gens d'Ys e a Uncle Bards & the Dirty Bastards continuate con l'ottimo lavoro, mentre voi cari appassionati di questo blog, continuate a leggere.

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