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mercoledì 18 gennaio 2017

La Nonna d'Europa

Come Umberto Crespi ha più volte ripetuto, i Gens d'Ys non sono un'agenzia turistica: lo scopo dei loro viaggi non è tanto visitare un certo luogo, ma fornire degli spunti per delle visite successive.
Bridge of Allen, Stirling
Questo é un bene, perché se non fosse per lo spirito di avventura tutto celtico che mi ha portato qui, mi sarei trovato a disagio in un normale viaggio organizzato, ai cui ritmi e tempi ho sempre fatto fatica ad adattarmi e che anzi mi sfiniscono. Per questo motivo, dopo che siamo partiti da Edimburgo, ho passato la maggior parte del viaggio in una specie di trance.
Sebbene non sia stato un viaggio molto lungo, era passata meno di una settimana dal Solstizio d'Inverno, che a queste latitudini significa solo poche ore di luce. Era perciò già il tramonto, quando siamo finalmente arrivati a Pitlochry, e nel tempo di scaricare i bagagli e distribuire le chiavi delle stanze era già notte fonda.
Dopo cena avrebbe dovuto esserci della musica dal vivo, ma Pitlochry, fuori dalla stagione turistica, è un villaggio che non raggiunge i tremila abitanti, di cui più di un terzo ha superato l'età della pensione.
Non troppo impressionato dalla musica, sono uscito in strada e ho deciso di esplorare il posto per conto mio, sebbene si fosse ormai fatto buio.
L'intero villaggio sembra il set di un film sull'Era Vittoriana (sulla strada principale sono ancora in piedi le strutture di vetro e ferro che, per i tempi erano meraviglie della tecnologia) e non é un caso, perché la stessa Regina Vittoria è passata di qui, e lo considerava uno dei suoi luoghi di villeggiatura preferiti.
The Queen's View, Pitlochry
A poca distanza da Pitlochry si trova il Queen's View, il belvedere da dove la Regina si fermava ad osservare lo splendido panorama scozzese. Ci sono altri cinque o sei Queen's views sparsi per tutta la Scozia, questo però é il più famoso. Durante questo viaggio ho avuto la possibilità di esplorare non solo i dintorni di Pitlochry, ma anche il profondo e spesso trascurato legame che la Regina Vittoria aveva con la Scozia, e non solo lei.
Statua di Sherlock Holmes a Edimburgo,
a poca distanza dal luogo di nascita di
Sir Arthur Conan Doyle.
C'é una sottile traccia celtica che attraversa, non vista, l'intera epoca Vittoriana.
Sir Arthur Conan Doyle e Robert Louis Stevenson erano entrambi di Edimburgo, Bram Stocker e Oscar Wilde di Dublino. L'impressione che mi sono fatto in questi anni, viaggiando per la Gran Bretagna e l'Irlanda, é che l'intero Canone Vittoriano, che viene impropriamente considerato letteratura inglese, sia stato in realtà fondamentale per la rinascita celtica.
Un mondo affascinante e, come nei romanzi di Doyle, un mondo perduto, caduto sotto i colpi di due guerre mondiali ma mai del tutto scomparso.
Credo anzi che, se mai é esistita l'Europa, era quella della Regina Vittoria. L'Europa di oggi non regge il confronto.
Continuate a leggere.

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