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lunedì 12 febbraio 2018

PotterRaduno 2018: il Draghile


ATTENZIONE!


QUESTO ARTICOLO
CONTIENE IMMAGINI
E TRATTA ARGOMENTI
NON ADATTI AI BABBANI

In ottemperanza alla direttiva 509 del
Ministero della Magia dell'Insubria
Dipartimento per la Protezione dei Babbani



Il più grosso ostacolo nelle relazioni tra la Comunità Magica e i Babbani, e la principale ragione della separazione tra le due, è l'atteggiamento dei Babbani nei confronti della Magia.
Nella loro mente, la Magia é qualcosa che sta al di fuori, o va addirittura contro, un supposto "Ordine Naturale" stabilito da... qualcos'altro che sta al di sopra, e quindi parimenti al di fuori, di questo stesso ordine.
Come questo abbia senso non sono mai riuscito a capirlo: è un tipico esempio della contorta mentalità babbana, che non risparmia neppure i loro cosiddetti scienziati, i quali conservano l'atteggiamento di dogmatica diffidenza nei confronti della Magia senza capire che la Magia é Scienza.
E la Scienza, cosa ancora più importante, è Ricerca, non una serie di nozioni preconfezionate da barrare come Vero o Falso.
Come dimenticare gli studi pionieristici di Lady Elisabeth Pepplepot, che ha spalancato la porta sul Regno delle Fate durante l'Era Vittoriana?
Ancora oggi tuttavia, la nostra conoscenza dei Draghi rimane estremamente limitata, in parte perché, se già è difficile avvicinare una fata, figurarsi un drago, in parte perché, sebbene i Draghi dormano per secoli, svegliarne uno per fargli delle domande potrebbe avere devastanti conseguenze per l'incauto ricercatore.
Una soluzione, per quanto imperfetta, a questi inconvenienti, potrebbe essere l'allevamento dei Draghi in cattività, come proposto dalla nota strega ricercatrice Andrea Wise, che dirige il primo draghile legalmente autorizzato esistente al mondo.
Il suo lavoro, in questi ultimi anni, ci ha dato una comprensione dei draghi senza precedenti, paragonabile alle scoperte sulle fate di Lady Pepplepot più di un secolo fa.
Per sfortuna, anche se comprensibilmente, gli studi della Dottoressa Wise restano molto controversi sia dal punto di vista scientifico che etico, rendendole molto difficile reperire i fondi.
Per questo motivo, da quest'anno il Draghile ha deciso di autofinanziarsi con un'attività parallela, la lettura dei fondi di tè, ma non essendo attrezzato alla preparazione del tè, consigliava di andarlo a prender al bar e di portarsi dietro la tazza vuota. La Fortuna ha voluto che, all'ultimo PotterRaduno, lo stand del Draghile si trovasse a pochi passi dal banco della Tea & Coffee House, che propone una vasta selezione di miscele esotiche da un luogo esotico (Ravenna. Hey, questo sito si chiama "Duca di Insubria". Per noi, qualunque posto a sud di Ferrara é esotico).
Nell'interesse della Ricerca, ci auguriamo che questa partnership, nata per caso, possa continuare e produrre risultati in futuro.

NOTA: questo articolo é stato scritto dal Dottor Alboino Maria Adalberto Pazzo, che da oggi in avanti collaborerà come consulente scientifico della nostra testata.
Continuate a leggere.

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