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giovedì 17 gennaio 2013

The Oximoron

Milano non é soltanto la capitale economica dell'Insubria, ma anche una delle capitali europee e mondiali della moda. Per questo motivo io che non ho mai amato stilisti e passerelle, ho deciso di spostarmi verso sud, e raggiungere l'altra capitale storica, Pavia, alla ricerca di un'alternativa.

Ed é esattamente questo che ho trovato: nel cuore della città longobarda, nascosto dietro alla stazione, si trova un piccolo atelier della moda alternativa.

La mascotte del negozio:
Socrate il gatto a vapore
Si chiama the Oximoron, ed é gestito da una vera e propria stilista di frontiera: Elisa, in arte Nana Oximoron.
Elisa é specializzata nella realizzazione di abiti gotici, dark e punk, ma le sue creazioni, e la principale caratteristica della sua impresa, non si limita ai vestiti.

Ogni cosa, nel negozio, ha una storia, che lei stessa mi illustra nel corso della mia visita, durante la quale, da perfetta dama vittoriana, non manca neppure di offrirmi una tazza di té e biscotti.

Il lavoro é stato talmente estensivo che fatico a elencare ogni dettaglio: il camerino, in origine parte di un retrobottega ristrutturato, é separato da una tenda in damascato rosso realizzata da Elisa stessa, come la sua compagna (della tenda) che va a formare lo sfondo della vetrina.
Il bancone invece, recuperato dal precedente proprietario, é stato dipinto di nero e decorato con appliques dorate. Ciò gli ha dato un aspetto retrò in linea con l'intero negozio.

In perfetto stile steampunk, Elisa ricicla tutto, dalle sedie della nonna, verniciate di nero e rifoderate con lo stesso tessuto damascato delle tende, ai "riccioli" in ferro battuto degli appendiabiti, uno dei quali, in origine era un tavolo; ha inoltre applicato lei stessa la modanatura alle pareti, e dipinto i termosifoni con la bomboletta spray, ottenendo un effetto finta-ruggine che chi é mai stato in una classica "casa stregata" di un luna-park certamente ha visto. 
Mi fa poi notare il vecchio lampadario, in stile classico, che pende dal soffitto:
"Recuperato quando degli amici hanno cambiato casa"
dice Elisa "Quando ci ho messo le mani sopra era nero.
Lo abbiamo rimesso a nuovo con una paglietta,
detergente e olio di gomito".
La prima cosa che mi colpisce del soffitto però, non é il lampadario, ma il dipinto che raffigura una luna piena semi nascosta da nuvole nere.
"Quello lo aveva fatto un pittore professionista, ma era venuto male, così l'ho rifatto da capo. In quell'occasione ho dipinto anche i termosifoni e, poco alla volta, tutto il negozio".
Questo appendiabiti é stato ricavato da un vecchio tavolo.

I "riccioli" in ferro battuto sono anch'essi riciclati.
Più che un negozio, the Oximoron sembra un vero e proprio gioiello, troppo sfaccettato per essere descritto in un solo post.
Per questo rimando l'intervista che ho fatto a Elisa alla prossima volta.

1 commento:

  1. Sono un cliente Assiduo dell'Oximoron,e mi congratulo con la mia amica Elisa per il suo stupendo Negozio! ^^
    Grazie a lei ho conosciuto tantissime persone,tra cui lei e sua sorella,ormai L'Oxi è diventato la mia seconda Casa ^^ Tvb Eli,Continua Così!!
    -Colui che è nato Cieco fin Dalla Nascita.

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