Un salto di qualità molto ambizioso, in cui le Kalenda Maya si sono gettate con grande buona volontà ed entusiasmo... forse troppa ambizione e troppo entusiasmo, perché fin da subito sembra esserci qualche difficoltà nel gestire la lezione, anche per il numero di partecipanti.
Nella piccola palestra si erano infatti radunate ben trenta persone, che se da una parte si è rivelato un successo molto superiore alle aspettative, dall'altra ha causato una serie di difficoltà che potete immaginare. Né è stato d'aiuto che, di quelle trenta, ventinove fossero donne, esacerbando un problema comune nei corsi di Danze Irlandesi e Scozzesi e mettendo me, in alcuni momenti, in situazioni... imbarazzanti.
Altro obiettivo forse troppo ambizioso quello di voler affrontare otto danze in uno stage di sole due ore (siamo riusciti a farne cinque, con allievi per la maggior parte inesperti, e mi sembra già un ottimo risultato).
Come siamo stati abituati negli stage precedenti, anche le Kalenda Maya non hanno mancato di terminare la lezione con un invito a prendere il tè esattamente alle Cinque del pomeriggio, prima di congedare allievi e insegnanti, che Patrizia Bianchi, da perfetta padrona di casa, ha preparato sul momento.
Per essere il primo tentativo di gestire uno stage di questo tipo, non posso che dare un giudizio positivo nonostante le ovvie difficoltà, e sono curioso di vedere come andrà a finire la prossima volta.
Continuate a leggere.
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