Sì, sono andato a vederlo. Sì, era strano.
Non strano come ci si potrebbe aspettare però: se vi aspettavate un lungo spot pubbllicitario di Barbie non avete capito niente.
Perchè Barbie non parla di. Barbie.
Barbie parla di noi. Delle nostre paure (la paura della morte, la paura di non essere adeguati) dei nostri fallimenti (ansia, depressione) delle nostre illusioni (ego, ideologie) e delle nostre aspirazioni più profonde, e lo fa in modo sottile e ironico, pur dicendo (di proposito) un sacco di scemate (e ne dice...).
Può essere sorprendente, ma quando esci dalla sala, un paio di domande esistenziali te le fai.
Oltre al fatto di non guardare più Barbie nello stesso modo.
Il mondo ha bisogno di più film come questo.
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martedì 8 agosto 2023
mercoledì 2 agosto 2023
Lughnasad Eisteddfod
L'anno scorso sono stato alla Festa Celtica di Lughnasad a Golasecca, un evento, per pura coincidenza organizzato dai Gens d'Ys, dove ho incontrato la Triplice Cinta Druidica, che vi ha tenuto la Cerimonia degli Antenati.
Quest'anno la Triplice Cinta non ha partecipato al Festival di Golasecca, perchè a quanto pare la politica degli organizzatori è di invitare un gruppo diverso ogni anno.
Anche l'area dove il Bosco Sacro si trova è stata acquisita solo di recente, per cui questa è di fatto la sua cerimonia inaugurale.
A seguire si è tenuto un Eistenfodd, una gara di artisti, in cui sia i membri del Coven che i Cowann (esterni) sono stati invitati a presentare le loro opere. Non ero troppo convinto, ma visto che c'ero, ho deciso di presentare la mia: una riproduzione di una Congrega Wicca/Druidica fatta con i LEGO.
Pensavo che mi avrebbero buttato fuori a calci dal Nemeton, e invece mi sono ritrovato con il Primo Premio in mano, "per l'originalità e per aver colto in pieno lo spirito di una Congrega".
Gli altri due premi sono stati assegnati a una poesia e al "Pane del Sole", una specie di pandolce fatto a forma di Ruota Solare.
Quest'anno la Triplice Cinta non ha partecipato al Festival di Golasecca, perchè a quanto pare la politica degli organizzatori è di invitare un gruppo diverso ogni anno.
Sono stato ben accolto dalla Triplice Cinta, e mi sono trovato a mio agio anche se, per il momento, non ho in programma di unirmi a nessuna Congrega.
Per cui, quando ho ricevuto la notizia che avrebbero celebrato Lughnasad nel loro Nemeton (Bosco Sacro) ho subito colto l'occasione di unirmi alle celebrazioni.
Per un'altra ben più felice coincidenza, la Sacerdotessa della Triplice Cinta ha di recente ricevuto la nomina ufficiale di Arcidruidessa.
Per cui, quando ho ricevuto la notizia che avrebbero celebrato Lughnasad nel loro Nemeton (Bosco Sacro) ho subito colto l'occasione di unirmi alle celebrazioni.
Per un'altra ben più felice coincidenza, la Sacerdotessa della Triplice Cinta ha di recente ricevuto la nomina ufficiale di Arcidruidessa.
Il Nemeton |
A seguire si è tenuto un Eistenfodd, una gara di artisti, in cui sia i membri del Coven che i Cowann (esterni) sono stati invitati a presentare le loro opere. Non ero troppo convinto, ma visto che c'ero, ho deciso di presentare la mia: una riproduzione di una Congrega Wicca/Druidica fatta con i LEGO.
Ma siete seri? |
Gli altri due premi sono stati assegnati a una poesia e al "Pane del Sole", una specie di pandolce fatto a forma di Ruota Solare.
La Celebrazione si è conclusa, come da tradizione, con un banchetto, (in pratica una grigliata) che ha anche lo scopo di riportare i partecipanti "con i piedi per terra", per così dire, dopo i toni più alti e rarefatti della Cerimonia.
Ringrazio l'Arcidruidessa e tutta la Triplice Cinta per la loro ospitalità.
Continuate a leggere.
Ringrazio l'Arcidruidessa e tutta la Triplice Cinta per la loro ospitalità.
martedì 1 agosto 2023
I Colori d'Irlanda
Il viaggio in Irlanda è stato molto impegnativo, come ben sa chi ha seguito i miei ultimi articoli.
Una volta rientrati tuttavia, c'è stato poco tempo per riprendere fiato. Avevamo due settimane per prepararci all'ultimo grande evento della stagione, che per molti allievi del nostro corso, me compreso,sarebbe stato come una specie di promozione: il nostro primo vero evento da professionisti.
Allievi del corso, anche veterani, si sarebbero trovati a ballare per la prima volta davanti a un pubblico esterno, senza il supporto che la scuola ci aveva fornito fino ad ora. Nessuna meraviglia quindi, che i giorni precedenti siano stati carichi di ansia, anche superiore a quella del Saggio.
A questo punto devo dare credito ad Anna, che come insegnante non è solo riuscita a farci allenare in condizioni avverse (con la fine dei corsi la Scuola era chiusa) ma è stata anche capace di prepararci psicologicamente all'impatto con il nostro nuovo ruolo. Come primo vero spettacolo, penso che sia stato... un disastroso successo.
A un certo punto sembrava che il palco si aprisse sotto i nostri piedi (non è solo un modo di dire, era proprio fissato male) ma noi abbiamo continuato a ballare... per la prima volta da quando lo facciamo, con l'accompagnamento della musica dal vivo.
Non siamo riusciti a ingaggiare un intero complesso, e così abbiamo fatto affidamento sull'assolo di un chitarrista, assieme alla voce splendida (e molto irlandese) della nostra Michela "Michi" Mantegazza (da non confondere con Miki Barbieri Torriani, che i miei lettori di vecchia data già conoscono, ed è invece un'attrice di teatro). Ogni danza inoltre è stata introdotta da un breve testo, che ne illustrava il significato storico e culturale, ciascuno associato a un colore (da cui il titolo dello spettacolo).
Una volta rientrati tuttavia, c'è stato poco tempo per riprendere fiato. Avevamo due settimane per prepararci all'ultimo grande evento della stagione, che per molti allievi del nostro corso, me compreso,sarebbe stato come una specie di promozione: il nostro primo vero evento da professionisti.
Allievi del corso, anche veterani, si sarebbero trovati a ballare per la prima volta davanti a un pubblico esterno, senza il supporto che la scuola ci aveva fornito fino ad ora. Nessuna meraviglia quindi, che i giorni precedenti siano stati carichi di ansia, anche superiore a quella del Saggio.
A questo punto devo dare credito ad Anna, che come insegnante non è solo riuscita a farci allenare in condizioni avverse (con la fine dei corsi la Scuola era chiusa) ma è stata anche capace di prepararci psicologicamente all'impatto con il nostro nuovo ruolo. Come primo vero spettacolo, penso che sia stato... un disastroso successo.
A un certo punto sembrava che il palco si aprisse sotto i nostri piedi (non è solo un modo di dire, era proprio fissato male) ma noi abbiamo continuato a ballare... per la prima volta da quando lo facciamo, con l'accompagnamento della musica dal vivo.
Non siamo riusciti a ingaggiare un intero complesso, e così abbiamo fatto affidamento sull'assolo di un chitarrista, assieme alla voce splendida (e molto irlandese) della nostra Michela "Michi" Mantegazza (da non confondere con Miki Barbieri Torriani, che i miei lettori di vecchia data già conoscono, ed è invece un'attrice di teatro). Ogni danza inoltre è stata introdotta da un breve testo, che ne illustrava il significato storico e culturale, ciascuno associato a un colore (da cui il titolo dello spettacolo).
Testi di cui, oltre che a esibirmi come ballerino, sono stato l'autore, su richiesta di Anna.
Le incertezze di una prima esibizione e le condizioni non ottimali in cui si è svolta non hanno ostacolato un notevole affiatamento degli artisti e un buon coinvolgimento del pubblico.
Continuate a leggere.