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sabato 2 novembre 2024

Celtic Roses al Bereguardo Fantasy Festival

L'idea di portare le Danze Irlandesi al Bereguardo Fantasy Festival è stata mia, più o meno.
È iniziata quasi per caso: qualcuno aveva girato un video della mia insegnante, in un'esibizione solista, se ben ricordo alla Presentazione delle Scuole di Ballo a Canegrate.
Ho inoltrato il video, come spesso si fa, ai miei amici di Pavia, Elisa e Gianluca.
Beh, Elisa, che era tra gli organizzatori del Bereguardo Fantasy Festival, ne è rimasta entusiasta, e mi ha risposto che voleva a tutti i costi la mia insegnante sul palco del Castello.
A quel tempo il Festival era solo un progetto, non c'era ancora stata neppure la prima edizione, e non era neanche così sicuro che ci sarebbe mai stata.
Portare le Danze Irlandesi a un Festival del Fumetto o del Fantasy tuttavia, è stato un sogno che anch'io avevo accarezzato per lungo tempo, senza mai riuscirci. Di fronte alla possibilità di realizzare finalmente quel sogno, ho iniziato le trattative con Anna e i suoi allievi, il Gruppo Spettacoli Shamrock, già attivo tra la Lombardia e la Toscana.
La mia insegnante ha accolto l'idea con moderato favore, a quanto ne so lei ed Elisa sono arrivate a parlare direttamente tra loro in vista di una possibile esibizione, ma alla fine ha declinato a causa di altri impegni.
Ne sono rimasto piuttosto deluso, ma forse è stato meglio così: la prima edizione del BFF era poco più di un esperimento, e non ha attirato molto pubblico.
Sembrava che tutto si fosse concluso con un altro Nulla di Fatto, eppure Elisa ed io, quasi senza accorgercene, avevamo messo in moto qualcosa.
Non sono a conoscenza di tutti i retroscena, ma pare che l'idea delle Danze Irlandesi abbia fatto presa su Laura, la sorella di Elisa, parte dell'Associazione Gocce di Teatro (promotrice del Festival) e già nota in passato come organizzatrice di eventi.
Il Destino ha inoltre voluto che, nell'ultimo anno, alle tre scuole di Danze Irlandesi già esistenti da questo lato delle Alpi se ne aggiungesse una quarta, come abbiamo già visto.
Nel programma di questa Seconda Edizione sono perciò comparse anche le Danze Irlandesi, grazie a Celtic Roses.
Anche per loro credo sia stato un esperimento: infatti hanno presentato solo una versione ridotta dello spettacolo che avevamo visto ad Ameno, con metà dei ballerini. Grande entusiasmo tra gli organizzatori, più tiepida invece la reazione del pubblico che, forse non ancora abituato a questo tipo di musica, sembrava colto alla sprovvista.
Come lo stesso Festival l'anno scorso quindi, possiamo dire che il primo spettacolo di Danza Irlandese a Bereguardo non sia stato un successo strepitoso, ma comunque un inizio.
Continuate a leggere.

mercoledì 30 ottobre 2024

Lindsey Stirling in concerto a Milano 2024

Ecco un evento che aspettavo da tanto tempo: il concerto di Lindsey Stirling, unica tappa milanese del suo nuovo tour.
L'ultima volta che questa formidabile artista è passata dalle nostre parti è stato cinque anni fa, in occasione dell'uscita del suo album Artemis
Allora aveva suonato all'Alcatraz, questa volta alza il tiro: il nuovo concerto si svolge al Teatro degli Arcimboldi, lo stesso dove, proprio quest'anno si era esibita Loreena McKennitt
Una rara coincidenza, non priva, per caso o per destino di un certo significato simbolico.
Ascoltare Loreena McKennitt infatti, è come immergersi in un lago, o perdersi in una foresta abitata dagli Elfi, mentre partecipare a un concerto di Lindsey Stirling è come entrare in una forgia dei Nani, al cui interno le rune sono impresse a fuoco nell'argento vivo.
Stiamo parlando dello Yin e dello Yang della Musica Celtica, e sembra un'altra fortunata coincidenza (sincronicità?) che il titolo del nuovo album che questo tour intende presentare sia proprio Duality.
L'esibizione principale è preceduta da una band di supporto che non mi ha entusiasmato, bravi certamente, ed è più che giusto dare un'opportunità agli artisti esordienti, ma non ero lì per loro.
Invece, quando Lindsey Stirling ha fatto il suo ingresso sul palco, lo spettacolo ha raggiunto tutto un altro livello, qualcosa che andava oltre la semplice musica, e non sto parlando solamente della scenografia o della coreografia, pure eccellenti.
Lindsey Stirling è molto di più che una semplice violinista: riesce ad usare diversi "strumenti", il suo violino prima di tutto, ma anche la sua voce, e il suo stesso corpo, e persino l'ambiente che la circonda. Ha inoltre una capacità unica di interagire sia con le persone che sono sul palco assieme a lei, musicisti e ballerini, che con il pubblico, che è in grado di coinvolgere come pochi altri artisti.
A un concerto di Lindsey Stirling non si assiste, si partecipa. Se tutte queste cose non fossero già abbastanza eccezionali prese una alla volta, Lindsey riesce a metterle in scena contemporaneamente, come vediamo nella foto in alto, in cui suona il violino nel mezzo di una performance di danza aerea.
Eppure, non c'è nulla di istrionico in quello che ci mostra: Lindsey non ha paura neppure di mostrarsi vulnerabile di fronte al suo pubblico, arrivando a definire "un'impostura" l'immagine che vediamo sul palco, per poi mostrare, forse, una parte della sua vera storia, le sue insicurezze, gli attacchi d'ansia prima di uno spettacolo, arrivando ad insegnare a noi che la guardiamo, una tecnica di respirazione come parte di un brano (grazie Lindsey, avendo sofferto a lungo di ansia io stesso, non posso che capire, e apprezzare).
In conclusione, credo che Lindsey Stirling sia persino cresciuta rispetto a quando l'ho vista cinque anni fa, sia come artista che, se posso permettermi di dirlo, come persona.
Lei e il suo team sono riusciti a combinare musica, danza e teatro in un'esperienza che definire coreografia, o anche spettacolo, sarebbe troppo riduttivo.
Quello che ho visto sul palco del Teatro Arcimboldi è stata pura magia.
Mentre Lindsey Stirling riparte, invito i miei lettori a fare con me un passo indietro, sempre sulle note della musica.
Continuate a leggere.

giovedì 24 ottobre 2024

ComoFun 2024

Amo questo lavoro, e penso che chi lo fa meriti rispetto: il mondo dei Fumetti e dell'Intrattenimento in generale ha la stessa dignità e richiede lo stesso impegno di qualunque impiegato o operaio, se non di più.
Non è mai facile per me muovere delle critiche. 
Dal punto di vista dell'organizzazione, il ComoFun è un'ottima fiera, pari a Novegro e di certo superiore a Malpensa.
Molto superiore.
Dal punto di vista logistico però, continua ad essere un disastro.
I suoi difetti sono gli stessi di Malpensa Fiere: strutture inadeguate, parcheggi inesistenti e accattoni che ti saltano addosso all'entrata chiedendoti "un'offerta".
Gli stessi problemi, ho dovuto constatare, di due anni fa.
Esiste tuttavia, una sostanziale differenza: Se Malpensa Fiere avrebbe la possibilità di rimediare ai suoi problemi, manca, a mio avviso la volontà di farlo, anzi, negli anni c'è stato un calo non indifferente della qualità dell'esposizione e della serietà dell'organizzazione, che è il motivo per cui ho smesso di frequentarla .
In altre parole, Malpensa (MC&G) preferisce attirare visitatori con degli espedienti, anche di cattivo gusto, piuttosto che impegnarsi a migliorare il servizio al pubblico.
Al ComoFun invece, avviene l'opposto.
C'è, o almeno io ho notato, una grande serietà nell'organizzazione, e una ferrea volontà di venire incontro al pubblico, migliorando le strutture e implementando la sicurezza.
Nonostante questo però la struttura è quella che è, e modificarla per ovviare ai suoi problemi intrinseci richiederebbe uno sforzo, tecnico, oltre che un investimento, che andrebbe molto al di là delle risorse di cui il Polo Fieristico di Erba dispone.
Ci troviamo di fronte a un paradosso: per recuperare i soldi necessari a migliorare le strutture, il ComoFun dovrebbe attirare più visitatori, che non sarebbe un problema (come ho detto, è un'ottima fiera con proposte più che valide, compatibilmente con i suoi mezzi).
Da un punto di vista tecnico e logistico tuttavia, lo spazio espositivo si trova già oltre il suo limite. L'area mercato è più vasta, in termini di offerta, di quella di Novegro, ma in un quarto dello spazio espositivo.
Ho girato l'intera fiera in meno di due ore, facendomi largo tra la calca, e alla fine ero esausto.
Ho apprezzato, in modo particolare, l'area retro-elettronica, dedicata ai vecchi computer, dove anche la folla era relativamente minore. 
Mi congratulo inoltre per l'area Esordienti e Autoproduzioni, che sta diventando una rarità nelle grandi fiere, le quali spesso hanno vincoli burocratici ed economici che gli esordienti non possono permettersi. 
Proprio quest'area tuttavia, era una delle più affollate e impervie.
Non sono un architetto né un progettista d'interni, quindi non vedo soluzioni, e mi dispiace, perché una fiera di questo livello meriterebbe molto di più.
Continuate a leggere.

lunedì 21 ottobre 2024

Comunicazione di servizio

Sto avendo alcuni problemi tecnici con questo blog, che mi hanno costretto a modificare temporaneamente il layout.

Sto cercando di sistemarlo, ma non viene mai come vorrei.

Prego i miei lettori di avere pazienza, e mi scuso per eventuali disagi.

AGGIORNAMENTO: a quanto pare, alcuni degli snippet che usavo non sono più supportati: Quello che vedete ora sarà il nuovo layout.

Spero che vi piaccia

sabato 19 ottobre 2024

Claddagh Fest - Celtic Tales by the Fire

Prima di continuare a parlare di Fumetti e Fantasy, penso sia necessario fare un passo indietro al Claddagh Fest.
Intendo al Claddagh Fest dell'anno scorso, in cui due ballerine misteriose si sono esibite all'accensione del Fuoco Sacro a mezzanotte del sabato.
Si facevano chiamare Celtic Roses, un nome che non avevo mai sentito, e infatti quella era la loro prima esibizione in quel contesto.
Ho pensato che fossero due principianti e, data anche l'ora tarda, ho preferito concentrarmi su altri eventi in programma.
Ho scoperto solo mesi più tardi che non si trattava affatto di due principianti. Al contrario, erano due veterane della Danza Irlandese, di cui una ha addirittura partecipato ai campionati mondiali, una delle forse tre o quattro in Insubria e in tutta Italia.
Celtic Roses era il loro progetto speciale, il lancio di una nuova scuola di Danza Irlandese nell'area Lombardo-Piemontese, che porta a quattro il numero totale.
Un progetto ambizioso e, avrei detto, anche un po' folle, ma le Celtic Roses non si sono fermate qui.
In meno di un anno sono riuscite a mettere insieme un corpo di ballo completo, composto da quattro ballerini e quattro ballerine, a cui si aggiunge la guest-star internazionale James Greenan, direttamente da Riverdance.
Proprio da Riverdance inoltre, si ispira e deriva il loro spettacolo, che si intitola Celtic Tales By the Fire, e racconta la storia d'Irlanda in musica e passi di Reel e di Giga, come da antica tradizione.
Con il loro nuovo cavallo di battaglia le Celtic Roses sono tornate quest'anno ad esibirsi al Claddagh Fest, stavolta ad un orario più... accessibile. 
Che posso dire? 
In tanti anni che frequento gli ambienti delle Danze Irlandesi, e che ballo io stesso, credevo di aver visto tutto.
Celtic Tales By the Fire tuttavia, è riuscito a sorprendermi, anzi sono convinto che la Musica e la Cultura Celtica da questo lato delle Alpi abbiano raggiunto un nuovo livello anche grazie a Celtic Roses e al loro Celtic Tales by the Fire.
Con questa esibizione si conclude anche l'edizione del 2024 del Claddagh Fest, ma le Rose Celtiche hanno ancora una sorpresa per noi...
Continuate a leggere.

venerdì 18 ottobre 2024

Bereguardo Fantasy Festival 2024 - Introduzione

L'11, 12 e 13 Ottobre 2024, mentre ancora non avevo del tutto smaltito la mia precedente escursione ad Ameno, ho trascorso un altro lungo week-end a Bereguardo, dove si è svolta la seconda edizione del Bereguardo Fantasy Festival.
Poiché il Festival è durato tre giorni, uno in più rispetto all'anno scorso, mi sono preoccupato di trovare un alloggio in zona, cosa non scontata in un piccolo borgo. Per fortuna sono riuscito a trovare l'Hotel de la Ville, un albergo dall'atmosfera molto inglese, quasi sperduto in mezzo alla campagna, eppure abbastanza vicino al centro storico da poter raggiungere a piedi il castello, tra le cui mura il Festival si svolgeva. 
Piccolo borgo... un tempo lo si sarebbe definito "pittoresco". 
Oltre ad essere accogliente, l'Hotel de la Ville sperimenta con l'Agricoltura Bio e il Solare, mi permetterei quindi di suggerirlo anche per un possibile raduno alla comunità Wicca e Neo-druidica per un moot o una serie di conferenze (che potrebbero essere ospitate anch'esse entro le mura del castello).
A dispetto della location, l'edizione dell'anno scorso del Festival d Bereguardo non mi aveva lasciato troppo entusiasta. 
Dal momento che si trattava solo della prima edizione, ho preferito rimandare il giudizio a quella successiva.
Sono rimasto piacevolmente sorpreso: il numero totale di espositori è più che triplicato, passando dai circa venti-trenta dell'anno scorso ai novantasei di quest'anno.
Non solo il numero degli eventi in programma è aumentato, ma anche la qualità delle esibizioni è  migliorata in modo esponenziale: oltre alle consuete proposte a cui questo tipo di manifestazioni ci ha abituato, dalla Gara Cosplay alle Spade Laser, si sono esibiti anche gli artisti de La Chimica del Fuoco, un duo la cui doppia esibizione ha aperto e chiuso l'intero Festival.
Non mancavano neppure i Campi Storici, oltre ai non proprio storici, ma sempre affascinanti crononauti del Victorian Steampunk Italia Northern Society, guidati, stendardo alla mano, dalla nostra inossidabile Aurelia Gottifredi. 
A sorpresa anche un altro stupendo spettacolo, a cui non posso che dedicare un articolo separato.
Per ammissione degli stessi organizzatori, "la prima edizione era soltanto una prova: quest'anno abbiamo fatto tesoro degli errori dell'anno scorso per offrire la migliore esperienza possibile".
L'intera comunità Nerd non può che essere grata a chi mette tanto impegno e serietà nel proprio lavoro e nelle proprie passioni, specie se contrapposto alla crescente cialtroneria che sta purtroppo inghiottendo altre manifestazioni.
La mia speranza è di creare una rete di piccoli eventi, da Ameno a Belgioioso, da Bereguardo a Trecate, dove i membri della nostra Comunità e non solo, possano continuare a sentirsi accolti e valorizzati.
Nel frattempo, continuate a leggere.

martedì 8 ottobre 2024

Claddagh Fest - Campi Storici

In mezzo al bosco si trova quello che un tempo era un campo da calcio, abbandonato ormai da anni.
La rete, tutta arrugginita, è sovrastata da due bandiere di un'antica, lontana nazione. Su quello che un tempo era il terreno di gioco ora sorgono tende, raggruppate attorno a dei fuochi, e sotto le tende si trovano spade, archi e altre armi, infilzate nel terreno o in mano a uomini e donne che indossano armature di cuoio, mantelli di pelliccia ed elmi.
Un po' in disparte, vicino all'ingresso (un semplice cancello di metallo molto mal ridotto) si trova un gruppo di falconieri, con falchi e altri rapaci appollaiati sui loro trespoli, o portati con orgoglio sul braccio dai loro padroni.
Non si tratta di uno scenario post-apocalittico (anche se, da un certo punto di vista potrebbe esserlo) ma dei Campi Storici ad Ameno.
Il campo sportivo comunale era davvero in disuso da poco più di dodici anni, ma negli ultimi cinque è diventato il punto di ritrovo per rievocatori, falconieri, arcieri, e schermidori.
Sotto una delle tende si trovano anche i giocatori di ruolo, anzi i Genitori di Ruolo, presenza fissa al Claddagh Fest fin dalle sue lontane origini subito dopo la Pandemia (come dicevo, post-apocalittico da un certo punto di vista).
Quest'anno tuttavia, i Genitori di Ruolo hanno fatto solo una sessione delle tre previste (una sabato e due domenica) a causa dell'indisponibilità di uno dei master, che si è dato malato. 
L'unica sessione di sabato è stata quindi masterizzata da un membro della Compagnia del Basilisco APS che per uno strano scherzo del Destino, è lo stesso gruppo che ho tentato di incontrare, senza riuscirci, durante il mio viaggio in Val d'Ossola  quest'estate.
Alla fine credo di poter dire che questo è il modo migliore per utilizzare un campo da calcio: farci qualcos'altro.
Continuate a leggere

sabato 5 ottobre 2024

Transformers One

La storia dei Transformers, e le origini di Optimus Prime e di Megatron, sono state riscritte diverse volte, e non ho nessuna ragione di credere che questa sarà la versione definitiva.
Non ho neppure alcun motivo tuttavia, di pensare che non dovrebbe esserlo.
Se devo essere onesto, per me questo film ha un unico (grosso) difetto: sconfina un po' troppo spesso nella commedia. Non mancano però neppure i momenti drammatici, di cui il migliore, secondo me, si trova proprio nella scena post-credits.
Quindi restate fino alla fine.

venerdì 4 ottobre 2024

Claddagh Fest 2024 - Introduzione

Il 27, 28 e 29 Settembre 2024, per il quinto anno consecutivo, tra le montagne del Cusio e per la precisione nel comune di Ameno, si è nuovamente svolta una delle più belle feste celtiche del periodo post-Pandemia: il Claddagh Fest.
Gli organizzatori si sono dati da fare per renderla ancora più straordinaria: il percorso che collega i campi storici all'area palco, che attraversa il centro del paese, era decorato con teste di drago e altri simboli di un tempo affascinante e misterioso, che si perde nelle leggende e nei racconti popolari...
...eppure non è scomparso, anzi continua a vivere e prosperare, sebbene nel corso dei secoli abbia preso altre forme, come quella del bicchiere ufficiale della festa, decorato dall'artista locale Elena "Ramilye" Ronchi, riutilizzabile per ridurre il consumo di bicchieri di plastica.
Anche per il Claddagh Fest è un momento di conclusioni e di nuovi inizi, anzi, potrei dire, parafrasando un indovinello druidico, che la Festa si è aperta con una fine e si è chiusa con un inizio.
Durante la prima serata infatti, si sono esibiti sul palco i Lyradanz, nella loro penultima esibizione in Italia prima di trasferirsi negli Stati Uniti per un lungo, lungo tour.
Salutiamo quindi gli amici di Lyradanz, Adriano, Caterina e Jacopo, augurando loro in bocca al lupo per i futuri progetti oltreoceano.
Allo stesso tempo, diamo tuttavia il benvenuto all'ultima nata tra le scuole di Danza Irlandese nel territorio della Gallia Cisalpina: Celtic Roses.
Celtic Roses nasce proprio al Claddagh Fest, all'inizio solo con due ballerine che si sono esibite all'accensione del Fuoco Sacro dei Druidi nell'area dei Campi Storici, durante l'edizione dell'anno scorso. 
Nel giro di un solo anno sono cresciute fino a diventare un vero e proprio corpo di ballo, che si è esibito in un incredibile spettacolo, intitolato Celtic Tales by the Fire che ha fatto da chiusura ai festeggiamenti.
Preferisco tuttavia non parlarne in questo momento, perché penso che la storia delle Celtic Roses e la loro coreografia meritino un articolo dedicato.
Per il momento vi lascio quindi in sospeso, ma abbiate pazienza: ci sono ancora molte storie da raccontare attorno al fuoco del Claddagh Fest.
Continuate a leggere.

venerdì 30 agosto 2024

Vogogna

La mia visita a Vogogna è stata un'aggiunta dell'ultimo minuto, ma è stata la parte migliore di tutto il viaggio (forse perchè, ora che conoscevo gli orari degli autobus, sono riuscito ad arrivarci fin dal mattino, e a pranzare con comodo all'Enoteca del Castello, proprio di fronte alla fermata, sotto le mura del centro storico.
Il Pretorio
Vogogna è un borgo medievale che ruota attorno a due strutture principali: il Palazzo del Pretorio e il Castello Visconteo, che è la prima cosa che si nota arrivando.
Si trova inoltre sul bordo del Parco Naturale della Val Grande, di cui ospita gli uffici, ed è sede dell'A.C.O.I. (Associazione Culturale Ossola Inferiore).
Ai tempi dei Visconti infatti, Vogogna era la capitale dell'Ossola Inferiore e un importante avamposto difensivo.
Che siate appassionati di storia o di escursioni quindi, se decidete di esplorare l'Ossola Inferiore, Vogogna è la vostra porta d'accesso ideale.
Il vero motivo che mi ha spinto a visitarla tuttavia, risale a molto prima dei Visconti,  a prima del medioevo, addirittura prima di quella che noi, nel nostro limitato orizzonte temporale, chiamiamo Antichità.
Nel piccolo museo che si trova proprio all'interno delle sale del Castello infatti, si possono osservare alcuni reperti di epoca celtica, tra cui l'architrave di pietra di quello che potrebbe essere stato un tempio, su cui è inciso un simbolo che è diventato il logo del Parco Naturale della Val Grande, chiamato sulla guida un "simbolo arboreo", ma che le mie conoscenze pregresse mi fanno pensare che si tratti di una "piuma ogamica" analoga a un carattere dell'antico alfabeto irlandese, oltre ad avere una vaga somiglianza con il simbolo nordico dalla Ragnatela del Destino.
Nelle valli e nei borghi circostanti si possono trovare inoltre Menhir, pitture rupestri e altre incisioni simili.
Il pezzo più importante dell'intera esposizione tuttavia, è senza dubbio quello che viene impropriamente definito "Mascherone Celtico", una testa di pietra il cui stile rimanda al periodo di La tène, e che forse rappresenta il Dio Celtico Belenos (divinità solare definita "l'Apollo Celtico") o la più tarda divinità celto-romana Silvanus ("l'Uomo del Bosco").
La testa era posta "a guardia" di una sorgente sacra, con l'acqua che gli usciva dalla bocca. In tempi più recenti, la bocca è stata "allargata" quando il mascherone è diventato parte di una fontana.
Ancora una volta noto dei parallelismi con la cultura celtica delle Isole Britanniche, in particolare con la città inglese di Bath e la figura del folklore irlandese nota come "the Green Man" (l'Uomo Verde).
Ma non è finita qui: il piano superiore del castello ospita una mostra dedicata al lupo, e agli sforzi di reintrodurlo all'interno del Parco Naturale.
Si fa inoltre riferimento alla leggenda medievale di un "Re Lupo" che vive sotto al castello, presumibilmente in una grotta, a cui la popolazione del borgo rendeva omaggio una volta l'anno, in occasione del Carnevale.
Probabilmente si tratta di un'altro aspetto di Silvanus, o di un animale totemico che potrebbe risalire alla tribù celto-ligure dei Leponzi, che ha  abitato queste zone fin dal Primo Millennio B.C.E. 
Sembra che ogni villaggio fosse associato a un particolare animale, un totem appunto, in maniera analoga ad altre parti del mondo (i miei lettori potrebbero pensare ai Nativi Americani, nella cui cultura il Lupo rivestiva un ruolo importante, ma ritengo più probabile una parentela con una leggenda analoga legata alla città scozzese di Stirling).
Nell'ultima stanza dell'esposizione, un'area didattica dedicata ai bambini, è anche possibile incontrare il Re Lupo di persona, più o meno.
Continuate a leggere.

giovedì 29 agosto 2024

Omegna e Gravellona Toce

Una volta stabilita la mia "base" a Domodossola, mi sono servito del treno e dell'autobus, che come ho menzionato nell'articolo precedente, si trovavano in posizione "strategica", per esplorare il resto della valle.
I miei obiettivi principali erano Omegna e Gravellona Toce, a cui si è in seguito aggiunta Vogogna, a cui intendo dedicare un articolo a parte. Il mio più grosso problema è stato di tipo logistico: la Valdossola non è la Gran Bretagna e la frequenza degli autobus e dei treni, anche considerando l'orario estivo, incastrava i miei spostamenti in una tabella di marcia non sempre ottimale, in particolare per il pranzo.
Il primo treno infatti era alle 12:45, mentre l'autobus alle 12:15 (poi ho scoperto che ce n'era uno alle 11:05, ma ormai ero già tornato indietro).
Sono rimasto particolarmente colpito da Omegna e dal suo lungolago, mentre non ho avuto altrettanta fortuna per Gravellona Toce, dove sono stato più o meno sorpreso dall'unico temporale della stagione.
In entrambi i casi mi sono appoggiato al centro commerciale, sempre un ottimo punto di partenza quando ci si trova in una città che non si conosce.
A Gravellona Toce non ho visto molto altro (anche se Le Isole non erano male, all'ingresso c'era persino una mappa del Parco Naturale della Val Grande).
Ad Omegna però mi sono ritrovato proprio nel mio elemento: qui infatti ho trovato il New Abstract, negozio di collezionismo dove si possono trovare miniature di Warhammer, set e mattoncini Lego e anche acquistare o vendere carte di Magic.
Davide, che stava dietro il bancone, mi ha informato che lui e il suo socio si stanno attrezzando per il Pick-a-Brick. Da lui ho inoltre saputo che il punto di ritrovo per gli appassionati di Warhammer nella zona del Lago d'Orta si trova proprio a Gravellona Toce, anche se, come detto sopra, la mia scarsa fortuna mi ha impedito di scoprire di più.
O forse, mi ha solo fornito una scusa per un'altra visita.
Continuate a leggere.

giovedì 15 agosto 2024

Alien - Romulus

Ho avuto la sensazione, guardando questo film, che qualcuno abbia preso una o due pagine dal manuale di Warhammer 40000, in particolare dal gioco Space Hulk, e lo abbia riscritto con l'ambientazione e l'estetica di Alien, stando molto attento a restare fedele a tutti i dettagli.
In mano a un regista meno capace sarebbe stato una minestra riscaldata, ma in un film del genere è l'atmosfera che conta (e le battutacce fatte da un Sintetico, questa è nuova) e questo regista coglie l'atmosfera alla perfezione.
Sì direi che questo film è più Alien di Alien, e allo stesso tempo non sfigurerebbe nel tetro universo del 40000.
Anzi, visto in entrambe le prospettive, potrebbe gettare una nuova luce, o buio se preferite, su entrambi.
Lo consiglio con entusiasmo ai fan delle due franchise.

martedì 13 agosto 2024

La mia avventura a Domodossola (introduzione)

Cari lettori, come sapete la mia ricerca delle origini perdute della Storia d'Europa mi ha portato per molti anni in Gran Bretagna e in Irlanda, alla ricerca delle antiche tracce Celtiche.
Palazzo di Città, Domodossola
L'instabilità del mondo post-CoVid mi ha tuttavia costretto a ridimensionare la portata dei miei viaggi, limitandoli alla regione storica che chiamo Insubria.
Proprio qui ho scoperto una piccola "Britannia" a ridosso delle Alpi, con sorprendenti legami storici e culturali con i paesi anglofoni e francofoni.
Corso Ferraris, "IL" Corso
Di particolare interesse sono state le zone di Golasecca, Arona, e, per motivi diversi, Pavia, Belgioioso e Bereguardo, a cui si aggiunge il Cusio, che da alcuni anni ospita la modesta ma affascinante Festa Celtica di Ameno.  
Ispirato da quest'ultima, ad Agosto ho deciso di approfondire la mia conoscenza delle zone montane del Cusio e dell'Ossola con un breve ma intenso soggiorno a Domodossola, e diverse escursioni nei dintorni, che mi hanno portato a visitare Omegna, Gravellona Toce e Vogogna, quest'ultima un'aggiunta dell'ultimo momento che si è rivelata la parte migliore del viaggio.
Piazza del Mercato
Il centro storico di Domodossola ha grossomodo la forma di un pentagono, delimitatato da un tratto delle vecchie mura medievali, dal Teatro Galletti e dalle vie Marconi e Garibaldi, con al centro la Piazza del Mercato.
A poca distanza si trova il Palazzo di Città.
Subito fuori dal pentagono, una lunga strada dritta, Corso Ferraris, conduce direttamente alla Stazione.
A lato della Stazione si trova la Fermata degli Autobus, e a pochi passi l'Hotel Ristorante Eurossola, dove ho alloggiato.
Una base perfetta per visitare le valli circostanti, accogliente ed economico.
L'unico difetto, la mia stanza era un po' troppo... compatta, ma molto comoda e discreta.
Un particolare ringraziamento ad Arianna dell'Ufficio Turistico.
Oltre alla Storia, l'altro mio interesse sono i Fumetti e il Cinema, e qui ho dovuto constatare che la città di Domodossola purtroppo non ha molto da offrire.
Il resto della provincia tuttavia compensa benissimo: non solo esiste una Fiera del Fumetto nel minuscolo, pittoresco comune di Malesco, che mi riservo di visitare in un'altra occasione, ma se siete appassionati di Warhammer o di Lego, nel Centro Commerciale di Omegna troverete tutto ciò che vi occorre per soddisfare le vostre esigenze.
Continuate a leggere.

domenica 28 luglio 2024

Ages Past Ages Hence (Loreena McKennith in concerto, Milano 2024)

Sette anni dopo, Loreena McKennith ritorna a Milano in occasione del trentesimo anniversario del suo album più famoso, The Mask and the Mirror, ultima tappa di un tour europeo e mondiale che potrebbe segnare un'epoca.
Molte cose sono cambiate dall'altra volta, e in effetti sembra davvero che siano passate intere epoche. La Brexit, la Pandemia, un nuovo Re in Gran Bretagna accompagnato da nuovi problemi, l'insurrezione di Washington D.C., guerre e altri disastri più o meno naturali, hanno trasformato il nostro mondo in modi che allora, solo sette anni fa, non ci sarebbero sembrati possibili, e sembrano sul punto di trasformarlo di nuovo in un imprevedibile, iper-accelerato alternarsi di cicli e ricicli storici.
La voce e la musica di Loreena McKennith sembrano quasi un faro nella tempesta per le anime perse (Lost Souls) che vagano in questo turbine di caos. 
Se all'inizio le note di The Old Ways sembrano un amaro pro-memoria di quello che abbiamo perso, sarebbe tuttavia un errore abbandonarsi alla malinconia e alla nostalgia del passato.
Ce lo ricorda la stessa Loreena McKennitt, nel momento in cui introduce uno dei suoi brani più recenti, Ages Past, Ages Hence che fa parte proprio di Lost Souls, l'ultimo album uscito nel 2018. Il brano è accompagnato, sia sul libretto che nell'introduzione dal vivo, da una breve spiegazione dell'importanza degli alberi nella Cultura Celtica, passata e presente, che ricorda da vicino alcune riflessioni simili fatte da Enya in The Memory of Trees.
Trovo significativo in particolare il titolo del brano, "Ages past, Ages hence" (ere passate, ere da ora) che da una parte sembra richiamare l'epitaffio sulla supposta tomba di Re Artù (Here lies Arthur, the Once and Future king, qui giace Artù, che fu e sarà Re), dall'altra allude alla concezione del tempo delle genti dell'Antica Europa, celtiche e non, per le quali il Tempo non era diviso tra un "Passato", un "Presente" e un "Futuro" che marciano senza sosta verso il nulla, come per noi, ma era un continuum che si dipana in un ritmo ciclico, infinito e costante, di ere e stagioni.
Un continuo divenire sottolineato anche a livello tecnico, con l'aggiunta di sonorità quasi rock alle note dei pezzi classici.
Quello che sette anni fa era un trio invece, oggi è diventata una piccola orchestra completa di controcanto.
Nessuna novità invece per quanto riguarda la scenografia, un misto di candele e luci che alterano l'atmosfera da un blu soffuso, a un viola sospeso, variando dal rosso al verde.
Il resto lo fanno la musica e le voci, che ancora una volta riescono a incantare il pubblico e a trasportarlo fuori dal Tempo stesso.
La seconda parte del concerto riprende The Mask and The Mirror, suonando tutti gli otto brani dell'album originale nella sequenza originale.
A raccogliere la maggior parte degli applausi è però The Bonny Swans, forse il pezzo più bello dell'intera serata, anche se giudicare è molto, molto difficile.
In ogni caso, dall'entusiasmo con cui il pubblico si alza in piedi e applaude alla fine del brano, questa sembra un'opinione largamente condivisa. Al termine di Prospero's Speech i suonatori lasciano il palco, sembra che il concerto sia finito, ma le luci non si riaccendono. E infatti ecco Loreena McKennith ritornare sul palco per un assolo al pianoforte, che non resta "assolo" per molto mentre l'orchestra riprende posto, seguito poi da Tango to Evora, con cui saluta il pubblico.
Anch'io vi saluto, ma continuate a leggere.

mercoledì 24 luglio 2024

Deadpool & Wolverine

Ecco il genere di film che ti rimette al mondo, da qualunque mondo tu provenga. Decisamente insolito per la Disney: fin dall'inizio vira sul weird, con personaggi e situazioni sopra le righe, e dalla moralità ambigua.
Uno dei due protagonisti è un cattivo che diventa un eroe, e l'altro è la cosa più lontana da una principessa che si possa immaginare.
C'è una vena di sarcasmo e uno humor più nero del solito che pervadono tutto il film, e violenza, e violenza e ancora altra violenza.
Oh, scusate... quello era Lilo & Stitch.
Beh, qui è più o meno lo stesso, ma con più esplosioni, più violenza, e più violenza e ancora più violenza, il ritorno di Hugh Jackman nella parte di Wolverine, ma come non lo avete mai visto, una colonna sonora che spazia da Madonna ad Avril Lavigne a Olivia Newton-John senza perdere un colpo, e Peter (Se non sapete chi è Peter, guardate il film).
Impagabili poi tutte le frecciatine che la Disney, per boccaccia di Wade, manda alla Fox.
Hai ragione Wade, la Fox può succhiare il [BEEEEEEP!] a tutti quanti noi.
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lunedì 8 luglio 2024

NOVACon (Trecate) 2024

E va bene, lo ammetto: sto perdendo colpi. Non sono più un assiduo frequentatore di Fiere del Fumetto come un tempo, e non posso fare a meno di percepirlo come un chiaro segno di declino.
Avrei molto volentieri passato il week-end sdraiato sul divanetto del mio studio a morire di caldo e di noia, e arrendermi finalmente alle Forze del Caos e dell'Oscurità.
Quando si sceglie il Sentiero dell'Eroe tuttavia, una resurrezione miracolosa può arrivare in un momento inaspettato, se poi sei un supereroe, diventare un pendolare da e per il Regno degli Inferi fa quasi parte del lavoro.
Ne sa qualcosa Alice Serra, Alias Aly the Kitten, di recente tornata alla sua vera vocazione di disegnatrice. Ho seguito Aly fin dagli esordi, e l'ho ritrovata con grande piacere a Novegro, così, quando ho saputo che sarebbe stata nell'Area degli Autoprodotti alla Novacon di Trecate, mi sono detto "perchè no?"
Perciò ho deciso che sarei morto solo di caldo anzichè di noia: domenica sono salito in macchina e ho guidato fino a Trecate, per la precisione al Parco di Villa Cicogna. Ho trovato una splendida villa storica con un vasto spazio per l'esposizione (solite cose, gara cosplay, bancarelle, sessioni dimostrative di spada laser, incontri con i doppiatori e vari stand di gruppi di cosplayer, alcuni dei quali non sono riusciti a decidersi su che personaggio interpretare). 
Siccome l'evento era in Provincia di Novara, la presenza delle Edizioni Emmetre é stata cospicua: continua infatti il progetto Guardiani Italiani, e il secondo piano della Villa ospitava una mostra dedicata proprio a questi supereroi "made in Italy". Tra gli altri, Capitan Torino, Milanoman, Capitan Lucca e i cattivi Titius e Caio. 
Non so perché, ma ho notato che più o meno a metà giornata, l'organizzazione della Fiera ha rimosso i cartelli che indicavano la mostra.
Di tutt'altro livello l'esposizione di opere originali realizzate in Lego, gestita dalla sezione locale di L.U.G. (Lego User Group) che riesce sempre a sorprendere.
Ho particolarmente apprezzato l'area dedicata ai Giochi di Ruolo, gestita con pochi mezzi e tanto entusiasmo da un gruppo di ruolisti di Ponte Ticino che, a quanto ho capito, non hanno una vera e propria associazione, ma se passate da quelle parti cercateli, sono molto preparati.
Da ultimo vorrei segnalare lo stand delle Bevande Storiche, gestito dal Birrificio Artigianale Le Birre Barbare (di Barbara) che avevamo già incontrato alla Festa Celtica di Ameno. Quest'anno Barbara ci propone due novità: l'apertuta del Vampire Blood Bar, un locale gotico che si trova proprio a Trecate (Via Gucciardini 4), e una curiosa fusione di tradizione e modernità, l'idromele in lattina.
Sarò ad Ameno a Settembre, vi saprò dire qualcosa di più.
Nel frattempo continuate a leggere.