giovedì 9 gennaio 2020

Piccole Donne

Un film lirico.
Potrebbe stupirvi la recensione di un film del genere in un blog che parla di Fumetti, ma non è così.
Come ci ricorda Jo, la scrittrice, "Shakespeare scriveva per le masse", e io sono convinto che i fumetti siano eredi, anzi, siano la diretta continuazione del Romanticismo ottocentesco.
La vera anomalia c'è stata tra il 1946 e il 1977, e registi come Coppola e Scorsese non sono altro che il prodotto di quello che considero un ristagno culturale di stampo Brutalista.
Il classico di Louise May Alcott invece, affronta temi che sono ancora più che attuali nonostante tutto.
Le attrici, già note agli appassionati di maghi e supereroi, aggiungono un'aria di familiarità che mi era sempre mancata nelle vecchie versioni.
Il montaggio segue il taglio di un fumetto, saltando tra presente e passato e distinguendoli solamente grazie alla luce (più luminoso il secondo, più cupo il primo, specie le scene con Beth).
Meno enfasi data al matrimonio di Jo che nelle passate versioni, mentre più attenzione viene dedicata all'apertura della scuola, che sarei propenso a soprannominare l'Istituto per Giovani Dotati di Ms. Jo.
Mi rendo conto che un film del genere può non piacere a tutti, ma se ci riuscite, andate lo stesso a vederlo.