mercoledì 1 ottobre 2025

Claddagh Fest 2025 - Introduzione

Giunto ormai alla sua sesta edizione, il Claddagh Fest di Ameno è diventato non solo una tappa fissa per me, ma quasi una tradizione a sua volta.
Con il tempo anzi, ha assunto un vero e proprio peso istituzionale per il piccolo comune tra le montagne del Cusio, come sembra voler attestare, quest'anno, la presenza della Console della Repubblica d'Irlanda sul palco.
Ancora una volta, per tre giorni, la comunità montana è diventata un pezzo d'Irlanda e, come ha fatto notare la stessa console, il meteo ha voluto dare il suo contributo, con una fitta pioggia che ha angustiato la serata di venerdì e la mattinata di sabato, per poi dare, per fortuna, una tregua verso la tarda mattinata.
Questo ha ritardato l'apertura dei Campi Storici, ma ha permesso alla Cerimonia del Fuoco, qui designata El Fuöch de Amén, e al seguente spettacolo La Danza del Fuoco, di svolgersi regolarmente.
Il sole ha poi continuato a splendere per l'intera giornata di domenica, con qualche disagio dovuto allo sbalzo di temperatura per cui è stato necessario l'intervento dei medici, che è risultato in un temporaneo rallentamento nell'area di parcheggio.
Sia il personale medico che lo staff del Festival (che quest'anno ha deciso di nominarsi scherzosamente i Befolki) hanno risolto la situazione senza grossi problemi.
I Befolki hanno anche coordinato lo sforzo non da poco di nutrire la considerevole mole di visitatori, per cui quest'anno tutti gli alberghi e i ristoranti coinvolti con il Festival hanno proposto uno speciale menù "Claddagh", che offriva, per un prezzo contenuto, una fusion molto particolare tra la cucina irlandese e quella piemontese.
Chissà che l'idea non prenda piede, l'onda celtica potrebbe riscrivere non soltanto la storia dei popoli dell'Età del Ferro, ma anche dare il suo contributo alla storia della haute cuisine (o dovrei dire befolk cuisine?).
La forte pioggia, come ho accennato, mi ha costretto al chiuso per quasi tutta la mattinata di sabato, ma mi ha permesso di fare la conoscenza degli Orsi di Taverna, un gruppo di Varallo e dintorni che quest'anno ha gestito la sezione dedicata ai Giochi di Ruolo al posto dei Genitori di Ruolo di Omegna.
Mi sono quindi lasciato alle spalle, con una lacrima, l'ambientazione di Dragondale, ma ho provato per la prima volta la Quinta Edizione di D&D. Ne riparlerò in un articolo a parte.
Infine, la chiusura dello spettacolo è stata affidata ancora una volta alle bravissime Celtic Roses, già protagoniste della Danza del Fuoco a cui facevo cenno sopra, oltre ad aver accompagnato i gruppi che hanno suonato sul palco nella giornata di domenica.
La loro ultima coreografia, intitolata "Vilia" alza di nuovo il già notevole livello di queste artiste, ma proprio per questo ritengo sia più appropriato dedicare anche a loro un articolo a parte.
Continuate a leggere.

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