Apre la serata l'arpista Vincenzo Zitello, noto per le sue performances da "virtuoso" in cui riesce a suonare due arpe contemporaneamente, ciascuna delle quali ha un suono leggermente diverso.
Questa sera però si é accontentato di una sola temendo che l'umidità potesse danneggiare l'altra, più grande e dunque più delicata.
La Performance in "mono" non ha tuttavia diminuito l'effetto delle sue note, certamente non per il pubblico, che pur essendo all'aperto in una sera di fine ottobre non ha avuto nulla di cui lamentarsi né sul concerto né sull'umidità (ma siamo pur sempre in Lombardia: qualcuno doveva pur lamentarsi... delle tasse).
La serata continua con la Shamrock Band, più che un gruppo una piccola orchestra, che riesce a unire le rive dello Shannon a quelle del Lambro in un unico fiume di musica, mostrando il flusso culturale che unisce due terre la cui distanza é solo apparente, perché pur essendo separate dalla Geografia sono per sempre unite dalla Storia e dal Destino.
Come nota finale, anche se l'amore per la musica e la nostra tempra celtica sarebbero state sufficienti per tenerci lì fino alla fine, di certo abbiamo ricevuto un consistente aiuto da chi stava dietro ai banchi, distribuendo zuppa di zucca, vin brulé e té caldo.
Grazie a loro, soprattutto alle istruttrici e alle allieve del corso di ballo, che hanno fatto la maggior parte del lavoro.
Grazie ragazze, per essere state lì per noi; noi ci saremo per voi.
La celticità profonda di un'immagine apparentemente banale |
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