Con questo articolo si conclude, per quest'anno, la serie dedicata al Regno Unito, e si chiude con un botto: se qualcuno la scorsa estate mi avesse raccontato che avrei scritto qualcosa del genere, non ci avrei mai creduto.
Invece quest'anno il mio articolo conclusivo è dedicato proprio a loro, a quella banda di laidi figuri che tanto amiamo odiare, e che da molto tempo non (dis)graziavano le pagine di questo blog. Ma questa volta, miei cari lettori, sembra proprio che la nostra fortuna sia finita.
Mi riferisco al deplorevole, disdicevole, abominevole ma più che mai notevole spettacolo ormai tristemente famoso con il nome di Grand Guignol de Milan.
Le fanciulle ben educate non dovrebbero proseguire oltre nella lettura, per non essere turbate dai dettagli di una tanto sconcia messinscena (tutte le altre si sentano libere di proseguire a loro discrezione).
Sarebbe legittimo chiedersi a questo punto, "cosa ci fa il Grand Guignol de Milan a Londra?". La fama e il successo della compagnia teatrale di Gianfilippo Maria Falsina Lamberti ha raggiunto anche la capitale Britannica, e così, dopo anni passati a raccontare le storie dell'orrore nate dalla penna degli autori inglesi al pubblico italiano, ora i nostri professionisti del macabro raccontano le spaventose leggende nate tra i vicoli delle città italiane al pubblico di Londra, per la precisione a quello dell'Etcetera Theatre di Camden High Street per due rappresentazioni il 12 e 13 Agosto.
Il Grand Guignol non è nuovo alle sperimentazioni, ma questa volta compie un passo audace e inaspettato addirittura nel linguaggio: l'intero spettacolo é infatti recitato, di proposito, in un Inglese deformato come lo parlerebbero gli italiani (noto in Italia con il termine informale di Inglese Macaronico), nonostante tutti gli attori conoscano benissimo l'Inglese e una di loro sia persino madrelingua.
Il risultato é una sorta di canone inverso dell'Italiano parlato da Stan Laurel e Oliver Hardy nelle vecchie comiche degli anni '30.
Il successo supera le aspettative dello stesso Gianfilippo Maria Falsina Lamberti, che ha dichiarato "sala piena entrambi i pomeriggi, e meno di un terzo del pubblico veniva dall'Italia. di questi, quasi tutti erano venuti fin lì apposta per vedere noi (parla di me). Siamo riusciti a far ridere i Londinesi, che non sono affatto un pubblico facile".
Chiude lo spettacolo l'esibizione di Miki Barbieri Torriani, la cui performance tocca un nuovo traguardo come la versione femminile della creatura di Frankenstein.
Ci auguriamo che dopo la rinascita del Grand Guignol a Milano, la nostra compagnia di depravati sia riuscita a contribuire al suo ritorno anche sul suolo Britannico.
Continuate a leggere.
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