martedì 21 novembre 2017

Fumettopoli 2017

Fumettopoli non è la più grande Fiera del Fumetto di Milano, ma è la più vecchia, e anche quella che ha avuto l'esistenza più travagliata.
Claudio Castellini (disegnatore, Batman) e
Deborah Zanini (scrittrice, La Stella del Nord)
É stata la prima a cui ho partecipato, quando il Marvel Cinematic Studio era ancora uno scintillio negli occhi di Stan Lee e non andavano ancora di moda i capelli verdi, un periodo che ricordo come i Brutti Tempi Andati (e per fortuna sono andati).
Allora Fumettopoli era una candela nell'oscurità, flebile, ma tutti noi ringraziavamo gli Asgardiani, i Valar, la Maga di Grayskull e il Grande Demone Celeste che ci fosse.
Quest'anno Fumettopoli è stata costretta a cambiare sede, e a trasferirsi in una zona più periferica, da Porta Garibaldi alla Barona, a causa delle sempre maggiori difficoltà organizzative e la concorrenza di altri eventi, sia legati al Fumetto che ad altre forme di intrattenimento.
Ailus Editrice
Tuttavia, la candela non si è ancora spenta.
Il 2017 è stato un anno difficile anche per me: nonostante i successi che ho conosciuto nel 2016, è diventato presto chiaro che, se volevo continuare, non potevo rifare sempre le stesse cose, ma avevo bisogno di trovare un approccio diverso.
Mi sono sentito come all'inizio, nei mesi tumultuosi e incerti che hanno preceduto l'apertura di questo blog, e ancora prima, e per diversi mesi ho vissuto nel terrore che i Brutti Tempi Andati fossero tornati.

Stefania Russo Art
Perciò ho deciso di ripartire proprio da Fumettopoli.
Ed è stato proprio lì, a Fumettopoli, che mi sono reso conto di quanta strada ho fatto.
Mi sono subito tuffato come facevo all'inizio: dopo essermi iscritto all'Associazione Ailus (chissà che non sia la volta buona per tirare fuori dal cassetto qualcuno dei racconti che ho scritto durante i Brutti Tempi Andati) ho provato una postazione di Realtà Virtuale, un'esperienza incredibile.
Harley & Mr. J.... non chiedete
C'erano anche i Cosplayers, ovviamente, ma la parte della fiera che ho preferito è stata quella, forse mai abbastanza valorizzata, degli autori esordienti e autoprodotti.
Qui ho potuto sentire il polso e il cuore di questa industria, perché di questo si tratta, Arte e Industria, e ho potuto conoscere tante facce nuove con cui ci siamo detti "Ci vediamo a Cartoomics", dove spero di rivedere anche voi.
Continuate a leggere.

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