domenica 16 dicembre 2018

Macchine Mortali

Un film epico e surreale, realizzato con molto stile.
Ma se scaviamo oltre la superficie, e neanche di tanto, ci accorgiamo che lo stile serve solo a mascherare la mancanza di idee originali.
Questo film è un cocktail: qualcosa da Guerre Stellari, qualcosa da Dr. Who, qualche scena di combattimento alla Matrix per non farci mancare nulla, un inseguimento in stile videogame (Shattered Mirror o Silent Hill, fate voi).
Solo tre personaggi emergono dalla caricaturale mediocrità del cast: Shrike, che all'inizio sembrava una fusione di Robocop e Terminator, finché non mi sono reso conto che in realtà era la copia carbone di Deathlok il Demolitore, un poco noto personaggio della Marvel che è servito come fonte di ispirazione per entrambi; Kate, il cui ruolo però non viene sviluppato come dovrebbe; e infine Hester Shaw, la protagonista, che però mi sembra un amalgama di Sarah Connor in Terminator Genesys e Rey ne Il Risveglio della Forza.
Il cattivo è uno scienziato pazzo che vuole impadronirsi del mondo con un raggio della morte di seconda mano, in pratica è una specie di Lex Luthor... di seconda mano, anzi, di terza (se contiamo anche il Dr. Sivana) con l'aggiunta di una scena "io sono tuo padre!" riciclatissima e del tutto gratuita.
Non che abbia importanza, tanto in questo film ogni cosa é fatta con parti di recupero. Peter Jackson tenta di replicare il successo de Il Signore degli Anelli, purtroppo riesce solo a dare un nuovo e ben più triste significato alla vecchia massima dello Steampunk "riciclare l'irriciclabile".
Posso solo sperare che questo film sia un esercizio di stile in preparazione di una nuova trilogia dedicata a Warhammer 40000.

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