Sia le prove che lo spettacolo in sè sono state così serrate che a malapena sono riuscito a capire cosa stava succedendo, al punto che non ero neppure certo di riuscire a scrivere questo articolo. Solo alla fine sono riuscito a vedere il risultato, anzi a essere onesti non ho ancora visto tutto, e sto ancora cercando di collegare gli ultimi fili dell'arazzo.
Per arrivare fino a qui ho dovuto cambiare in maniera radicale la mia prospettiva e il mio modo di procedere: prima infatti, facevo tutto da solo, le foto, l'articolo, e magari cercavo anche di ballare, sforzandomi di tenere tutto sotto controllo e compensare quello che percepivo come una mancanza o un ostacolo. Questa volta invece sono stato quasi costretto a concentrarmi solo su una parte, e per il resto affidarmi completamente allo staff e agli altri ballerini (soprattutto a quella che ha ballato con me, grazie Eleonora).
Qui sopra potete vedere l'unica foto decente(?) che sono riuscito a scattare, tutte le altre provengono dall'archivio della Jacko Dance.
Un passaggio difficile e per nulla immediato, che mi ha tuttavia permesso di capire, poco alla volta, la nuova realtà in cui mi trovavo: le Accademie di Danza Irlandese, negli ultimi anni, hanno manifestato la tendenza a concentrarsi soprattutto su un aspetto competitivo, abbandonando la parte "accademica" (cioè gli allievi, ma in parte anche gli insegnanti) per lo più a se stessi, e lasciandoli in un limbo di semi-dilettantismo.
Sono rimasto sorpreso, invece, dalla professionalità e dall'attenzione con cui Jacko Dance ha gestito questo saggio, trattandolo come un vero e proprio spettacolo, e ogni allievo e insegnante come un professionista (anche i bambini dei corsi Junior).
Un passaggio difficile e per nulla immediato, che mi ha tuttavia permesso di capire, poco alla volta, la nuova realtà in cui mi trovavo: le Accademie di Danza Irlandese, negli ultimi anni, hanno manifestato la tendenza a concentrarsi soprattutto su un aspetto competitivo, abbandonando la parte "accademica" (cioè gli allievi, ma in parte anche gli insegnanti) per lo più a se stessi, e lasciandoli in un limbo di semi-dilettantismo.
Sono rimasto sorpreso, invece, dalla professionalità e dall'attenzione con cui Jacko Dance ha gestito questo saggio, trattandolo come un vero e proprio spettacolo, e ogni allievo e insegnante come un professionista (anche i bambini dei corsi Junior).
Certo è stato più difficile, ma a mente fredda, credo di poter concludere che, forse per la prima volta in vita mia, mi sono sentito rispettato.
Grazie a tutti.
Continuate a leggere.
Complimenti Alex👏👏👏
RispondiEliminaGrazie
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