Avevo programmato di passare tre giorni a Shrewsbury e poi di ripartire per Llandridod Wells, nel Galles ma, forse perché ero troppo vicino alle terre del Mabinogion, alla fine del secondo giorno ho iniziato a sentirmi irrequieto, così sono salito sul primo autobus senza sapere dove fossi diretto.
Sono arrivato a Llanidloes, a non più di cinque o sei miglia di distanza dalla sorgente del fiume Severn.
Per puro caso ho scoperto l'etimologia del nome proprio Sabrina, che deriva proprio da Severn, anzi ne è la forma latinizzata.
Sabrina era la Dea del Fiume, una tipica divinità celtica delle acque il cui nome, in varie forme, ricorre (o dovrei dire scorre?) in tutta Europa.
L'esempio più famoso è la Dea Gallo-Romana Sequana, Signora della Senna e matrona della tribù dei Sequani, che vivevano presso la sua sorgente. Il suo animale sacro era l'anatra, ben rappresentata anche nel Severn.
ma c'é anche la Saona che attraversa Lione prima di gettarsi nel Rodano (la città si trova proprio nel punto in cui i due fiumi confluiscono) e le sue acque arrivano idealmente fino a noi: il Lago d'Iseo, che separa la provincia di Bergamo da quella di Brescia é infatti chiamato anche Sebino.
Come Lione, anche Llanidloes si trova nel punto di confluenza tra due fiumi. La statua che vedete, che si trova nel parco del villaggio, è orientata in modo da guardare esattamente in quel punto, mentre il piatto che tiene in mano richiama all'acqua, (secondo una chiara simbologia celtica, nonostante la statua sia moderna) e sul suo lungo abito fluente "nuotano" dei piccoli pesci.
Grazie a questa sua posizione strategica, Llanidloes, all'apparenza un villaggio insignificante, é in realtà importantissimo dal punto di vista storico e logistico, e la stessa pianta del villaggio riflette questa sua caratteristica: la Market-House, si trova nel centro di Llanidloes, all'incrocio delle tre strade principali, Long Bridge Street, Great Oak Street e Short Bridge Street, e l'intero villaggio le é cresciuto attorno.
La Market-House è un esempio da manuale di architettura del tardo Medioevo e del periodo Tudor (noto come Tinder Building) ma l'intero villaggio ne é pieno, sebbene in alcuni edifici sia stato coperto dalle ristrutturazioni del Diciottesimo e Diciannovesimo Secolo. Queste informazioni le ho avute visitando la stessa market-house, che ospita al suo interno un piccolo museo.
Proseguendo lungo Long Bridge Street e poi deviando di nuovo verso la riva del fiume, si arriva a the Groe, che doveva essere un luogo importante come punto di ritrovo nei tempi andati: Groe sembra la deformazione di Grove, "Radura", e una radura in riva al fiume, specie se ritenuta così importante da essere segnata sulla mappa, non poteva essere che il Nemed, il centro sacro del villaggio. Oggi è... la stazione degli autobus.
Anche se in modo diverso tuttavia, continua la sua funzione di luogo d'incontro e di passaggio, da cui è possibile raggiungere Welshpool, Aberystwyth e... Llandridod Wells, ma si arriva anche a Birmingham o direttamente a Londra, se siete disposti a svegliarvi un po' più presto.
Su the Groe si affaccia inoltre il Mount Inn, una locanda più che accogliente e con un'ottima cucina che consiglio come base per chiunque voglia visitare il Galles Centrale, dite che vi mando io.
La mia partenza anticipata da Shrewsbury, unita alla mia riluttanza a viaggiare durante il Week-end (non ci sono autobus ed é più difficile trovare una camera) mi ci hanno fatto rimanere per quattro giorni e cinque notti, ma ne é più che valsa la pena.
Continuate a leggere.
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