La stazione ferroviaria di Shrewsbury |
Shrewsbury però si è rivelata una città interessante per altri motivi, probabilmente gli stessi per cui gli autori di fumetti l'hanno scelta come loro quartier generale.
Nelle sue strade infatti, un misto di architettura del periodo Tudor e di quello Vittoriano danno l'impressione di trovarsi all'interno di un gioco di ruolo fantasy, che si accentua ancora di più quando cala il buio. Nonostante gli edifici più recenti, la piazza principale conserva ancora la tipica struttura tardo-medievale e proto-moderna, con una market-house rialzata su colonne.
La pianta della città tuttavia, ne tradisce la lontana origine Celtica, o meglio Brittonica, e non poteva essere altrimenti, vista la sua vicinanza al confine con il Galles.
Come potete vedere, il fiume circonda la città quasi in ogni direzione, creando una sorta di penisola a forma di pera. il centro si trova inoltre su una piccola collina, che sorge più in alto rispetto al resto dell'abitato.
Tutto questo crea qualcosa di simile a un fossato, con una stretta imboccatura, che circonda una cittadella fortificata che si trova più in alto del territorio circostante. Una struttura talmente diffusa tra i Celti dell'Età del Ferro, da essere con buone probabilità artificiale. Tra i venticinque e i ventitré secoli fa, anche il nucleo storico di Parigi (l'Ile de la Cité) e la città di Cremona (prima che il Po fosse deviato di nuovo, questa volta dai Romani) avevano una struttura simile. Il fiume che circonda Shrewsbury inoltre, é il Severn, citato più volte nelle leggende Arthuriane.
Il più illustre cittadino di Shrewsbury tuttavia, non era un cavaliere, e neppure un mago, anche se ha trasformato l'intera percezione che l'umanità aveva di se stessa e del mondo che la circonda.
Si tratta del naturalista Charles Darwin, che ha formulato la celebre teoria dell'Evoluzione. In queste due foto potete vedere il monumento a lui dedicato: da lontano sembra un normale gazebo a cupola, ma visto da vicino assume una forma completamente diversa, che richiama alle ossa di enormi animali estinti.
Questi "fossili", assieme ad altri riferimenti allo scienziato (incluso il luogo in cui ha vissuto) sono sparsi per l'intera città, per cui, percorrendone le vie, si ha l'impressone di essere entrati in una sorta di labirinto del tempo. Ma Shrewsbury nasconde ancora molti altri segreti.
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