Cercasi Arcobaleno, pago zecchini |
Durante quest'anno infausto tutte le mie uscite, come quelle di chiunque altro, si sono ridotte a zero, e ancora adesso tendo a limitarle allo stretto indispensabile, avendo sviluppato una certa riluttanza a uscire di casa e un raddoppiato disagio nel trovarmi all'esterno.
Così, quando ho sentito che si sarebbe tenuto il Claddagh Fest sul Lago di Orta, ho pensato "Voglio davvero ricominciare tutto da capo?".
Ho deciso di sì, ma per prudenza ho voluto partecipare solo a una delle tre giornate, quella di domenica (sebbene sia diventata una giornata e mezza per ragioni logistiche).
Il primo impatto é stato terribile, e la difficile accessibilità del luogo, unita alle precauzioni anti-CoViD che gli organizzatori hanno preso molto sul serio nonostante le oggettive difficoltà dovute alla conformazione del territorio, non ha reso le cose più facili. Non sono più abituato ai ritmi di un evento, e questo sarebbe stato impegnativo anche per i miei vecchi standard: l'idea di mollare tutto e tornarmene a casa mi ha sfiorato diverse volte. Tuttavia, senza che me ne rendessi conto, era già scattato qualcosa che mi ha fatto rimanere fino alla fine, seppure sia stato costretto a dosare le forze per riuscirci. Penso che gli dei abbiano premiato la mia perseveranza, sebbene in una maniera... piuttosto strana. Mi sono infatti ritrovato iscritto a uno stage di Arpa Celtica tenuto da Caterina Delphine Sangineto, senza sapere esattamente come e perch´ (ero andato lì pensando di sentirla suonare...). Gli altri iscritti invece, non hanno avuto la mia stessa resistenza, e così lo stage si é trasformato in una lezione privata...
Beh, alla fine ho imparato a suonare l'arpa. Malissimo certo, ma se mi avessero detto al mattino che la sera sarei stato capace di suonare una marcia, proprio io che non sono mai riuscito a suonare neanche il flauto alle scuole medie e ho sempre pensato di essere negato per qualsiasi strumento, non ci avrei creduto.
Il primo impatto é stato terribile, e la difficile accessibilità del luogo, unita alle precauzioni anti-CoViD che gli organizzatori hanno preso molto sul serio nonostante le oggettive difficoltà dovute alla conformazione del territorio, non ha reso le cose più facili. Non sono più abituato ai ritmi di un evento, e questo sarebbe stato impegnativo anche per i miei vecchi standard: l'idea di mollare tutto e tornarmene a casa mi ha sfiorato diverse volte. Tuttavia, senza che me ne rendessi conto, era già scattato qualcosa che mi ha fatto rimanere fino alla fine, seppure sia stato costretto a dosare le forze per riuscirci. Penso che gli dei abbiano premiato la mia perseveranza, sebbene in una maniera... piuttosto strana. Mi sono infatti ritrovato iscritto a uno stage di Arpa Celtica tenuto da Caterina Delphine Sangineto, senza sapere esattamente come e perch´ (ero andato lì pensando di sentirla suonare...). Gli altri iscritti invece, non hanno avuto la mia stessa resistenza, e così lo stage si é trasformato in una lezione privata...
Beh, alla fine ho imparato a suonare l'arpa. Malissimo certo, ma se mi avessero detto al mattino che la sera sarei stato capace di suonare una marcia, proprio io che non sono mai riuscito a suonare neanche il flauto alle scuole medie e ho sempre pensato di essere negato per qualsiasi strumento, non ci avrei creduto.
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