La sala era quasi vuota, a parte me c'erano solo altre tre persone, e una se n'é andata alla fine del primo tempo (e ha resistito parecchio - io ho represso l'impulso di andarmene dopo i primi dieci minuti, e anche se, con uno sforzo, sono riuscito a rimanere seduto fino ai titoli di coda, mi é rimasta addosso la sensazione di aver buttato via un pomeriggio).
L'unica cosa in comune che questo film ha con il romanzo di Mary Shelley é che prende pezzi di trama a caso e li mette assieme, cucendoci sopra anche un bel po' di effetti 3D; da tutta questa operazione però, esce la trama più asinina che si possa immaginare:
- C'é Dio che ha gli Angeli.
- C'é il Diavolo che ha i Demoni.
- Giù botte.
Naturalmente
- é una guerra segreta, di cui gli esseri umani non sanno nulla (nonostante, con ogni battaglia, Angeli e Demoni demoliscano mezza città).
- I Demoni vogliono distruggere l'umanità e impadronirsi del mondo (per nessuna ragione in particolare, solo perché sono demoni e fanno il loro mestiere).
- Il Mostro di Frankenstein (che non é neanche troppo mostruoso a parte qualche cicatrice, anzi, lo si vede addirittura nella classica scena a torso nudo in cui un'insulsa dottoressa gli cura le ferite) si schiera dalla parte degli Angeli perché lui é il protagonista e non può essere poi tanto cattivo.
L'unica scena (semi)decente é lo scambio di battute tra il mostro e la suddetta dottoressa (che per qualche motivo di nome fa Terra):
Dr. Terra Wade: Mi dispiace, ma io non credo negli angeli o nei demoni.
(il fatto che sta parlando con il Mostro di Frankenstein dovrebbe per lo meno farle prendere in considerazione uno spettro più ampio di ipotesi, ma a sua difesa la storia che le racconta il mostro - La regina dei Gargoyle, che sono Angeli minori che combattono contro i Demoni, mi manda a dirti che il tuo datore di lavoro in realtà é un Principe Infernale - é un boccone parecchio duro da mandare giù)Demone [apparendo con una vampata di fuoco]: Frankensteeeeeeinnnnnnnn!
Dr. Terra Wade: C***o!
Il resto del film ve lo potete tranquillamente scordare.
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