venerdì 30 maggio 2014

Giallo sul Treno Storico 2

Dopo la prima edizione del Giallo sul Treno Storico, il Convivio d'Arte decide di concedere il bis, ma più in grande.
Il Ponte di Ferro sul fiume Adda. Attraversarlo per me vuol
dire uscire dal mio territorio: infatti l'Adda segna il confine
storico tra l'Insubria e l'Orobia.
La prima rappresentazione infatti aveva un numero limitato di ottanta posti e due carrozze, mentre questa volta é stato noleggiato tutto il treno, per un totale di quasi duecento partecipanti.
Cambia anche la destinazione: non più la Franciacorta ma il Sebino, dall'altra parte del Lago d'Iseo, proprio al confine tra le province di Bergamo e Brescia.
Questa perfida spia ha tentato di dirottare la
locomotiva (si può inserire nella trama?) 
Il pranzo, e l'atto principale dello spettacolo, si svolgono all'Hotel Ristorante "la Stazione", che si affaccia sul lungolago di Paratico, proprio nel punto dove il fiume Oglio, uscendo dal lago per andarsi a gettare nel Po, separa la provincia di Brescia da quella di Bergamo, a cui appartiene il comune di Sarnico sull'altra sponda.
A parte le differenze tecniche e logistiche, la trama é la stessa dell'altra volta, con qualche modifica e un paio di personaggi di contorno aggiunti per l'effetto comico.
L'insolita formula del "teatro viaggiante", per ammissione del regista e autore dei testi Gianfilippo Maria Falsina Lamberti (nella foto in alto, interpreta il Caporale Bellocchio) é ancora sperimentale. É stata provata con successo lo scorso novembre, come ho avuto l'onore di documentare, e ripetuta su scala più grande in questa occasione.
Sia gli stessi autori del convivio d'arte che il sottoscritto abbiamo però dovuto constatare che funziona meglio con un  numero limitato di partecipanti, anche perché richiede una certa collaborazione da parte del pubblico, che viene direttamente coinvolto nell'azione.
Con un pubblico più numeroso tuttavia, è inevitabile una minore possibilità di coinvolgimento, tenuto conto delle maggiori difficoltà che anche gli attori si trovano ad affrontare.
Il Colonnello Barabba in borghese, ma 
sempre con la stessa efficienza
(purtroppo...)
La stessa scena infatti deve essere ripetuta scompartimento per scompartimento, e con più carrozze questo significa un maggior numero di ripetizioni in un minor tempo disponibile, che risulta in quello che gli attori stessi hanno definito un "effetto singhiozzo".
Da qui l'intenzione di Gianfilippo Lamberti di tornare al numero chiuso, con il supporto di una nuova trama per il momento ancora in fase di stesura.
Sempre alla ricerca di nuove idee, il regista ha ventilato addirittura la possibilità di una trama in stile steampunk, ma non ha dato conferme; nel frattempo porterà in scena un live di Sherlock Holmes. Restiamo in attesa degli sviluppi.
Continuate a leggere.

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