Se Parigi è la cosa più vicina a una città-alveare che abbiamo, allora la sua vera faccia non è la maestosa e decadente immagine delle sue spire, ma quello che succede nei livelli inferiori, nelle sue viscere.
Penso anzi, che tra i sobborghi e la metropolitana si crei quasi un tessuto urbano parallelo, che poco ha a che fare con la Parigi che di solito ci viene mostrata.Tra i meandri di questa città alternativa si possono trovare paesaggi inaspettati, come un piccolo pezzo di Irlanda nel bel mezzo della Capitale Francese, che vanno a costituire uno strano mosaico.
Al centro di questo piccolo universo scopriamo, come una minuscola, segreta isola del tesoro, il Centre Culturel Irlandais, che si trova in Rue des Irlandais perché, a differenza degli Irlandesi, i Francesi non hanno troppa fantasia coi nomi.
All'interno del Centro Culturale, veniamo condotti dalla nostra guida Mirko Peluso (ve lo ricordate?)
attraverso la mostra del fotografo Martin Parr, Parr’s Ireland: 40 Years of Photography, uno sguardo molto particolare, ma a mio avviso penalizzato dal minimalismo francese, che non si sposa troppo con il temperamento irlandese e sembra avere un effetto banalizzante.Il nostro viaggio attraverso la Parigi alternativa tuttavia non è ancora concluso, e il mattino dopo ci aspetta un'altra tappa: la scuola di ballo LaCaDanses, nel cui Studio Blu la famosa ballerina e insegnante Nina Bah, sempre con la collaborazione di Mirko Peluso, ci ha introdotto alle coreografie di Lord of the Dance attraverso uno stage dove tutti noi abbiamo superato i nostri limiti. Il prossimo articolo sarà interamente dedicato allo spettacolo, perciò per il momento mi fermo qui, ma voi continuate a leggere.
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