Per quanto possa essere affascinante il mondo delle Danze Irlandesi, non tutti hanno il tempo, le risorse e la pazienza di seguire un corso di ballo. Per questo l'Accademia Gens D'Ys ha pensato alla formula dello Spring Camp, due giorni di lezioni intensive con i migliori insegnanti di livello internazionale.
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Umberto Crespi, di ritorno da
Glasgow |
Per la
seconda edizione, l'Accademia punta più sulla sostanza che sulla forma, rinunciando al grande albergo e organizzando l'evento nella propria sede. Umberto Crespi, appena tornato dai
Campionati Mondiali di Danza Irlandese che si sono tenuti alla
Royal Concert Hall di Glasgow, ha portato con sè degli amici: le special guest stars Paidric e Roisin McEneany, e le colonne portanti che hanno contribuito a introdurre la Danza Irlandese da questo lato delle Alpi, Sinead Venables e Ann Byrne Gibbons, quest'ultima accompagnata dai suoi giovanissimi allievi Danny Gibbons e Nicole Plotnikova.
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Ann Byrne Gibbons |
Ma ai Gens d'Ys piace anche divertirsi, e del resto a che scopo imparare a ballare se non si va a una festa? Lo Spring Camp non sarebbe stato completo senza una speciale Notte d'Ys con la musica dal vivo degli
Inìs Fail e un esclusivo mini-spettacolo di Danny e Nicole, che si sono esibiti prima in una
gig direttamente dalla Royal Concert Hall, e poi nella
Danza delle Scope, una versione più amichevole e "domestica" della
Danza delle Spade.
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Gli Inìs Fail |
A seguire, l'estrazione della Lotteria di S. Patrizio, di cui il primo premio è un week-end per due persone a Dublino, volo incluso.
Il premio è stato vinto da due fortunati allievi del corso di Monza, che però non erano in sala al momento dell'estrazione; resta quindi un mistero l'identità dei vincitori.
Una serie di piccoli successi anche per me, che finalmente ho imparato a ballare il Walzer Irlandese, e persino a sopravvivere a un giro di Polka (che può essere molto pericolosa se la sala é affollata e i ballerini non sono esperti) abbastanza da condurre la mia dama alla conquista della pista da ballo.
Ho comunque preferito condurla fuori, prima della fine della musica, quando mi sono accorto che non ce la faceva: un buon soldato deve sapere anche quando ritirarsi.
In ogni caso, non escludo la possibilità di scrivere prima o poi un piccolo manuale di sopravvivenza alla Polka.
Continuate a leggere.
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