mercoledì 29 marzo 2017

Loreena McKennitt in concerto

Per me tutto è iniziato con Loreena McKennitt: c'è stato un tempo, che ora riesco a malapena a immaginare, in cui non avevo la minima idea del significato della parola Celtico.
Poi mi è capitato di sentire alla radio The Bonny Swans, restando letteralmente stregato dalle note e dalla voce della cantante, che ai tempi non sapevo chi fosse. L'annunciatore spiegò in breve che si trattava di "Musica Celtica" un tipo particolare di musica Folk che stava attraversando un momento di revival. Volevo saperne di più e presi a fare delle ricerche, ma all'inizio non trovai molto: solo qualche vago accenno a Re Artù e alle cornamuse.
Non molto, ma abbastanza da farmi decidere di passare la mia successiva vacanza in Scozia, con la scusa di perfezionare l'Inglese.
Tre settimane a Edimburgo erano la prima vacanza che passavo da solo, e al ritorno avevo lasciato il cuore in Scozia. Da allora non ho più smesso di tornarci, e non solo in Scozia ma in Irlanda, Galles, Cornovaglia e Bretagna.
Ho anche avuto la fortuna di poter ascoltare dal vivo i responsabili di quel Revival Celtico che mi aveva spinto a partire all'inizio, tra cui Alan Stivell e la stessa Loreena McKennitt, che aveva suonato a Milano in una tappa del tour in occasione dell'uscita del suo album An Ancient Muse, di cui una copia si trova accanto a me proprio nel momento in cui sto scrivendo.
Non mi aspettavo di vedere niente in questo suo ultimo concerto che non avessi già visto, ma non avevo idea di quanto mi sbagliassi: Loreena McKennitt e il suo trio, con l'aiuto di un'arpa, un pianoforte, un violoncello, una chitarra e trentacinque candele, sono riusciti a ripetere la loro magia anche questa volta.
La cantante ha inoltre annunciato l'uscita del suo nuovo album per la primavera dell'anno prossimo, perciò continuate a leggere, e tenete gli occhi aperti, potrebbe passare ancora di qui.

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