Se anche in un momento così difficile, il Villaggio Fantasy resiste e prospera, più ci si allontana dalla Fortezza e più si nota la desolazione.
Prima ancora di varcare i cancelli del Cartoomics ci si imbatte nei segni di questa decadenza: il prezzo del biglietto (22 Euro) é fin troppo elevato per una fiera che si svolge su meno di un quarto della sua estensione abituale, che oltretutto deve condividere con la Games Week in una convivenza tutt'altro che facile.
Limitare il numero dei biglietti per evitare gli assembramenti poi, suona come una presa in giro: metà delle persone in un quarto dello spazio crea comunque assembramenti MA riduce l'area disponibile sia per l'esposizione (l'area degli autori esordienti quest'anno era quasi inesistente) che per la vendita, provocando una smodata competizione per le bancarelle e un aumento del costo degli stand, che si traduce in un rincaro esagerato per la merce in vendita: quello che dovrebbe essere venduto in fiera a un prezzo minore rispetto al negozio, arriva qui a un prezzo più che doppio.
Ad aggravare la scarsità di spazio si aggiunge lo spreco: mentre mi aggiravo per la triste e rumorosa zona che avrebbe dovuto essere dedicata ai videogiochi, sono stato fermato da due... sgallettati (perdonate il tecnicismo, ma non trovo proprio un altro modo di definirli) che hanno cercato di vendermi "una crema per Gamers e Sportivi". Gli ho risposto che, se usavano le parole gamer e sportivo nella stessa frase, era evidente che non avevano la minima idea di quello di cui stavano parlando, nè della clientela a cui intendevano rivolgersi!
Product Placement, questo sconosciuto.
Per concludere, mi piacerebbe spendere due parole sulla Gara Cosplay, e dico "mi piacerebbe" perché non sono riuscito neanche a vederla: sarebbe stato più logico posizionare anche quella nelle vicinanze del Villaggio Fantasy, e invece si trovava proprio all'estremità opposta, e l'unico modo per raggiungerla era nuotare in mezzo alla folla, che si radunava intorno agli scarsi e scarni stand senza troppo interesse per quello che succedeva sopra e ai lati del palco, o per le norme di sicurezza.Norme che, fin dall'inizio dell'Emergenza, proprio noi Nerd siamo stati più attenti di altri a rispettare, anche e soprattutto perché non ci siamo mai trovati a nostro agio nei luoghi affollati anche prima del CoVid.
Per nostra sfortuna, sembra che in questo paese non esistano le strutture o le capacità di gestire qualsiasi cosa diversa da una folla da stadio.
Alcuni miei amici cosplayer forse non saranno d'accordo, ma ritengo che, piuttosto che fare una Gara Cosplay in queste condizioni, sarebbe stato forse meglio non farla, rimandandola a tempi migliori o a un evento con meno gente, ma più interessata.Continuate a leggere.
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