mercoledì 30 agosto 2017

Le mie avventure nel Galles Centrale - Terza parte

Dopo essere finalmente riuscito ad acquistare i fumetti ad Aberystwyth, la mia intenzione era di leggerli durante il week-end, che avrei passato a Llanidloes.
Meccanismo idraulico per la pettinatura
della lana
Ero convinto che la lettura sarebbe dovuta essere lenta, procedere con estrema calma, altrimenti non sarebbe stato facile farli durare per tutto il week-end. Invece, quando sono ripartito lunedì, non avevo avuto neppure il tempo di sfogliarli.
Sabato, per guadagnare tempo, sono andato a visitare il museo del villaggio, poco più di una grossa stanza adiacente alla biblioteca pubblica, essa stessa non più grande di un paio di sale.
Non sembra molto per passarci un'intera giornata, ma in realtà è un piccolo scrigno del tesoro per chi è capace di fare attenzione a quello che sta guardando (in questo Sherlock Holmes é stato un prezioso maestro). Penso che ogni appassionato di Neo-Victoriana e Steampunk dovrebbe visitare il museo di Llanidloes.
Modello funzionante di pompa mineraria a
vapore
Quello che si trova qui fa comprendere come il progresso spesso si basa su cose semplici, come le macchine che vedete in queste foto, e di come le rivoluzioni che hanno avuto successo sono troppo spesso quelle che vengono dimenticate, come il Chartismo, un movimento politico del 1840, che ha vissuto alcuni dei suoi momenti più crudi proprio in questa zona del Galles.
Il Movimento Chartista si é dissolto dopo pochi anni, ma ormai non serviva più, perché le sue richieste (cinque punti chiari e precisi) erano state accolte, ponendo le basi per il moderno sistema parlamentare Britannico.
La fine del Chartismo coincise purtroppo con l'ascesa del Socialismo, il cui scopo non era una politica riformista che servisse a risolvere problemi contingenti, ma una politica ideologica il cui unico obiettivo é la continuità con se stessa.
Il passaggio dalla politica di necessità alla politica di carriera, é stato a mio avviso uno dei più gravi errori della storia moderna.
Sabato sera e domenica pomeriggio mi sono invece trovato ad assistere, con mia sorpresa, al festival musicale di Llanidloes, chiamato Festival of the Kings perché si è svolto nel cortile del Royal Head Pub.
Gruppi locali e cantanti slitti si sono esibiti sul palco, in una serie di cover dei classici del Rock e del Metal, intervallati da pezzi originali.
Di nuovo, potreste pensare che dei musicisti locali che si esibiscono nel cortile interno di un pub non sia una gran cosa, ma è stata sufficiente per farmi restare a sentirli per buona parte del pomeriggio, nonostante la pioggia insistente che mi appannava gli occhiali.
La passione e il talento dei gallesi per la musica non ha bisogno di altro per tessere la sua magia.
Continuate a leggere.

lunedì 28 agosto 2017

Le mie avventure nel Galles Centrale - Seconda parte

Quattro giorni a Llanidloes sono l'ideale per rilassarsi e meditare, e lasciarsi alle spalle il mondo esterno... ma sono troppi per chi vuole visitarlo, così un venerdì mattina, ripassando per the Groe, mi è venuta l'idea di prendere il primo autobus, arrivare al villaggio vicino e tornare per cena.
Solo che non avevo un'idea molto chiara di quale fosse "il villaggio vicino", e sono arrivato fino alla costa.
Il Galles é stato il primo "Far West" d'Europa. Ancora oggi, la maggior parte del suo territorio è per lo più agricolo, con la popolazione sparsa nei numerosi, fitti, piccoli villaggi, piuttosto che concentrata nelle grandi metropoli come Londra, Birmingham o Glasgow.
Le città sono poche e di modeste dimensioni: Cardiff, Bangor, Welshpool, Newtown... e Aberystwyth.
Aberystwyth nasce nel tardo Medioevo, come parte della cintura di avamposti difensivi che comprende anche Harlech, voluta dagli ultimi Plantageneti prima della Guerra delle Rose; vicino alla spiaggia sono ancora ben riconoscibili le rovine del castello.
Nulla rimane del mercato che si trovava ai piedi delle sue mura e della cinta esterna che lo proteggeva, che non ha mai avuto in realtà un grande sviluppo fino a tutto il 1700, perché Aberystwith, ai tempi, era troppo lontano dalle vie commerciali. Tutto é cambiato nella prima metà dell''800, quando la Rivoluzione Industriale ha collegato il porto con la ferrovia, e una nuova città fatta di acciaierie é cresciuta attorno alla stazione.
Vale of Rheidol Historical Railway
É stato durante il Periodo Vittoriano che Aberystwyth si é sviluppata diventando una città a tutti gli effetti, e questo la rende oggi un vero e proprio paradiso per gli appassionati di Steampunk.
La Ferrovia Storica della Valle di Rheidol parte da qui; ogni due mesi pubblica anche la sua newsletter e una rivista specializzata.
La biglietteria
Mi dispiace soltanto che, dovendo tornare a Llanidloes per l'ora di cena, non ho avuto il tempo di farci un giro, soprattutto perché, mentre preparavo il viaggio, avevo pensato di fare tappa proprio ad Aberystwyth, ma l'avevo esclusa perché, sulla mappa, mi era sembrata troppo lontana.
Il Palco del Coliseum
Ma c'é sempre l'anno prossimo.
Specialmente dopo che ho scoperto i due negozi di fumetti di Aberystwith, Rickety Ramshackle, specializzato in vintage e collezionismo, e Robin's Nest Comics, per chi cerca le ultime novità. Vorrei anzi permettermi, se posso, di suggerire agli amici del Convivio d'Arte un'altra trasferta sul suolo Britannico, dopo quella di cui parlerò nel mio articolo conclusivo di quelli dedicati a questo viaggio.
Oltre alla ferrovia storica, gli appassionati di Steampunk troveranno ad Aberystwyth un altro luogo a loro congeniale: il Coliseum, che é stato negli anni un teatro e poi un cinema, e oggi è un elegante caffè con annesso museo, che non si limita ad esporre oggetti d'epoca ma ospita al suo interno delle attività sperimentali che coinvolgono i visitatori.
La mia visita al Coliseum é stata piuttosto affrettata, ma nonostante questo ho avuto la fortuna di poter visitare una mostra dedicata alle favole e alle tradizioni gallesi, in modo particolare ai racconti del Mabinogion.
La mostra era stata allestita in un'altra sala del Coliseum e raccoglieva le opere di artisti locali.
Nonostante si fosse ormai conclusa, non era stata ancora del tutto smantellata e la sala, a dispetto di qualche opera mancante, era rimasta aperta al pubblico.
Non ho invece potuto visitare il museo regionale, perché era chiuso per restauri... ma come ho detto, c'è sempre l'anno prossimo.
Continuate a leggere.

sabato 26 agosto 2017

Le mie avventure nel Galles Centrale - Prima parte

Avevo programmato di passare tre giorni a Shrewsbury e poi di ripartire per Llandridod Wells, nel Galles ma, forse perché ero troppo vicino alle terre del Mabinogion, alla fine del secondo giorno ho iniziato a sentirmi irrequieto, così sono salito sul primo autobus senza sapere dove fossi diretto.
Sono arrivato a Llanidloes, a non più di cinque o sei miglia di distanza dalla sorgente del fiume Severn.
Per puro caso ho scoperto l'etimologia del nome proprio Sabrina, che deriva proprio da Severn, anzi ne è la forma latinizzata.
Sabrina era la Dea del Fiume, una tipica divinità celtica delle acque il cui nome, in varie forme, ricorre (o dovrei dire scorre?) in tutta Europa.
L'esempio più famoso è la Dea Gallo-Romana Sequana, Signora della Senna e matrona della tribù dei Sequani, che vivevano presso la sua sorgente. Il suo animale sacro era l'anatra, ben rappresentata anche nel Severn.
ma c'é anche la Saona che attraversa Lione prima di gettarsi nel Rodano (la città si trova proprio nel punto in cui i due fiumi confluiscono) e le sue acque arrivano idealmente fino a noi: il Lago d'Iseo, che separa la provincia di Bergamo da quella di Brescia é infatti chiamato anche Sebino.
Come Lione, anche Llanidloes si trova nel punto di confluenza tra due fiumi. La statua che vedete, che si trova nel parco del villaggio, è orientata in modo da guardare esattamente in quel punto, mentre il piatto che tiene in mano richiama all'acqua, (secondo una chiara simbologia celtica, nonostante la statua sia moderna) e sul suo lungo abito fluente "nuotano" dei piccoli pesci.
Grazie a questa sua posizione strategica, Llanidloes, all'apparenza un villaggio insignificante, é in realtà importantissimo dal punto di vista storico e logistico, e la stessa pianta del villaggio riflette questa sua caratteristica: la Market-House, si trova nel centro di Llanidloes, all'incrocio delle tre strade principali, Long Bridge Street, Great Oak Street e Short Bridge Street, e l'intero villaggio le é cresciuto attorno.
La Market-House è un esempio da manuale di architettura del tardo Medioevo e del periodo Tudor (noto come Tinder Building) ma l'intero villaggio ne é pieno, sebbene in alcuni edifici sia stato coperto dalle ristrutturazioni del Diciottesimo e Diciannovesimo Secolo. Queste informazioni le ho avute visitando la stessa market-house, che ospita al suo interno un piccolo museo.
Proseguendo lungo Long Bridge Street e poi deviando di nuovo verso la riva del fiume, si arriva a the Groe, che doveva essere un luogo importante come punto di ritrovo nei tempi andati: Groe sembra la deformazione di Grove, "Radura", e una radura in riva al fiume, specie se ritenuta così importante da essere segnata sulla mappa, non poteva essere che il Nemed, il centro sacro del villaggio. Oggi è... la stazione degli autobus.
Anche se in modo diverso tuttavia, continua la sua funzione di luogo d'incontro e di passaggio, da cui è possibile raggiungere Welshpool, Aberystwyth e... Llandridod Wells, ma si arriva anche a Birmingham o direttamente a Londra, se siete disposti a svegliarvi un po' più presto.
Su the Groe si affaccia inoltre il Mount Inn, una locanda più che accogliente e con un'ottima cucina che consiglio come base per chiunque voglia visitare il Galles Centrale, dite che vi mando io.
La mia partenza anticipata da Shrewsbury, unita alla mia riluttanza a viaggiare durante il Week-end (non ci sono autobus ed é più difficile trovare una camera) mi ci hanno fatto rimanere per quattro giorni e cinque notti, ma ne é più che valsa la pena.
Continuate a leggere.

venerdì 25 agosto 2017

Shrewsbury, la città del mistero - Terza parte

Avendo sentito dire che Shrewsbury era la capitale britannica del Fumetto, mi sarei aspettato di trovarci un negozio di fumetti di un certo livello.
Secondo il mio iPad uno ci sarebbe dovuto essere, ma sembrava che la mappa mi portasse sempre nel posto sbagliato, e ho girato a vuoto per un bel po' prima di rassegnarmi al fatto di non riuscire a trovarlo. In seguito ho scoperto che il negozio fisico aveva chiuso più o meno lo scorso gennaio, per concentrarsi sulle vendite online.
Ci sono rimasto male, perché un negozio di fumetti non è solo un'edicola dove si comprano delle riviste o degli strani gadgets, è un punto di ritrovo e di riferimento per tutti gli appassionati che vivono in una certa zona, e che proprio a Shrewsbury mancasse un posto del genere non sembrava giusto.
E infatti uno c'era.
Mi sono imbattuto nella House of Jumble & the Comic Vault, un negozio dall'apparenza modesta  ma da un interno più che dignitoso: c'é persino un "sotterraneo" dove é stata ricavata una sala giochi vintage in cui potete ritrovare alcuni classici degli anni '80, di modeste dimensioni, ma completa di tutto. C'è persino un angolo dedicato ai giochi di carte e da tavolo.
Se invece siete appassionati di Steampunk, e so che molti dei miei lettori lo sono, nelle teche potrete ammirare, e acquistare, tutto quello che vi occorre per il vostro outfit, realizzato, secondo la tradizione del movimento Steampunk, da un artigiano locale.
Il negozio è specializzato in materiale vintage e per collezionisti, quindi se cercate le ultime novità dovrete andare altrove, ma se avete una mattinata da spendere, questo è il posto adatto.
Continuate a leggere.

lunedì 21 agosto 2017

Shrewsbury, la città del mistero - Seconda parte

Anche se non ho trovato esattamente quello che cercavo a Shrewsbury, ho comunque scoperto un posto che sarebbe valso la visita da solo.
Il Blind Tiger di Shrewsbury é un locale che si trova poco lontano dalla riva del fiume Severn, ma comunque a distanza di una passeggiata dal centro della città di Shrewsbury.
A renderlo così interessante e unico (prima che a qualcuno dei miei lettori venga il dubbio che io sia diventato all'improvviso alcolizzato) é la sua atmosfera, intrisa di mistero come quella dell'intera città.
Quello che mi ha convinto a entrare infatti, é stato che all'interno non si vedeva una singola lampadina accesa, ma che il locale fosse illuminato solo da un gran numero di candele, tranne i tavoli più vicini all'ingresso, separati dagli altri con tende e cuscini, che sfruttavano invece la luce della strada grazie a una grande vetrata.
Se ancora non vi basta, la luce soffusa era completata da un sottofondo di musica rock e metal di vari gruppi alternativi.
Si poteva inoltre scegliere il cocktail che si desiderava da un particolare menù a mazzo di carte che faceva anche da biglietto da visita, che ho portato via per ricordo.
Ma se l'hard rock non è il vostro genere, e preferite invece qualcosa di più classico, potete sempre andare all'Old Post Office, un tipico pub inglese altrettanto d'atmosfera, completo di un cortile esterno che il venerdì sera ospita anche uno spettacolo comico.
Dall'altra parte del cortile troverete delle camere (é qui infatti che ho alloggiato, e garantisco che sono molto accoglienti).
La colazione é inclusa, e pagando un extra è possibile anche cenare.
Continuate a leggere.

sabato 19 agosto 2017

Shrewsbury, la città del mistero - Prima parte

Avevo sentito dire che la città di Shrewsbury stava diventando la nuova "Hollywood" del fumetto britannico, il luogo dove autori e disegnatori si ritiravano per scrivere e illustrare le loro storie.
La stazione ferroviaria di Shrewsbury
Una voce del genere naturalmente, non poteva non incuriosirmi, ma se erano lì davvero, io non ne ho incontrato nessuno (é probabile che fossero chiusi nei loro studi a scrivere e disegnare).
Shrewsbury però si è rivelata una città interessante per altri motivi, probabilmente gli stessi per cui gli autori di fumetti l'hanno scelta come loro quartier generale.
Nelle sue strade infatti, un misto di architettura del periodo Tudor e di quello Vittoriano danno l'impressione di trovarsi all'interno di un gioco di ruolo fantasy, che si accentua ancora di più quando cala il buio. Nonostante gli edifici più recenti, la piazza principale conserva ancora la tipica struttura tardo-medievale e proto-moderna, con una market-house rialzata su colonne.
La pianta della città tuttavia, ne tradisce la lontana origine Celtica, o meglio Brittonica, e non poteva essere altrimenti, vista la sua vicinanza al confine con il Galles.
Come potete vedere, il fiume circonda la città quasi in ogni direzione, creando una sorta di penisola a forma di pera. il centro si trova inoltre su una piccola collina, che sorge più in alto rispetto al resto dell'abitato.
Tutto questo crea qualcosa di simile a un fossato, con una stretta imboccatura, che circonda una cittadella fortificata che si trova più in alto del territorio circostante. Una struttura talmente diffusa tra i Celti dell'Età del Ferro, da essere con buone probabilità artificiale. Tra i venticinque e i ventitré secoli fa, anche il nucleo storico di Parigi (l'Ile de la Cité) e la città di Cremona (prima che il Po fosse deviato di nuovo, questa volta dai Romani) avevano una struttura simile. Il fiume che circonda Shrewsbury inoltre, é il Severn, citato più volte nelle leggende Arthuriane.
Il più illustre cittadino di Shrewsbury tuttavia, non era un cavaliere, e neppure un mago, anche se ha trasformato l'intera percezione che l'umanità aveva di se stessa e del mondo che la circonda.
Si tratta del naturalista Charles Darwin, che ha formulato la celebre teoria dell'Evoluzione. In queste due foto potete vedere il monumento a lui dedicato: da lontano sembra un normale gazebo a cupola, ma visto da vicino assume una forma completamente diversa, che richiama alle ossa di enormi animali estinti.
Questi "fossili", assieme ad altri riferimenti allo scienziato (incluso il luogo in cui ha vissuto) sono sparsi per l'intera città, per cui, percorrendone le vie, si ha l'impressone di essere entrati in una sorta di labirinto del tempo. Ma Shrewsbury nasconde ancora molti altri segreti.
Continuate a leggere.

venerdì 18 agosto 2017

Rule Britannia... Britannia rule the clicks... the Britons always always shall be geeks!

Ben ritrovati cari lettori, e scusate il lungo silenzio, ma vi assicuro che, se non ho scritto nulla in più di tre settimane, non è perché ero in spiaggia a prendere il sole, anzi tutt'altro.
Alla Bat-Caverna!
Anche le mie vacanze sono state parecchio intense, e se mi sono preso i miei momenti di relax, non ho mai smesso di pensare a voi.
Ora sono di ritorno dai lidi della Splendida Albione, dove come sempre ho avuto modo di viaggiare lungo il confine che separa la realtà dai reami dall'immaginario.
Un viaggio che mi ha portato dal luogo natale di William Shakespeare fino all'indirizzo più famoso del mondo, il 221b di Baker Street, passando per il binario 93/4 della stazione di King's Cross; dalla costa del Galles centrale, dove ho trovato un vero e proprio paradiso Steampunk che sfumava nei luoghi e nelle atmosfere delle leggende celtiche pre-arturiane, fino allo "sprawl" di Birmingham, che sembra uscito dalle pagine di un romanzo di William Gibson.
Forbidden Planet London Megastore
Non ho tuttavia neppure dimenticato di visitare il negozio di fumetti più grande d'Europa, il Forbidden Planet London Megastore, la "nave ammiraglia" della catena di Forbidden Planet sparsi per tutto il Regno Unito e oltre (di cui ho già visitato una buona parte, ma non credo di averli visti tutti). Al Megastore di Londra ho potuto trovare alcuni fumetti in edizione esclusiva, e anche un libro, una pietra miliare dell'horror britannico della seconda metà del  Ventesimo Secolo, ormai quasi introvabile altrove. A questo però dedicherò più spazio in un prossimo articolo.
Megafigures
A poca distanza dal Forbidden Planet Megastore invece (proseguendo per Shaftesbury Avenue, poi girando a sinistra attraverso Chinatown) si arriva a Swiss Court, dove si trova un'altra "nave ammiraglia": il Lego Store di Leicester Square, segnalato dal Guinness dei Primati come il più grande Lego Store d'Europa prima dell'apertura di quello di Piazza San Babila a Milano (una zona già molto "londinese", specie dopo l'apertura dello Starbuck Cafè in Piazza Duomo; il che mi porta a chiedermi, a quando un Forbidden Planet anche qui da noi?).
Se c'é un'impressione che questo viaggio mi ha lasciato tuttavia, più di qualunque altra cosa, è che dai tempi della Regina Vittoria non sia cambiato poi così tanto: nonostante la dissoluzione formale dell'Impero Britannico, Londra continua ad essere, di fatto, il centro dell'Universo, o almeno di una galassia tutta sua.
I HAVE BEEN SHERLOCKED
Ritengo anzi che il vero cambiamento stia avvenendo proprio qui e ora, e che quello che è successo di recente, invece di chiudere al Regno Unito le porte dell'Europa, potrebbe aver riaperto i cancelli del mondo a uno dei pochi paesi europei la cui storia e cultura portano ad un sincero slancio verso l'esterno, anziché a ripiegarsi su se stesso.
Qualcosa su cui sarebbe il caso di riflettere.
Continuate a leggere.