giovedì 29 settembre 2016

Bustofolk - Gran Finale

Il Bustofolk si é aperto e chiuso con uno spettacolo dei Gens d'Ys, che hanno portato in scena tutto il repertorio di danze che hanno messo insieme in venti-tre anni.
D'accordo, magari non proprio tutto, ma non si può non restare impressionati di fronte a un'esibizione che mette insieme storia e leggende vecchie e nuove (anzi ho il sospetto che ne stiamo  creando di nuove proprio qui e ora) per non parlare dei costumi e della coreografia.
Come nelle vecchie storie, si viene trascinati nel cerchio in cui danzano le fate e fino all'ultimo rising step non se ne esce più: persino il direttore Umberto Crespi non rinuncia ad esibirsi assieme alle sue ballerine e ai ballerini, mantenendo saldo, come un re guerriero dei tempi antichi, il suo posto al centro della scena.
Tuttavia, la saggezza celtica insegna che anche il più grande dei re deve prima o poi farsi da parte, e lasciare il posto ai suoi eredi, perché la Storia va sempre avanti e nessuno può fermarla.
Umberto lo sa, ed è per questo che a metà spettacolo lascia esibire per la prima volta i nuovi allievi dell'accademia, che non sfigurano neppure di fronte ai veterani.
Gli intervalli tra una danza e l'altra sono inoltre scanditi dalla nostra nuova stella nascente della canzone.
Umberto Crespi si congeda infine dal suo pubblico facendo salire tutti quanti sul palco, allievi e insegnanti, volontari e assistenti, e anche il sindaco di Busto Arsizio e l'assessore alla cultura, che ringrazia perché senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile.
Infine ringrazia tutti quelli che hanno partecipato e assistito, prima di cedere ancora una volta il palco all'ultimo concerto della serata e dell'intero festival.
Dalla quindicesima edizione del Bustofolk è tutto, ci rivediamo nel 2017 per la sedicesima. Nel frattempo però, continuate a leggere!

lunedì 26 settembre 2016

Musica senza tempo

Busto Arsizio, sia nei suoi teatri che sul palco del Museo del Tessile ha visto esibirsi tali e tanti grandi nomi della Musica Celtica nazionale e internazionale che ormai può essere citata nella storia Celtica accanto a Camelot.
Alan Stivell
Due anni fa ho avuto il privilegio di assistere a un concerto di Hevia, quest'anno è toccato ad Alan Stivell, vera e propria leggenda della musica tradizionale bretone, che ha fatto per il nord-est della Francia quello che Hevia ha fatto per l'estrema costa nordoccidentale della Spagna.
Alan Stivell infatti, è stato il primo a rilanciare la musica tradizionale della sua regione, e uno dei primi a portare il fenomeno della Musica Celtica nel Ventesimo Secolo.
Questo bardo moderno ha festeggiato il suo cinquantesimo anno di carriera proprio in coincidenza con la quindicesima edizione del Bustofolk, e la gente ai piedi del palco, tra una ruota di San Vincenzo e un Andrò, non dimentica di riconoscerne il merito a lui e alla sua terra, dove ha avuto origine la leggenda di Ys.
Truth, Justice and the Armorican Way
Anche noi, nel nostro piccolo, facciamo quello che dobbiamo per continuare la tradizione al meglio delle nostre abilità, ma se credete che siamo solo un branco di nostalgici, persi dietro a vecchie leggende e impegnati in una specie di battaglia contro i mulini a vento, vi sbagliate.
L'eredità di Hevia e Alan Stivell é stata raccolta dai Cùig ("Cinque" in gaelico) un gruppo di gioviani musicisti composto appunto da cinque elementi, che ha reinterpretato alla propria maniera la musica tradizionale irlandese per un altro secolo.
Durante la loro esibizione al Bustofolk, i Cùig hanno messo in piedi una gara di ballo improvvisata sotto il palco, e il premio per il miglior ballerino é stato una copia autografata del loro CD, che ho passato l'ultima settimana ad ascoltare (forse dovrei comprarne un'altra copia per non rovinarlo).
I Cùig... più uno.
Al di la dell'orgoglio per aver vinto un premio, la cosa più importante é che ho scoperto di saper ballare, quindi se non altro i corsi che ho frequentato negli ultimi quattro anni sono serviti a qualcosa.
Per entrare a far parte di una tradizione tuttavia, non basta riceverla: occorre anche trasmetterla. Questo articolo é il mio modesto tentativo di farlo, perciò... continuate a leggere.

martedì 20 settembre 2016

Bustofolk - Torneo di tiro con l'arco "Brave"

Anche quest'anno al Bustofolk si è tenuto il Torneo di Tiro con l'Arco "Brave", ispirato dall'omonimo film Disney, alla sua quinta edizione.
Le nostre coraggiose arciere
Il torneo si é svolto nello spiazzo esterno dietro al Museo del Tessile, lo stesso dove al Busto in Fantasy dello scorso giugno avevamo combattuto la battaglia contro gli zombie, e che durante il Festival Interceltico ha ospitato i campi storici Sagitta Barbarica (che ha curato il torneo) e la Compagnia del Cardo e del Brugo, i quali, assieme alla Legione Romana hanno ricostruito la Battaglia del Ticino.
Il premio del torneo (categoria bambini)
Il torneo è stato preceduto da una lezione di tiro in cui anche le nostre coraggiose arciere (nel senso che hanno avuto un bel coraggio solo per prendere l'arco in mano) si sono cimentate.
Il torneo si é svolto nell'arco, scusate il gioco di parole, di due giorni, durante il secondo week-end del Bustofolk (le eliminatorie nel pomeriggio di sabato, le semifinali nella mattina di domenica e le finali la domenica pomeriggio) ed è stato diviso in due categorie: Bambini (Under 13) e Adulti. Per la prima categoria il premio consisteva nel trofeo che vedete nella foto accanto, realizzato dal presidente dell'associazione di ricostruzione storica Sagitta Barbarica, accompagnato da un attestato.
Il vincitore della categoria Bambini
Il trofeo rappresenta tre punte di freccia, le stesse delle vere frecce usate nel torneo, ricostruite artigianalmente dallo stesso presidente basandosi sui veri ritrovamenti archeologici: a seconda del "modello", ogni punta poteva servire per la caccia, per la guerra o per entrambi, come ha spiegato lui stesso al momento della premiazione.
Il vincitore nella categoria Adulti
Per la categoria Adulti invece, il premio è stato un viaggio in Irlanda per due persone, sempre accompagnato da un attestato. Entrambi i premi sono stati consegnati ai vincitori direttamente sul palco da Umberto Crespi e dal presidente di Sagitta Barbarica.
La premiazione é stata seguita da una Grand Session di tutti i musicisti che hanno partecipato al festival.
Continuate a leggere.

giovedì 15 settembre 2016

Celtic Body Painting II - Celtic Roots

Il contest di Celtic Body Painting si ripete per il secondo anno, e cresce sia per abilità dei truccatori che per iniziativa dei partecipanti, allargando i propri obiettivi.
Face Painting
Daniela Cavatoni di Barbatrucchi, specializzata nel trucco per le fiere e gli eventi, divide quest'anno l'iniziativa in due tranches, dedicando il primo giorno al Face Painting, mentre il secondo vede gli artisti esibirsi sul palco in una gara di body painting, che funziona più o meno come una gara cosplay ma con più trucco e meno costume, non per questo però con meno talento.
Body Painting
Chi vi partecipa infatti, non si limita a farsi dipingere addosso delle decorazioni, per quanto elaborate, ma porta sulla scena delle coreografie anche molto complesse e impegnative.
Il tema del concorso inoltre é Celtic Roots, i disegni e le coreografie sono cioè ispirati ai simboli della cultura celtica e al suo vasto corpo di leggende.
Questo comporta un limite in più, che in un normale concorso di Body Painting non ci sarebbe, ma gli artisti riescono a lavorare nei limiti loro imposti trovandovisi molto più a loro agio rispetto all'anno scorso.
Alla gara inoltre non partecipano solo donne, anche se la presenza maschile é piuttosto ridotta (un solo partecipante, accompagnato da una ballerina e da un pezzo heavy metal).
Le vincitrici... più uno.
Entrambi dimostrano coraggio, prima che presenza scenica e abilità nell'esecuzione, che pure non mancano nella coreografia (che rimanda alla discesa all'Annwn, l'Aldilà Celtico).
Le altre partecipanti tuttavia non sono da meno, e riportano alla vita le figure mitologiche celtiche come la Dea Guerriera Cathimandua (rappresentata con una spada) e l'oscura Morrighan (coronata dal teschio di un corvo) fino alla gentile Signora dei Boschi Rhiannon, che porta invece una corona di rami e in mano tiene un sonaglio che rappresenta il canto degli uccelli, formando una triade quasi senza volerlo.
Momento scemo
Rivive così una sacralità antica, in cui una persona "prestava" il proprio corpo alla Divinità che attraverso di esso poteva manifestarsi, in una celebrazione della natura, della vita e del corpo stesso (senza rinunciare a un momento di autoironia una volta scese dal palco) che invece la tradizione più recente, ossessionata dalla Morte,  ha deciso di reprimere, ed è un vero e proprio crimine. Questo però è un argomento per un altro giorno.
Continuate a leggere.

martedì 13 settembre 2016

Bustofolk Quindicesima Edizione - Introduzione

Quando si parla di un festival interceltico, la persona che hai davanti (ammesso che sappia di cosa si tratta) di solito pensa al Galles o alla Bretagna, non certo a Busto Arsizio, che è più noto per altri motivi.
Stage di Danze Bretoni alla pista di pattinaggio
a cura di: Gens d'Ys
Eppure il Bustofolk, contando anche quella di quest'anno, non solo ha collezionato quindici edizioni, ma ha anche contribuito alla riqualificazione urbana del luogo dove si svolge, il Museo del Tessile di Busto Arsizio, che da due anni ospita anche una Fiera del Fumetto e del Fantasy, ma questa è un'altra storia.
Stage di Arpa nell'area mostre
a cura di: Green Circle
Il Bustofolk si apre la sera del secondo venerdì di settembre, e dura dieci giorni, sebbene la maggior parte delle iniziative sia concentrata nei due week-end di cui il primo si è appena concluso.
Per chi possiede affinità celtiche per discendenza o nello spirito (ma soprattutto nello spirito, poiché le nazioni celtiche antiche e moderne sono da sempre un crogiolo di popoli, a differenza di quelle mediterranee con la loro ossessione per il sangue e l'etnia) la sensazione è quella di un grande raduno di clan.
Drop of Green
Per gli allievi dell'Accademia di Ballo segna invece l'inizio di un nuovo anno, al contrario degli istruttori e del corpo di ballo ufficiale, per cui il Bustofolk rappresenta invece il ritorno a casa dopo un'intensa stagione di tour.
Ladies of the Dance
In ogni caso, che siate istruttori, allievi, ballerini, musicisti o se siete venuti solo per assistere ai concerti, il Bustofolk é la vostra stazione.
Proprio i concerti quest'anno vedono sul palco delle vere e proprie leggende della Musica Celtica come Alan Stivell, che chiude il primo week-end, e Derek Warfield & the Young Wolftones, che invece aprono l'intero festival la sera di venerdì, preceduti dalla più familiare presenza di Adriano e Caterina Delphine Sangineto e dall'esibizione del Corpo di ballo dei Gens d'Ys, che si portano sul palco un numero tratto dal leggendario spettacolo Lord of the Dance, per la prima volta in ventitre anni dalla fondazione dell'accademia (che apre quest'anno la sua trentaseiesima sede e lancia addirittura la propria marca di birra, in collaborazione con l'Azienda Agricola Druantia).
In realtà sembra che, per tutte le parti coinvolte, questa quindicesima edizione sia avvolta dallo strano alone di un rito di passaggio.
Continuate a leggere.

mercoledì 7 settembre 2016

Vigevano Medieval Comics - Terza Edizione

Storia, Fumetti, Arte e Divertimento, Giochi di Ruolo e magari un pic-nic con un momento per il tè con i biscotti e (troppo) vino. Che cos'hanno in comune tutte queste cose? Beh... tutto.
Kalenda Maya e l'apertura della sfilata
Ma la prima domenica di settembre, e per il terzo anno consecutivo, hanno in comune la corte del castello di Vigevano, dove passate le vacanze si riallacciano i contatti tra autori, cosplayers e lettori al Vigevano Medieval Comics.
Il Vigevano Medieval Comics nasce tre anni fa senza troppe pretese ma con un grande e inaspettato potenziale; come un granello di polvere attorno a cui si cristallizza il ghiaccio per formare un fiocco di neve, ha attirato nella sua orbita tutte le principali associazioni della Lombardia, del Piemonte e dell'Emilia Romagna.
Tra questi ricordiamo A.E.R.E.L. di Pavia, Kalenda Maya, I Doni delle Muse e Victorian-Steampunk in Lombardia, con il possibile avvistamento del Terzo Conclave. Tra gli autori invece personaggi già noti, come Alessia Mainardi, Livio Gambarini, Roberto Fontana, Elvio Ravasio e Marta Leandra Mandelli, ma anche esordienti come Simona Cremonini (Leggende del Garda) Chiara Perina (con il suo romanzo Giulia Alicante) Gabriella Francia (La Figlia del Drago) Andrea Gruberio (la Saga di Ellerya, quest'anno al terzo volume) e Martina Cilento.
4Sisters
L'edizione di quest'anno è stata curata in collaborazione dal Circolo Tremaghi (che si ispira alla saga di Harry Potter) dalle 4Sisters e da Stefano Rocco.
Le 4Sisters hanno inoltre fatto da giuria alla Gara Cosplay, mentre il presidente della giuria é stato "prestato" da Victorian-Steampunk in Lombardia.
La Giuria
Si registra un notevole aumento della qualità nello svolgimento della gara e nelle performance dei Cosplayers, che hanno saputo integrare nelle loro esibizioni la scenografia del castello, e persino usare a proprio vantaggio alcuni inconvenienti tecnici con l'attrezzatura.
I vincitori della Gara Cosplay
Premi messi in palio da 4Sisters
Culmine della manifestazione, la sfilata dei Cosplayers nella Piazza Ducale di Vigevano, seguita dal tè delle cinque con Victorian-Steampunk in Lombardia.
Continuate a leggere.

NOTA: questo sito porge le proprie scuse a Mara Aimi delle 4Sisters, citata per errore, in precedenza come membro di Victorian-Steampunk in Lombardia.
La stessa Mara Aimi ha dichiarato di non avere mai vestito i panni di un personaggio Steampunk, solo Disney e Harry Potter.

lunedì 5 settembre 2016

Notturni - Dance of the Druids

Il mese di settembre inizia con la Luna Nuova, e il primo evento della nuova stagione, neanche a farlo apposta, si intitola Notturni: Dance of the Druids.
Alessandra e Arianna
In realtà sarebbe dovuto essere l'evento di chiusura della passata stagione, in corrispondenza e come celebrazione del Solstizio d'Estate, ma le forti piogge dello scorso giugno hanno costretto le organizzatrici, Alessandra e Arianna dell'associazione Culturale Old Souls a posticipare la data.
Per ironia, il primo sabato di settembre é stato al contrario molto caldo, e la temperatura non richiamava troppo al tema scozzese a cui si ispirava la giornata: infatti, nonostante l'orario di inizio (di quello che sarebbe dovuto essere un evento serale) fosse stato fissato per le 17:00 e ci sia voluta almeno mezz'ora prima che arrivassero tutti, la temperatura é rimasta elevata fino a circa le sette di sera.
Lo spirito dell'evento, che si é tenuto nel Parco di Villa Carcano, é stato quello di una festa tradizionale scozzese, una specie di riunione di Clan. La coreografia però era ispirata da Outlander (in Italia La Straniera) il primo romanzo del ciclo omonimo scritto da Diana Gabaldon, ambientato nelle Highlands del 1700. Dai romanzi è stata tratta anche una serie televisiva dallo lo stesso titolo, inedita in Italia.
Da qui il dress code settecentesco, abito bianco e tartan per le donne, kilt per gli uomini.
Prima di raggiungere l'area dedicata al pic nic, gli ospiti si sono fermati nel photocorner allestito poco più in alto sulla collina, per alcuni scatti realizzati da Juliet Labdien.
Dopo il tramonto sono state accese le lanterne e tutto il gruppo ha fatto il giro del parco per la passeggiata notturna sul lago a lume di candela, seguita dalla dimostrazione di contraddanze scozzesi tenuta da Martina Ghirlanda, con la partecipazione di Laila Petra Baccolo, modella e ballerina già allieva del corso Competition presso (sì, avete indovinato) l'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys.
A seguire un giro di danze fuori programma, con accompagnamento di cornamusa.
Non sono mancati tuttavia momenti pù leggeri e conviviali: durante il raduno infatti, due delle partecipanti hanno festeggiato il loro compleanno.
Per quanto solenne possa essere un evento infatti, resta pur sempre una festa, quindi non si deve dimenticare di divertirsi. Continuate a leggere.