lunedì 26 settembre 2016

Musica senza tempo

Busto Arsizio, sia nei suoi teatri che sul palco del Museo del Tessile ha visto esibirsi tali e tanti grandi nomi della Musica Celtica nazionale e internazionale che ormai può essere citata nella storia Celtica accanto a Camelot.
Alan Stivell
Due anni fa ho avuto il privilegio di assistere a un concerto di Hevia, quest'anno è toccato ad Alan Stivell, vera e propria leggenda della musica tradizionale bretone, che ha fatto per il nord-est della Francia quello che Hevia ha fatto per l'estrema costa nordoccidentale della Spagna.
Alan Stivell infatti, è stato il primo a rilanciare la musica tradizionale della sua regione, e uno dei primi a portare il fenomeno della Musica Celtica nel Ventesimo Secolo.
Questo bardo moderno ha festeggiato il suo cinquantesimo anno di carriera proprio in coincidenza con la quindicesima edizione del Bustofolk, e la gente ai piedi del palco, tra una ruota di San Vincenzo e un Andrò, non dimentica di riconoscerne il merito a lui e alla sua terra, dove ha avuto origine la leggenda di Ys.
Truth, Justice and the Armorican Way
Anche noi, nel nostro piccolo, facciamo quello che dobbiamo per continuare la tradizione al meglio delle nostre abilità, ma se credete che siamo solo un branco di nostalgici, persi dietro a vecchie leggende e impegnati in una specie di battaglia contro i mulini a vento, vi sbagliate.
L'eredità di Hevia e Alan Stivell é stata raccolta dai Cùig ("Cinque" in gaelico) un gruppo di gioviani musicisti composto appunto da cinque elementi, che ha reinterpretato alla propria maniera la musica tradizionale irlandese per un altro secolo.
Durante la loro esibizione al Bustofolk, i Cùig hanno messo in piedi una gara di ballo improvvisata sotto il palco, e il premio per il miglior ballerino é stato una copia autografata del loro CD, che ho passato l'ultima settimana ad ascoltare (forse dovrei comprarne un'altra copia per non rovinarlo).
I Cùig... più uno.
Al di la dell'orgoglio per aver vinto un premio, la cosa più importante é che ho scoperto di saper ballare, quindi se non altro i corsi che ho frequentato negli ultimi quattro anni sono serviti a qualcosa.
Per entrare a far parte di una tradizione tuttavia, non basta riceverla: occorre anche trasmetterla. Questo articolo é il mio modesto tentativo di farlo, perciò... continuate a leggere.

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