martedì 31 marzo 2015

Ticino Lightsaber

Accanto ai tamburi, alla tecnica Manga e alla fotografia giapponese del 19mo secolo, il Japan Matsuri ha avuto anche degli ospiti speciali: la Lightsaber Academy Ticino.
Dopo una breve introduzione, in cui tra l'altro hanno spiegato e dimostrato come sono state costruite le loro spade laser (una tecnica propria che, nonostante sia realizzata con materiali non industriali, risulta in un prodotto che, a mio avviso, é addirittura più avanzato delle MMaster Replica attualmente in commercio) i cavalieri svizzeri si sono esibiti, durante la gara cosplay che ha concluso il festival, in uno spettacolare duello a colpi di luce.
Questa é stata la prima volta che l'Accademia si esibisce in pubblico, ed é con molto piacere che vi mostro il filmato.


lunedì 30 marzo 2015

Japan Matsuri 2015 - Bellinzona (introduzione)

Mi capita di pensare che la vita che faccio mi richieda di tanto in tanto l'attraversamento di qualche confine ideale, che mi separa dal mondo che ho attorno.
Questa volta però, il confine che ho attraversato, per quanto arbitrario, era più che reale.
Ticino by Night
Sono stato, infatti, in Svizzera, per la precisione a Bellinzona, la capitale del Canton Ticino e il crocevia di quella che viene comunemente chiamata Svizzera Italiana (che io chiamo invece Insubria Elvetica).
Confini e crocevia sono stati temi ricorrenti in questa mia recente visita nella città dei tre castelli.
Il rappresentante delle autorità cittadine apre la
manifestazione
Come é stato giustamente ricordato in apertura della manifestazione di cui mi accingo a parlare, Bellinzona é da sempre uno dei più importanti incroci dei valichi alpini, un punto di incontro (ma anche di rifugio) per i viaggiatori e un luogo di cultura e commercio.
Proprio questo spirito di cultura e di scambio, esteso fino a molto lontano, vede la capitale ticinese ospitare il Japan Matsuri, quest'anno alla sua quarta edizione anche se per me é solo la seconda volta.
Il vice-Console del Giappone a Bellinzona
Da quello che ho visto, mi sembra che l'organizzazione e la portata dell'evento sia addirittura superiore all'anno scorso, e che gli artisti, gli scrittori, ma anche gli storici e gli studiosi di ogni campo, che sono confluiti qui da entrambi i lati delle Alpi, o che sono arrivati da Honshu o da Hokkaido, siano davvero riusciti, come ha detto il vice-Console a Bellinzona nel suo discorso di apertura, a trasportare qualche piccolo pezzo di Giappone tra le mura dell'Expo Centro, dipingendo un'immagine di montagne coperte di neve e petali di ciliegio, tra cui risuonano le note degli Shamisen e l'eco dei tamburi taiko, con l'aggiunta di qualche scaglia di cioccolato svizzero assieme alla cerimonia del tè.
Continuate a leggere.

mercoledì 25 marzo 2015

I Draghi dei Visconti

Non mi capita spesso di recensire libri, non perché non leggo (tutt'altro; anche se gestire questo blog ha ridotto il tempo che posso dedicare alla lettura, cerco sempre di mantenere alto il mio standard di lettore forte) ma vi avevo promesso che avrei presto scritto la recensione de I Draghi dei Visconti, perciò, eccola.
Si tratta di un romanzo che non pretende di essere una saga epica, sono solo 181 pagine, ma l'autrice é riuscita a creare un vero e proprio mondo concentrato.
Visitando l'Irlanda o la Scozia é facile avere l'impressione di entrare fisicamente nel Mondo delle Fate, ma prima d'ora non avevo mai pensato che una cosa del genere potesse capitare anche sulle rive del Lago Maggiore o per le strade di Milano.
Questo libro ci conduce con grande precisione storica al tempo di Azzone e Galeazzo Visconti, fino a riportare luoghi e date, ma poi ci sorprende rivelando la presenza di draghi e fate tra le montagne.
La nobile terra Lombarda però non é più un luogo ospitale per gli esseri fatati, che anzi la stanno lasciando in massa alla ricerca di più verdi contrade: una vera e propria "Fuga di Magia", ed é impossibile per il lettore  non identificarsi con quelle fate.
Nel frattempo, i Visconti setacciano le montagne alla ricerca di uova di drago, con l'intenzione di dotare il proprio esercito di un corpo di "dragonieri" qualcosa a metà strada tra un'unità di cavalleria e uno stormo dell'aeronautica.
La vicenda mescola storia e leggende locali con tanta abilità da apparire credibile, nonostante lo stile forse un po' ingenuo e la sensazione che ci siamo persi qualcosa.
Magari il romanzo era troppo concentrato, chissà... ma nessuna paura, perché il seguito, Draghi Randagi, é già sugli scaffali.
Non vedo l'ora di continuare a leggere.

lunedì 23 marzo 2015

Cartoomics - Le storie del Villaggio Fantasy

Durante i tre giorni del Cartoomics, l'Agorà del Villaggio Fantasy non ha ospitato solo Licia Troisi o Roberto Fontana: tra le mura della Fortezza, incontriamo amici di vecchia data e anche qualche faccia nuova, e troviamo la risposta a una domanda che ogni fan da sempre si pone: come andrà a finire?
Oltremondo Fantasy e Starbound,
di Marta Leandra Mandelli
Questo é l'unico posto dove possiamo rivolgere la domanda direttamente agli autori; non ci risponderanno, per evitare spoiler, ma almeno possiamo comprare il seguito delle nostre saghe preferite per scoprirlo da soli.
Come quella di Oltremondo, di Marta Leandra Mandelli, già alla sua prima ristampa con una copertina tutta nuova; dopo "Petali di Rosa e Fili di Ragnatela" e "L'Orizzonte delle Dimensioni", l'uscita del terzo volume della saga, che concluderà l'intera vicenda, é previsto per dicembre di quest'anno.
Della stessa autrice anche Starbound, la Via delle Stelle.
Chi preferisce il Fantasy classico, spesso ha iniziato da bambino, seguendo quella che ha esordito come una semplice favola, per poi trasformarsi in una grande saga mano a mano che i personaggi crescevano al pari dei lettori.
Così é stato per Harry Potter, e anche il Signore degli Anelli deve la sua origine alla più modesta avventura di un semplice hobbit.
Se é questo che cercate, date un'occhiata alla quadrilogia di Elvio Ravasio (tre volumi e il quarto in uscita).
Se invece siete profondi conoscitori della materia, e volete una saga Fantasy che, pur non rinunciando a raccontare una storia nuova, renda omaggio alle antiche leggende del Ciclo Bretone e del Ramo Rosso d'Irlanda, sarete felici di sapere che continuano le avventure del resuscitato Dio Celtico Nauda, alla ricerca dei quattro tesori magici dei Tuatha de Danaan nel mondo per lui irriconoscibile dell'Inghilterra moderna, con l'uscita del terzo dei quattro volumi di Argentlam, scritto da Alessia Mainardi.
Laura Fornasari, con il suo romanzo autopubblicato
 Le Lacrime di Ishtar
Dopo il successo de Le Colpe dei Padri, il grande affresco storico ambientato nella Piana Bergamasca al tempo dei Visconti, anche Livio Gambarini decide di cimentarsi con un romanzo Fantasy, ma lo fa a modo suo, spostando l'azione dal Ducato di Milano alla Repubblica di Firenze e mettendo Dante Alighieri contro gli spiriti in Eternal War: gli Eserciti dei Santi.
La casa editrice I Doni delle Muse raccoglie invece sotto la sua ala un piccolo ma crescente numero di nuovi autori, tra cui un paio di esordienti, che pubblicano opere legate al mito. Non posso dire molto su di loro, a causa della mancanza di un unico filo conduttore, nelle ultime fiere però, li ho incontrati sempre più spesso, ogni volta con una nuova proposta.
Per il momento, non c'é modo di sapere come andrà a finire, a parte continuare a leggere.

sabato 21 marzo 2015

Agorà: Come scrivevano gli Elfi

Avevo detto che avrei proseguito come in un nodo celtico, e ora é il momento di fare una curva  per ritornare sul sentiero precedente: dall'Irlanda agli Elfi non occorre fare tanta strada.
Roberto Fontana all'Agorà
Se poi, ad accompagnarci é qualcuno che già conosciamo, non ci sembra neppure di camminare.
Infatti, mi sembra quasi di essere finito in uno dei miei sogni ricorrenti in cui sono tornato a scuola... con la differenza che stavolta non devo nascondere i fumetti sotto il banco (beh, poteva andarmi peggio, dopo tutto).
Le Tengwar
Non sono riuscito ad assistere all'intervento di Licia Troisi, ma Roberto Fontana e le sue lezioni di Qwenya hanno fatto "emergere" una specie di mondo dentro un mondo, anche se il vero merito di tutto va a Tolkien e all'incredibile complessità di ciò che ha saputo creare, incomprensibile per chi la vede da fuori.
Certo, le varie saghe fantasy e di fantascienza ci hanno abituato ai "conlang" (constructed languages), basti pensare al Klingon di Star Trek (Heghlu'meH QaQ jajvam - Oggi é un buon giorno per morire), Tolkien però é stato quello che ha dato inizio a tutto, ed è riuscito a dare vita non a un solo linguaggio, ma a diversi, e a ciascuno ha dato una storia.
Namárië (addio): un esempio di Corsivo Elfico, che non si
trova in Tolkien ma é stato inventato da  Roberto Fontana.
Il Linguaggio é vivo e si evolve.
Il Quenya infatti, non é la lingua degli Elfi, é la lingua degli antichi Elfi (ed é perciò chiamato "Latino Elfico"), mentre gli Elfi "moderni" parlano il Sindarin, di cui tra l'altro esistono anche dialetti e varietà regionali.
Per questo motivo, Roberto Fontana dà un consiglio chi desidera farsi un tatuaggio con delle scritte elfiche: fatelo pure, i tatuaggi sono belli, ma durano tutta la vita, e non é il caso di portarsi addosso a vita un errore di ortografia.
Mi sentirei di aggiungere che, per diventare tatuatore qualificato, non basta avere la mano ferma e rispettare le norme d'igiene, ma occorre anche aver studiato l'Elfico; dopotutto, nelle società primitive, farsi tatuare era un atto sacro, e non riesco a pensare a qualcosa di meglio dell'Elfico come lingua liturgica, a parte il Gaelico antico.
Se siete liberi, Roberto Fontana terrà un'altra lezione allo Spazio Fumetto domani, 22 marzo 2015 nell'ambito della Mostra Tolkieniana.
Á entengwa (continuate a leggere).

venerdì 20 marzo 2015

Gens d'Ys: Hevia in concerto.

Il Cartoomics é il più grande (e caotico) evento dell'anno per gli appassionati di Fumetti e Fantasy, ma per qualcuno non é grande abbastanza: in contemporanea infatti, ogni anno si svolge anche la Fiera Irlandese organizzata dai Gens d'Ys in occasione della Festa di S. Patrizio.
Anche se, personalmente, non festeggio S. Patrizio, non dico mai di no a una bella festa irlandese con tanta musica.
Tra l'altro, mentre scrivo é Ostara, l'Equinozio di Primavera, che quest'anno coincide con la Luna Nuova e con l'eclissi più significativa degli ultimi sedici anni (purtroppo non posso osservarla, a causa del cielo nuvoloso) perciò colgo l'occasione per augurare a tutti i miei lettori una luminosa Primavera.
Dicevo: la musica.
I Gens d'Ys, nonostante avessero meno tempo a disposizione rispetto ai due anni passati (un giorno invece di tre) e meno spazio (lo show si é tenuto al Museo del Tessile di Busto Arsizio, ormai la tradizionale "casa" dei Gens d'Ys, anziché in una delle strutture fieristiche di Milano) non hanno rinunciato a fare, come al loro solito, le cose in grande.
La festa é iniziata alle cinque del pomeriggio (dopo il tè) con degli stage di danza, per dare al pubblico del concerto la possibilità di ballare sulle note delle arpe e delle cornamuse, perché dopotutto é una festa celtica, e non sarebbe completa senza ballare.
Alle nove di sera invece, é cominciato l'evento vero e proprio.  Sebbene partecipare negli stessi giorni sia al Cartoomics che al St. Patrick Party mi abbia costretto a una specie di tour de force, e non solo me, non avrei potuto perdere quest'occasione, con la Shamrock Band e soprattutto, con Adriano Sangineto e la sua arpa che aprivano il concerto. Stavolta però, anche il nostro bravissimo Adriano, si é dovuto accontentare di un ruolo di supporto.
La vera star della serata, e la ragione per cui sto scrivendo questo articolo nonostante tutto, é stata Hevia, artista spagnolo originario delle Asturie e uno dei nomi più importanti della musica Celtica a livello internazionale.
La presenza di Hevia ha trasformato una notte di balli e musica in un evento raro, almeno per me quasi irripetibile: solo un'altra volta infatti ho potuto assistere all'esibizione di un musicista di quel calibro, e cioé l'ultima volta che Loreena McKennith ha tenuto un concerto a Milano.
Ringrazio quindi Umberto Crespi, Anna Cislaghi e l'intera compagnia dei Gens d'Ys per averlo reso possibile.

mercoledì 18 marzo 2015

Cartoomics - Villaggio Fantasy

Di recente ho letto un articolo che parlava di cinema. L'autore lamentava l'"eccessiva" presenza di film sui supereroi o sui maghi, e di come i cinema si stessero attrezzando per mostrarne ancora di più, a svantaggio della "diversità" del settore.
Ovviamente l'articolo non teneva conto dei fatti, e nello specifico che c'é molta più diversità all'interno dei Fumetti e del Fantasy che al di fuori di esso.
Una delle due grandi statue a guardia
dell'entrata al Villaggio Fantasy.
Sullo sfondo, il Trono di Spade.
Per rendersene conto, basta fare un giro all'interno del Cartoomics, dove, in poco meno di due padiglioni si può trovare un panorama talmente vasto da dare le vertigini anche a un veterano.
Mi trovo anzi in forte imbarazzo di fronte alla necessità di descrivere tutto, e spesso tralascio buona parte di ciò che vedo per ragioni di tempo e di spazio.
Dopo averci riflettuto, ho concluso che il modo migliore sia di procedere come un nodo celtico: partire dal centro, allargarsi a spirale e poi tornare indietro intrecciando tutti  i sentieri tra loro.
Come in un nodo celtico, non solo lo spazio, ma anche il tempo sembra seguire un percorso a spirale.
L'anno scorso infatti, al centro del Cartoomics c'era la Foresta magica, un tentativo di riunire sotto un'unica bandiera e in un unico luogo tutte le associazioni Fantasy esistenti sul nostro territorio.
Juna Handmade 
Quest'anno, la Foresta Magica é cresciuta, trasformandosi nel Villaggio Fantasy.
Giordano Sardella, che assieme alla moglie Stefania "Wolfy" Rossini organizza l'iniziativa, ha commentato che "abbiamo buttato giù la foresta per costruire il villaggio, e con il legno avanzato abbiamo fatto le cornamuse".
La Culla della Fenice
Solo all'interno del Villaggio, tralasciando tutto il resto, era possibile trovare scrittori con i loro libri, musicisti, disegnatori, ma anche pasticceri (ogni stand aveva la sua torta personalizzata) e artigiani.
Qui accanto potete vedere i gioielli fatti a mano de la Culla della Fenice, mentre dai più remoti angoli della Realtà, dove persino le leggi della Fisica che noi conosciamo si piegano ai capricci di oscure e folli divinità ancestrali (Livorno) arriva Juna Handmade, con i suoi lavori artigianali ispirati a Lovecraft.
Se volete comprare uno dei loro cofanetti fate pure, ma qualunque cosa succeda,

NON APRITELO!

Troppo tardi...  

A fianco del mercatino si trovava l'Agorà, uno spazio dedicato agli scrittori (dove presentare le loro opere) alla musica (un concerto d'arpa) e a discussioni sul mondo fantasy in generale, su cui sarebbe necessario scrivere tre articoli per ciascun ospite e argomento.
Tra tutti gli intervenuti però, l'ospite d'onore quest'anno é stata Licia Troisi, che con le sue Cronache del Mondo Emerso é stata la prima scrittrice Fantasy in Italia, e sembra voler conservare il primato.
La sua presentazione infatti, era così affollata che non sono neppure riuscito ad avvicinarmi.
A dispetto di quello che pensa il mio collega, non tutti, almeno in questo paese, si sono ancora dotati di strutture adeguate per ospitare la nostra vasta diversità.
Voi però, continuate lo stesso a leggere.

lunedì 16 marzo 2015

Cartoomics 2015 - Introduzione

Ben ritrovati a tutti i miei carissimi lettori: dopo il periodo di vuoto tra la Fiera di Novegro e il Cartoomics, ulteriormente appesantito dalla morte di Leonard Nimoy, é arrivato finalmente il momento di rompere il mio lungo silenzio per parlarvi, ma soprattutto mostrarvi, il nostro meraviglioso mondo in tutto il suo rinnovato splendore.
Per partecipare al Cartoomics arriva gente 
da tutto l'Universo conosciuto
Con l'arrivo della primavera si aprono anche le porte del Cartoomics, la più grande e varia tra le fiere del fumetto della Lombardia e dell'Insubria, ma non solo, visto che per parteciparvi, artigiani, musicisti, artisti di ogni genere arrivano anche  dalla Toscana, dall'Emilia e dai più remoti recessi dell'Universo conosciuto (Roma Termini).
Qui a fianco potete vedere uno dei nostri visitatori più illustri, che mi ha addirittura rivelato alcuni degli straordinari segreti della tecnologia che gli permette di muoversi tra le stelle: due motori a batteria smontati dalle automobiline della Peg Perego e integrati nella sua poltrona.
D'accordo, forse non é abbastanza per raggiungere Vega, ma  faceva un certo effetto vederlo andare in giro per i padiglioni.
Ben rappresentati anche diversi gruppi di AFOL, tra i quali non potevano mancare Damiano Baldini, Billy Starbeam e Giorgio Andreani; quest'ultimo ci sta preparando una sorpresa che per ora non vi anticipo, mentre degli ultimi modelli realizzati da Billy Starbeam, anche questi a tema spazio, parlerò in seguito.
Per il momento accontentatevi di ammirare questa splendida stazione di polizia di Gotham City, una creazione modulare originale a cui i mattoncini luminosi aggiungono un ulteriore tocco di realismo: non solo é possibile illuminare la centrale, in modo che i nostri impavidi poliziotti possano vegliare su di noi giorno e notte, ma quando la situazione si fa veramente disperata, anche il Bat-segnale squarcia il buio di Gotham.
Il commissariato é opera degli stessi che hanno realizzato il campanile di S. Marco di Venezia, e le istruzioni per costruire tutti questi modelli sono scaricabili dal loro sito; i mattoncini necessari però, dovrete procurarveli da soli.
Ovviamente, anch'io ho fatto la mia parte per proteggere la mia città, come membro non ufficiale dello squadrone di Gotham.
Quest'anno il Cartoomics é riuscito a sorprendere persino un nerd navigato e annoiato come me: non credevo che il mercato italiano del fumetto autoprodotto, del fantasy e dell'editoria in genere fosse cresciuto così tanto in così poco tempo, sebbene, come uno dei partecipanti all'Agorà abbia fatto notare, in Italia ci sono ancora più scrittori che lettori (una carenza che pagheremo, a sentire Livio Gambarini e altri, e io sento di non poter essere più d'accordo).
Di tutto questo e di altro ancora però, ci sarà tempo per approfondire più avanti.
Per il momento, vi bastino tre parole: continuate a leggere.