lunedì 23 giugno 2014

Pavia: Pic-Nic Vittoriano 2

Le grandi fiere del fumetto sono qualcosa di splendido, ed é una fortuna che ci siano.
Noi per gli eventi informali ci vestiamo così
Ma il mondo del fumetto non é solo gioco e divertimento, richiede anche molto impegno, e alla lunga diventa faticoso da seguire.
Per questo, con l'arrivo della calura estiva, preferisco abbandonare gli eventi di più largo respiro e partecipare ad incontri più informali tra amici.

Era chiaro che quello di domenica é stato un incontro informale, dal momento che Sua Maestà la Regina non c'era; ma il secondo Pic-Nic Vittoriano, che si é tenuto nell'Area Vul di Pavia, organizzato, come l'anno scorso, dalla meravigliosa Lady Elisabeth e dai suoi compatrioti, ha mantenuto il consueto livello di buon gusto e di decoro
a cui la nostra gentile ospite ci ha da tempo abituati (niente domande per favore).
Il pic-nic avrebbe dovuto tenersi la settimana scorsa, ma é stato rinviato a causa del maltempo (che in realtà non c'é stato).
Forse anche a causa del rinvio, oppure anche alle vicissitudini personali della nostra Lady Elisabeth, in procinto di chiudere il proprio negozio nel centro di Pavia per trasferire la propria attività e la propria abitazione in un atelier privato presso la Certosa, il numero di partecipanti é stato inferiore rispetto all'anno scorso.
A seguito di ciò non si sono tenuti giochi all'aperto né stupri di gruppo (le nostre gentildonne non hanno trovato nessuno da poter stuprare, poiché la loro vittima abituale ha inspiegabilmente declinato l'invito, adducendo lievi attacchi di morte come giustificazione).
Un duello tra samurai molto vittoriano
Il biglietto di scuse é stato scritto e firmato personalmente dal defunto, la dipartita del resto non esula dalle buone maniere.
Un inconveniente di modeste proporzioni si é verificato al momento di tagliare l'anguria, dovuto alla mancanza di un coltello, a cui tuttavia ha posto   prontamente rimedio un tale Sir Richard, il quale, fedele al proprio nipponico codice d'onore, non abbandona mai la propria magione senza la katana al fianco.
Quello che avrebbe potuto essere un increscioso contrattempo si é così trasformato in un episodio che é stato di ispirazione per tutti, anche per il sottoscritto.
Poiché sono da sempre un convinto assertore del principio britannico, secondo cui la nobiltà deve regnare con l'esempio, e non con la pretesa di un astratto principio di autorità, mi sono immediatamente cimentato nella prova dell'anguria.
Per modestia preferisco tuttavia non dilungarmi sulla mia impresa in questa sede, e rimando a un possibile futuro libro "Il Bushido e l'arte di affettare l'anguria".
Esorto nel frattempo i miei gentili lettori, come é mio costume, nel proseguire nella lettura.

4 commenti:

  1. Esimio Duca è stato un piacere poter deliziare della sua compagnia anche codesto anno.
    L'evento piacevolissimo, e la visione di baldi giovanotti che mostravano la propria forza nell'affettare un'anguria è stato ai limiti della decenza ma, come a volte in questi incresciosi eventi capita, graditissimo da noi dame.

    Cordialmente
    Lady Eleanor

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  2. Ottima compagnia, sia della signoria vostra, che del vostro accompagnatore silente, Monsignor Illustrissimo Idromele D'annata.

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  3. Come sempre, lieto di esservi stato gradito.

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