giovedì 12 gennaio 2017

La Chiave del Regno

Ero già stato a Stirling in diverse occasioni, la prima volta avevo visitato solamente il monumento a William Wallace, mentre l'ultima mi sono concentrato sulla città vera e propria, compreso il museo.
Sono rimasto impressionato, ma ormai non dovrebbe più stupirmi, di come una città così piccola potesse riservare tante sorprese.
L'unica volta che ho visitato il castello tuttavia, sempre durante il tour Castelli & Leggende a cui avevo già accennato, è stato un passaggio frettoloso e sommario: ricordo di aver visto un'unica sala, oltre al cortile esterno e alla cinta delle mura.
Questa volta invece abbiamo percorso tutte le sale, soffermandoci anche a lungo sulla storia del castello e sul contenuto di ciascuna sala.
Ero già stato a Dover, a Carlisle, a Bamburgh e a Bearwick (dove non c'é un castello, ma la città stessa è fortificata) il Castello di Stirling però é molto diverso, perché pensato per esigenze diverse.
I simboli di Giacomo V e del Clan degli Stewart sono messi
in forte evidenza in tutto il castello
Tutti quelli che ho menzionato infatti, facevano parte di una  o più "cinture difensive", una serie di fortificazioni interconnesse che avevano lo scopo di presidiare i confini, e di intervenire rapidamente per serrare i ranghi in caso di attacco. Il castello di Stirling invece, non solo è stato costruito tre secoli dopo, quando le esigenze strategiche erano ormai cambiate, ma nasce fin dall'inizio come sede del re, non come presidio militare.
Le sale interne sono molto imponenti, e lo 
stile, richiama il Rinascimento Francese.
In realtà sul luogo esisteva già un castello, ma l'edificio attuale é stato ricostruito e ampliato da Giacomo V, il cui scopo era di affermare il proprio prestigio, la propria autorità e il proprio diritto a regnare al di sopra delle rivalità interne, più che contro nemici esterni, e intende perciò sottolineare con l'imponenza dell'architettura e degli arredi la stessa figura del sovrano.
Giacomo V voleva inoltre rimarcare la sua alleanza con il re di Francia (la Auld Alliance) per questo ha fatto ristrutturare sia il castello di Stirling che le sue altre residenze nello stile del Rinascimento Francese, abbandonando le caratteristiche difensive per privilegiare quelle estetiche, che contribuisce a renderlo diverso dagli altri castelli sia scozzesi che inglesi, ma soprattutto del Galles.
Il trofeo del gli Argyll & Southerland Highlanders é il 
pezzo più importante esposto nel museo del reggimento. 
Cesellato in argento, è decorato con simboli di dichiarata 
origine celtica, tra cui spicca il cinghiale.
Solo nel successivo periodo Georgiano sarebbe definitivamente avvenuto, almeno in Gran Bretagna, il passaggio definitivo dai castelli ai palazzi, quindi Stirling conserva la struttura difensiva con mura e torri che siamo soliti associare ad un castello.
Persa la sua importanza militare nel Diciottesimo Secolo, il castello di Stirling l'avrebbe tuttavia recuperata nel successivo periodo Vittoriano, quando sarebbe diventato sede del reggimento degli Argyll & Southerland Highlanders.
A parte il nome evocativo, questo reggimento ha avuto durante la sua storia diverse particolarità tra cui quello di non far parte dell'esercito regolare Britannico, ma di dipendere dal Duca di Argyll, personaggio legato alla Regina Vittoria, e di essere esso stesso legato alla Principessa Louise (duchessa di Argyll), figlia della regina Vittoria e figura di riferimento del primo movimento femminista.
La principessa aveva un interesse personale nel reggimento, e viene descritta, accanto al suo ritratto, nella stessa sala del Trofeo, come una "principessa ribelle", una figura ben nota sia alle leggende Celtiche che al nostro più recente immaginario.
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