Capisco però, che per tutti gli altri, certe immagini possano risultare... bizzarre o disturbanti.
Persino il titolo rimanda al classico racconto Lovecraftiano "Alle montagne della Follia". Se non lo avete letto fatelo, e poi guardate di nuovo il film, vi aiuterà a capire meglio il quadro d'insieme.
La firma di Raimi invece si riconosce in alcune scene da vero e proprio classico dell'orrore disseminate qui e là, senza però rinunciare, in linea con la tradizione degli anni '90, a stemperare il mostruoso con la battuta, l'orrore fisico e psicologico con un pizzico di ironia quasi demenziale. Demente in fondo è solo un'altra parola per Folle, e quando il terrore ti spinge verso la follia, una risata non solo non ti seppellisce, ma a volte riesce addirittura a farti sorgere dalla tomba (letteralmente!).
L'Amore invece, non sempre ti salva, anzi, nel caso di Wanda Maximoff potrebbe addirittura trascinarti ancora più in profondità nell'Abisso.
Ogni singolo personaggio in questo film deve affrontare i suoi demoni, sia metaforici che reali, ma Wanda più degli altri mi è sembrata tragica.
Stephen, al contrario, sembra quasi riuscire a trovare una sorta di pace. Sembra.
Dagli Illuminati mi aspettavo qualcosa di più, ma in questo film il loro ruolo era secondario, e serviva più da introduzione.
Fra loro, ho apprezzato soprattutto il Professor Xavier, mentre Reed Richards non mi ha convinto del tutto, ma aspetto di vederlo nel prossimo film sui Fantastic Four.
Spettacolare la lotta tra donne che vede impegnata Capitan Carter e la Cattiva, specialmente il momento in cui Sharon, coerente col suo personaggio, capisce di non potercela fare ma non si arrende lo stesso.
Come tutte le opere Marvel, questo film dovrebbe essere letto su più livelli. Aspetto l'uscita su Disney Plus per rivederlo con calma.
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