venerdì 12 settembre 2025

Il Regno di Mercia: contesto storico

Voltaire si prendeva gioco del Sacro Romano Impero affermando che non era né sacro, né romano e neppure un Impero.
Allo stesso modo, i Sette Regni Anglosassoni non solo non erano "Anglosassoni", ma non erano neppure sette, nonostante lo storico del Dodicesimo Secolo Henry di Huntingdon abbia coniato il termine "Eptarchia" per descriverli. 
Questo termine, sebbene sopravvissuto fino ai nostri giorni, è per lo meno improprio, per stessa ammissione degli storici. Angli e Sassoni infatti, sono sempre stati due popoli distinti prima di Alfredo il Grande, che li ha uniti politicamente ma non è mai riuscito a spegnere le tensioni interne tra i suoi sudditi.
Anche il loro numero si può definire una grossolana semplificazione, poiché i diversi regni si sono riuniti e divisi varie volte. una battaglia o un matrimonio potevano alterare non solo la storia, ma anche la geografia di quella che oggi chiamiamo Inghilterra.
Mappe da Wikipedia
 Di fatto, i Regni Sassoni erano quattro: il Wessex (il più potente ed esteso) l'Essex, il Sussex e il Kent (che subiva una forte influenza dei Franchi). Gli Angli dominavano la Northumbria (dove persisteva una forte componente locale) e l'Anglia Orientale, forse l'unico veramente "Anglo".
Poi c'era la Mercia, sulla carta il più potente ed esteso di tutti, che per molto tempo è riuscito a tenere testa al Wessex e a mantenere il controllo persino su Londra (Essex o Middlessex a seconda del periodo).
Il fiume Tame, che attraversa Tamworth, ex capitale
del Regno di Mercia
Mercia è la forma latinizzata dell'Antico Inglese Myrcna, che significa "Terra di Confine".
Essa era circondata dai Sassoni a sud, dagli Angli (poi dai Dani) a Est, dalla Northumbria a Nord e dai Britanni (Gallesi) a ovest, inoltre parte del suo territorio era sotto l'autorità dei sotto-regni di Lindsey e di Hwicce, che hanno sempre mantenuto un certo grado di autonomia.  
La storia della Mercia è sempre stata turbolenta e instabile, caratterizzata da continui scontri con i vicini, alleanze fluide e, forse, una lotta interna per il trono, di cui mancano testimonianze certe.
Statua di Æthelflæd vicino alla stazione di Tamworth
Il primo Re di Mercia storicamente documentato è Penda (606[?]-r.626-655) mentre il più famoso è Offa (???-r.757-796). Tra le regine ricordiamo 
Cynethryth, moglie di Offa, unica regina Anglosassone a coniare monete a suo nome, e sua figlia Eadburh, morta in esilio a Pavia. A segnare più di chiunque altro le sorti della Mercia tuttavia, è stata Æthelflæd, figlia di Alfredo il Grande e sorella di Edoardo il Vecchio del Wessex, la quale, sebbene formalmente soggetta al fratello, ha difeso la Mercia dalle incursioni vichinghe facendo costruire una serie di fortificazioni, per poi passare il trono alla figlia Ælfwynn.
Ælfwynn tuttavia, è stata deposta da Edoardo il Vecchio, che ha assunto il titolo di Re d'Inghilterra ponendo definitivamente fine al Regno di Mercia.
Continuate a leggere.   

lunedì 8 settembre 2025

Warhammer World - Introduzione

La città di Nottingham, nell'immaginario collettivo, di solito è associata a Robin Hood, o meglio al suo nemico di sempre, lo Sceriffo di Nottingham.
Tuttavia, essa è anche un importante snodo commerciale e porto fluviale alla convergenza dei fiumi Leen e Trent, e ai tempi di Robin Hood era anche una sede reale (non è un caso che fosse la residenza di uno sceriffo). Per questo motivo, ancora oggi, Nottingham è la sede di alcune tra le più importanti industrie del Regno Unito.
Una di queste è la Games Workshop: nata come produttrice di carte da gioco e scacchiere tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, è stata la prima ad importare il nascente fenomeno dei giochi di ruolo in Europa, ripubblicando regole e avventure scritte in origine da Gary Gygax e Dave Arneson sulla sua rivista White Dwarf.
Tra il 1976 e il 1978 l'azienda iniziò a produrre le sue famose miniature, dapprima semplici supporti di gioco, in seguito divenute un hobby distinto e peculiare, di cui ho già avuto modo di parlare, sotto l'etichetta Citadel Miniatures (poi riassorbita dalla stessa Games Workshop).
Se qualcuno ancora ricorda la ormai leggendaria prima edizione del famoso gioco da tavolo HeroQuest, è stato uno dei primi prodotti della Citadel Miniatures importati in italia, assieme al suo equivalente fantascientifico StarQuest, noto anche come Star Crusade.
Nonostante le sue strategie di marketing spesso a dir poco discutibili, che non di rado hanno alienato una parte non trascurabile di appassionati, la Games Workshop è riuscita a creare nel corso degli anni una vera e propria mitologia, che si riflette in tutte le sue ambientazioni: il già citato HeroQuest faceva parte di un progetto più vasto noto come Warhammer Fantasy, poi evolutosi in due ambientazioni collegate tra loro: The Old World e The Age of Sigmar.
Esiste poi l'ambientazione space-fantasy The Horus Heresy, che è anche una serie di romanzi pubblicati sotto l'etichetta Black Library, in parte tradotti in italiano dall'Editrice Panini.
GW produce inoltre le miniature per il gioco del Signore degli Anelli, sotto l'etichetta Middle-Earth Strategy Battle Game. Tutto questo, senza aver neanche menzionato la sua ambientazione più famosa.
Tutto ciò che ho descritto, lo potete vedere con i vostri occhi al Warhammer World, in parte museo, in parte parco a tema, in parte terreno di gioco, con ben 27 diorami che riproducono momenti chiave delle grandi saghe che ho citato.
Della mia visita al Warhammer World tuttavia, parlerò per esteso in un prossimo articolo.
Continuate a leggere.

mercoledì 3 settembre 2025

Nuove e vecchie frontiere

Cari lettori, dopo quasi sette anni in cui sono rimasto "confinato" da questo lato delle Alpi e della Manica, sono finalmente riuscito a recuperare quella che per molto tempo è stata una tradizione: il mio viaggio estivo in terra Britannica.
Nonostante tutte le difficoltà burocratiche e logistiche, che quest'anno sono state oltremodo intense (con l'ulteriore aggravante di un certo spaesamento che un'assenza di sette anni comporta)
alla fine sono riuscito nel mio duplice intento: ripercorrere le tracce dello storico Regno di Mercia (527?-918) che per tre secoli è stato il più esteso dei cosiddetti Sette Regni Anglosassoni, e avventurarmi nei tetri, futuri meandri dell'anno 40000.
Le mie ricerche mi hanno portato da Liverpool a Birmingham, passando per Stafford, Tamworth, Nottingham e Stoke-on-Trent (di quest'ultima preferisco non parlare).  
Il mio itinerario originale prevedeva che visitassi anche Runcorn, Warwick e Bridgnorth, con una possibile tappa a Wednesbury, tutti luoghi importanti nella storia della Mercia e del Danelaw, mentre non prevedeva Liverpool e Birmingham.
Sono stato tuttavia costretto a modificarlo diverse volte, prima e durante il viaggio, a causa della disponibilità dei voli e degli alberghi.
È stata un'avventura che mi ha messo alla prova molto più del solito, forse perché non sono più abituato, forse perché molte cose sono cambiate in sette anni (il Regno Unito si è digitalizzato in modi che voi umani non potete neppure immaginare) o forse perché avrei dovuto organizzare il percorso con maggiore cura. A mia difesa tuttavia, vorrei aggiungere che la maggior quantità di burocrazia ha in parte offuscato i miei veri obiettivi: infatti, ho avuto l'impressione di partire come avvolto in una specie di foschia, e non parlo del tempo, che anzi quest'anno è stato caratterizzato da una poco caratteristica e niente affatto piacevole ondata di calore.
Nonostante tutto questo e altro, tornare in Gran Bretagna è stata un'esperienza elettrizzante e rivitalizzante.
Per il futuro tuttavia, credo che dovrò in parte ripensare il mio stile di viaggiare, fare meno affidamento sugli uffici turistici e più sulle informazioni online, pagare di più con la carta e dimenticare le monetine, fare più affidamento sulle catene di alberghi e meno sui Bed & Breakfast, che sembrano in declino dopo la Brexit. 
Tuttavia, se non avessi imparato nulla in tutti questi anni, l'unica cosa che ricorderei è che quando si viaggia, la cosa più importante è la capacità di adattarsi.
Continuate a leggere.

sabato 26 luglio 2025

Fantastic 4: First Steps

Ecco finalmente un film di supereroi diverso dagli altri, che cerca di ricreare quell'atmosfera tipica delle storie originali, scritte da Stan Lee e illustrate da Jack Kirby tra il 1961 e il 1970, durante la cosiddetta "Silver Age" dei fumetti: storie che non avevano nè capo nè coda, ma erano scritte col cuore, e con un sincero desiderio di stupire il lettore, e allo stesso tempo di farlo sentire a casa.
Questa è la terza versione cinematografica dei Fantastic Four, e si differenzia in modo radicale dalle altre due non solo nello stile, ma nella sostanza: non ho visto quattro supereroi sullo schermo, ma quattro persone normali che, si dà il caso, vivono in un mondo a fumetti, popolato da strani esseri, pericoli e meraviglie.
Credo sia questa la nuova tendenza degli eroi di carta passati allo schermo: un ritorno alle origini che ha il coraggio di sfidare le convenzioni, ma che, paradossalmente, riporta gli eroi cosmici con i piedi per terra: non dimenticare da dove vieni e non vergognarti di chi sei.
Il tempo dirà se questo nuovo approccio avrà successo.

venerdì 11 luglio 2025

Superman

Qualcuno lo ripete da qualche tempo, e temo che sia vero: i film di supereroi sono tutti uguali.
Usano toni da commedia sgangherata per raccontare verità più profonde, e realtà scomode che molte persone spesso non sanno, o (colpevolmente) non vogliono cogliere.
In questo film abbiamo un Lex Luthor che, grazie ai suoi agganci nel Governo, non solo riesce a scatenare una guerra tra la Boravia e il Jarhanpur, due nazioni immaginarie, ma fin troppo vicine alla nostra realtà, ma addirittura, abusando della scienza e senza riguardo per i danni collaterali, crea una sua prigione privata extra-dimensionale, dove rinchiude letteralmente fuori dal mondo tutte le persone che, secondo lui, gli hanno fatto qualche torto (e la lista è lunga, dalla sua ex-fidanzata a Superman stesso).
Per contro, abbiamo un Superman insicuro, pieno di dubbi, che mette in discussione se stesso e la sua missione: un Superman, sembra trito ma è sempre più vero, un po' meno "Super" e un po' più "Man", meno cupo della sua ultima versione, ma più vicino a noi, proprio per gli errori che lui stesso ammette di commettere.
E se Superman salva il mondo dai cattivi, l'unica che riesce a salvare Superman, alla fine, è Lois Lane.
Andate a vedere questo film se... siete umani.

martedì 17 giugno 2025

Sogno di una Notte di Mezza Estate

Sabato 14 Giugno 2025, nel cortile di Villa Mezzabarba a Borgarello (Pavia) alcune persone, che i miei lettori ormai dovrebbero conoscere, si sono cimentate in un'inedita performance shakespeariana. 
Si tratta del saggio della scuola di teatro
Verbamanent Arteformazione, che quest'anno ha portato in scena niente meno che il Sogno di una Notte di Mezza Estate, Con Elisa Oximoron nel ruolo di Titania, Simone Ferrari in quello di Oberon, per la regia di Carmelo Cancemi, Maestro di Teatro.
Sono rimasto sorpreso dall'abilità di recitare di Elisa, e non solo: anche Simone "Ferra" ha dimostrato un talento che non avrei mai sospettato.
La rappresentazione riunisce le tre classi del Corso di Teatro, adulti, adolescenti e bambini, con risultati misti: ottima la performance degli adulti, mentre i bambini per lo più improvvisano. Per loro il semplice fatto di riuscire a stare sul palco appare già come un'impresa... beh, titanica.
Una grande crescita invece da parte degli attori adolescenti, secondo il consenso generale, nel ruolo delle due coppie di innamorati Ermia e Lisandro ed Elena e Demetrio.
Non sono in grado di confermare o smentire questa affermazione, poiché questa è la prima volta che li vedo, sul palco o altrove. La giovane attrice che interpreta Elena tuttavia, sebbene non molto sicura nel ruolo, appare ben consapevole dei suoi limiti, e molto affiatata con la sua controparte Ermia.
Non poche le difficoltà nella messa in scena, in parte dovute al caldo che mette a dura prova sia gli attori che il pubblico.
Il regista ammette che sono stati necessari diversi tagli per adattare una trama complessa a degli attori esordienti.
A titolo personale, posso dire di aver ben apprezzato questo mio raro impatto con Shakespeare, sebbene in versione ridotta.
Auguro agli attori il mio miglior in bocca al lupo.
Continuate a leggere.

venerdì 23 maggio 2025

Novegro Spring 2025

Ecco finalmente arrivare la nuova edizione del Festival del Fumetto di Novegro, che quest'anno aspettavo con particolare ansia, dato che non ho potuto partecipare alla precedente. 
Grosse novità quest'anno non ce ne sono state, più che altro ho avuto l'impressione di una piccola rivoluzione logistica: la ristorazione si è spostata all'esterno, nel parco, consentendo di liberare lo spazio tra i due padiglioni principali e limitando almeno in parte l'assembramento di folla.
L'area giochi è stata dimezzata per lasciare spazio agli autori esordienti, ma non sono sicuro che sia stata la soluzione migliore, ritengo anzi che abbia finito per sacrificare entrambe, ma preferisco aspettare e vedere come questa soluzione si evolverà nelle prossime edizioni.  
Aly the Kitten
Nel frattempo, una nostra vecchia conoscenza è ormai diventata una presenza fissa proprio nel settore delle autoproduzioni, Aly the Kitten, e non possiamo fare altro che congratularci con lei per i risultati che continua a ottenere nonostante le innumerevoli difficoltà che si trova ad affrontare, continua così Aly.
Devo denunciare un crimine...
...TER-RIBILE!






A causa della nuova logistica, il padiglione dei Giochi di Ruolo è finito da tutt'altra parte rispetto all'Area Giochi vera e propria, ma questo non mi ha impedito di ritrovare l'Officina Meningi e i loro libri-game a tema lovecraftiano, né di giocare una mini-sessione di Cthulhutech, anche se la cosa più spaventosa di quella missione potrebbe essere stata dover gestire dei giocatori principianti, piuttosto che i mostri o i cultisti, che mi ha costretto a fare da supporto al master per riuscire a mandare avanti il gioco.
Poche le novità al villaggio cosplay, fa sempre piacere incontrare il gruppo dei Divi della Musica (Cristina d'Aveva cercasi) e il corso di Spade Laser di Jedi Generation, ma per il resto non sembravano esserci nuove proposte degne di nota.
Nessuno è innocente
Ho invece trovato una piccola sorpresa tra i Cosplayer, che ormai sono a livello di professionisti anche tra i più giovani: questa vampirina fa parte, alla lontana, della "famiglia" della Steampunk Victorian Northern Society, e nonostante qualche incertezza, sembra trovarsi perfettamente a proprio agio sul palco. Direi che in questo caso, il buon giorno non si vede dal mattino ma dalla mezzanotte.
Continuate a leggere.