Un altro film ben realizzato, che non ha nessuna pretesa di essere eccezionale, ma stiamo parlando di un film Marvel, che vive in una categoria tutta sua, e soprattutto di Wolverine, che é una categoria tutta sua, perciò non c'é alcun bisogno di avere "pretese".
A interpretare il mutante con gli artigli, come sempre, c'é il veterano Hugh Jackman, già alla sua quinta apparizione nel ruolo (sesta, se contiamo il cammeo in X-Men: l'Inizio).
Questo capitolo della saga ripercorre uno dei momenti più importanti della vita del nostro eroe: il suo viaggio in Giappone e il primo incontro con il suo grande amore Mariko Yashida, (e anche con alcuni dei suoi avversari più irriducibili, Kenuichio Harada, alias Silver Samurai, e i ninja della Mano) seguendo a grandi linee la storia del fumetto originale scritta da Chris Claremont e John Byrne nel 1979.
All'inizio vediamo Wolverine al suo minimo, provato nello spirito a causa della morte di Jean Grey, indebolito nel corpo dopo aver affrontato Madame Viper, ma soprattutto a disagio con quello che lo circonda: nel fumetto é stabilito da tempo che Logan é ormai di casa in Giappone e parla perfettamente il giapponese; qui invece vediamo Mariko costretta a fargli da interprete, oltre che salvarlo da alcune situazioni imbarazzanti (e a insegnargli come si tengono le bacchette).
Le scene tra Logan e Mariko, io penso, sono le più belle di tutto il film; non solo non avrebbero sfigurato in un manga, ma richiamano alla mente L'Ultimo Samurai (occorre ricordare che non solo il fumetto originale é stato scritto molto prima dell'Ultimo Samurai - che probabilmente non sarebbe stato neanche girato se Byrne e Claremont non avessero aperto la strada - ma anche che Hugh Jackman é mille volte meglio di Tom Cruise, scusa Tom, ma tu non ti sei fatto le ossa come lui, e più importante di tutto, che il vero ultimo samurai é lui, Wolverine).
Andate a vedere questo film se /// oh dannazione, andateci e basta.
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