venerdì 26 luglio 2013

Wolverine l'Immortale

Un altro film ben realizzato, che non ha nessuna pretesa di essere eccezionale, ma stiamo parlando di un film Marvel, che vive in una categoria tutta sua, e soprattutto di Wolverine, che é una categoria tutta sua, perciò non c'é alcun bisogno di avere "pretese".

A interpretare il mutante con gli artigli, come sempre, c'é il veterano Hugh Jackman, già alla sua quinta apparizione nel ruolo (sesta, se contiamo il cammeo in X-Men: l'Inizio).

Questo capitolo della saga ripercorre uno dei momenti più importanti della vita del nostro eroe: il suo viaggio in Giappone e il primo incontro con il suo grande amore Mariko Yashida,  (e anche con alcuni dei suoi avversari più irriducibili, Kenuichio Harada, alias Silver Samurai, e i ninja della Mano) seguendo a grandi linee la storia del fumetto originale scritta da Chris Claremont e John Byrne nel 1979.

All'inizio vediamo Wolverine al suo minimo, provato nello spirito a causa della morte di Jean Grey,  indebolito nel corpo dopo aver affrontato Madame Viper, ma soprattutto a disagio con quello che lo circonda: nel fumetto é stabilito da tempo che Logan é ormai di casa in Giappone e parla perfettamente il giapponese; qui invece vediamo Mariko costretta a fargli da interprete, oltre che salvarlo da alcune situazioni imbarazzanti (e a insegnargli come si tengono le bacchette).
Le scene tra Logan e Mariko, io penso, sono le più belle di tutto il film; non solo non avrebbero sfigurato in un manga, ma richiamano alla mente L'Ultimo Samurai (occorre ricordare che non solo il fumetto originale é stato scritto molto prima dell'Ultimo Samurai - che probabilmente non sarebbe stato neanche girato se Byrne e Claremont non avessero aperto la strada - ma anche che Hugh Jackman é mille volte meglio di Tom Cruise, scusa Tom, ma tu non ti sei fatto le ossa come lui, e più importante di tutto, che il vero ultimo samurai é lui, Wolverine).

Andate a vedere questo film se /// oh dannazione, andateci e basta.

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