L'universo cinematografico Marvel riesce a sorprendere persino me. Ant-Man non é mai stato il mio supereroe preferito, e non sono l'unico a pensarla così, se devo giudicare gli innumerevoli tentativi (tutti falliti) di rilanciare il personaggio dalla sua prima apparizione nel 1961.
Questo film ci riesce.
Non solo, ma aggiunge profondità anche all'Universo nel suo insieme, costruendogli un passato.
Ci vuole un po' per abituarsi all'idea di Hank Pym come "supereroe in pensione" che cerca di addestrare il suo successore, e anche al fatto che ha una figlia ("ripescata" da un futuro alternativo e inserita nella continuity regolare in maniera impeccabile, con un'attrice come Evangeline Lilly che riesce a bucare lo schermo) ma alla fine sembra naturale, come se fosse stato sempre così.
Anche la colonna sonora ha un vago sapore retrò, come se questo film fosse il seguito di una qualche saga sepolta negli anni '60 e riportata alla ribalta.
E la saga é destinata a continuare.
Congratulazioni a questo film, che é riuscito a farmi piacere persino Ant-Man.
Nessun commento:
Posta un commento