Da quando ho imparato la differenza tra una Giga e un Reel, ho avuto più di un'occasione di ballare sulle note della musica Irlandese e Scozzese, e anche un paio di volte per esibirmi io stesso sul palco, anche se non sarò mai un professionista né pretendo di esserlo.
Tuttavia, in tanti anni non ho assistito a molti spettacoli dei Gens d'Ys come spettatore.
Non che abbia più molta importanza, perché quello di domenica 15 febbraio, da solo, li vale tutti. Sul palco del Teatro di Varese, città che ha visto nascere i Gens d'Ys nel 1993, Umberto Crespi, Anna Cislagi, Arianna Amèlie Croce, Perla Davide e gli altri membri del Corpo di Ballo Irlandese che abbiamo imparato a conoscere e amare, accompagnati dall'arpa di Adriano Sangineto e dalla voce di Elettra "La Rossa", e con l'intermezzo degli attori della Compagnia di Teatro Itinerante Damatrà, hanno portato alla vita le leggende dell'Isola del Destino e le storie del Piccolo Popolo come mai prima d'ora.
Non é solo un modo di dire: questo spettacolo é stato rappresentato secondo un formato completamente nuovo anche per i Gens d'Ys, che non rifuggono la sperimentazione di nuove idee in nome di una visione stolidamente "tradizionale", ma anzi ampliano ed espandono la Tradizione assecondando il vero spirito della Fiamma di Brigid.
Così danza, musica, teatro, storia e leggenda si confondono in un'eclettica coreografia che si muove senza scuciture da una Giga Irlandese a un Reel Scozzese passando per il Can-can, da Shakespeare a Yates facendo una deviazione dalle parti di Ufo Robot (eseguito con un arpeggio di Adriano Sangineto) ma raggiunge veramente il picco quando Il Cielo d'Irlanda, interpretato dalla splendida voce di Elettra, sfuma nelle note di Bon Jovi (con It's my Life che diventa YS my Life). Tutto questo, senza mai rinunciare a una vena umoristica così assolutamente British e Celtic.
Chi ha bisogno di cinquanta sfumature di grigio, quando abbiamo tutti i colori del nostro Tartan?
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