Se c'è qualcosa di cui posso dire "Ero lì fin dall'inizio" è il Grand Guignol de Milan: ho avuto il privilegio di assistere al loro primissimo spettacolo, e li ho seguiti fino a Londra.
Non ero sempre presente ad ogni rappresentazione, anzi, da quanto mi è stato raccontato, mi sono perso alcuni momenti esilaranti dentro e fuori dal palco (qualcuno ha detto pesce?). Nonostante questo, credo di poter affermare di averli visti crescere, e forse di essere cresciuto come blogger assieme a loro.
A due settimane dal loro ritorno dall'ennesimo tour a Londra, che ormai non fa più neanche notizia per questi veterani del palcoscenico, il Grand Guignol de Milan festeggia il Capodanno Celtico e l'apertura del Cancello Oscuro verso la parte più buia e fredda dell'anno, con un ritorno alle sue tetre origini: tornano in scena i Vampiri, non senza qualche riferimento a un altro tipo di interpretazione, che vede protagonisti molti dei presenti in sala da una parte a dall'altra della Quarta Parete.
Cambia invece il format, che rinuncia completamente ai numeri di varietà e ai siparietti comici, pur mantenendo intatto il suo humor macabro, per concentrarsi unicamente sulle storie, tutte tratte da documenti ufficiali e fatti di cronaca (secondo l'ormai ben nota filosofia del Grand Guignol de Milan, per cui il vero orrore sono le persone, non i mostri).
Se a tratti ho notato l'assenza di certe "cose" a cui il Grand Guignol mi aveva abituato, come lo sbattiuova di San Valentino, il numero finale di Miki Barbieri Torriani o altro che non ho avuto la fortuna di vedere (qualcuno ha detto pesce?) posso dire di non averne sentito la mancanza, grazie alla bravura degli attori.
Continuate a leggere.
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