martedì 24 novembre 2015

BANG! (sei morto)

Anche il Torneo di Bang! é una specie di tradizione per l'Associazione Giochi Intelligenti Terzo Conclave: un'occasione per i vecchi soci di ritrovarsi e per quelli nuovi di ambientarsi.
Angela, la pistola più veloce del West dell'Associazione
Per questo motivo ho deciso di saltare anche il secondo giorno dell'iComix di Assago per affrontare i peggiori fuorilegge della Frontiera al tavolo da gioco.
Questa volta sono rimasto sempre dalla parte della Legge: su un totale di tre partite infatti, ho giocato la prima come Sceriffo e le altre due come Vice.
Se é vero che il Crimine non paga, l'essere rimasto sempre dalla parte della Legge mi ha portato fortuna: per la prima volta da quando partecipo a un torneo associativo infatti, sono riuscito ad arrivare in finale.
Non sono comunque riuscito ad arrivare più in su del quarto posto, in ogni caso il risultato più alto che sia mai riuscito a raggiungere anche se non mi sono aggiudicato nessun premio.
Primo premio: Angela Trimigno
Secondo Premio: Sara Proverbio
Terzo Premio: Dario "Brad" Cattaneo
Quarto classificato: Alex Hastur
Del resto avevo di fronte dei veri e propri veterani, e non  troppa confidenza con le regole da torneo che, in particolare nella finale, si discostano da quelle del gioco normale.
Anche se verso la fine ero riuscito a prendere più confidenza, ormai ero inesorabilmente confinato al quarto posto.
Il terzo posto é stato invece conquistato da Dario "Brad" Cattaneo, mentre il secondo premio spetta a Sara Proverbio. Prima classificata Angela Trimigno, che si riconferma campionessa dell'Associazione. Una curiosità: Angela é la moglie di Brad, quindi il primo e terzo premio restano per così dire in famiglia. Merita inoltre una menzione speciale, alla sua primissima volta in Associazione, il loro figlio di cinque mesi Tommaso.
Arrivederci al prossimo torneo.

lunedì 23 novembre 2015

Campionati Europei di Danza Irlandese

Il terzo week-end di novembre sarei dovuto andare all'iComix, il Salone del Fumetto di Assago, ma ho preferito deviare dalla mia solita rotta per seguire due avvenimenti altrettanto importanti.
Il primo é stato il Campionato Europeo di Danza Irlandese (in Gaelico Oireachtas, cioé "Raduno") che si é tenuto in questa edizione proprio a Milano, o meglio a Sesto San Giovanni, appena una fermata di metropolitana oltre la tratta urbana.
Alla Fiera del Fumetto di Arona avevo visto una bambina di sei anni, vestita come una bambola dell'800, ballare sulla musica di un Carrilon, muovendosi a scatti come un piccolo automa. Quando la mia insegnante di ballo, Arianna, ha menzionato la giovanissima età di alcune delle partecipanti a questo campionato, pensavo di essere preparato all'esperienza.
Certi eventi però sono come un'invasione aliena: non c'é niente che possa prepararti, non importa quali esperienze tu abbia fatto prima. Il mondo delle Danze Irlandesi da competizione segue delle regole tutte sue, molto diverse anche dalle danze da sala a cui sono abituato.
Qui si parla di veri e propri professionisti, sia maschi che femmine, che  ballano ad altissimi livelli. Tutto ciò é ancora più impressionante se si considera che l'età dei partecipanti va dai cinque ai diciassette anni.
La tecnica, l'impegno, la cura dei dettagli li fa sembrare più grandi, più decisi e determinati, oserei dire, per mancanza di un termine migliore, più forti di molti adulti che ho conosciuto.
I ballerini non vengono solo dall'Irlanda, ma da ogni parte d'Europa; infatti é stata solo una fortunata coincidenza che quest'anno il Campionato si sia tenuto proprio alle porte di Milano, lasciando all'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys e al suo direttore Umberto Crespi il compito di fare gli onori di casa, ma anche l'onere di trovare qualcuno in grado di rappresentare la nostra città, e l'Accademia stessa, di fronte a tutta l'Europa.
Beh, ci sono riusciti: nella foto accanto potete vedere Perla Davide, la più giovane istruttrice di ballo dell'Accademia, e sesta classificata ai Campionati Europei.
Una sorpresa nella sorpresa, almeno per me: sapevo che era brava, ma non l'avevo mai vista ballare in quel modo.
Mi mancano davvero le parole per descriverlo, tranne tre: Perla, sei eccezionale (però mi chiedo chi erano gli altri cinque, immagino venissero tutti da Dublino e dintorni).
Da Umberto Crespi arriva però anche un'altra importante novità, sempre legata alla Danza Irlandese.
Continuate a leggere.

domenica 8 novembre 2015

Spectre

Il vero segno dei tempi che cambiano é quando un evento in precedenza ritenuto eccezionale diventa un fatto comune.
Questo é il secondo film di 007 che recensisco, e mi ci trovo sempre più a mio agio.
Un nuovo episodio che non solo si ricollega ai precedenti due o tre film, ma gioca con il mito e la storia di James Bond nel suo insieme già a partire dal titolo, tirandoli a lucido come la sua vecchia Aston Martin, che simbolicamente compare solo in due scene: all'inizio, mentre Q sta cercando di rimetterla assieme, e subito prima dei titoli di coda, quando James Bond torna a riprendersela. Sembra un addio, con l'eroe che scompare nel tramonto sulle note del classico tema di 007, ma i titoli di coda ci avvertono che James Bond tornerà.
E visto che vi ho già raccontato il finale, vi dico anche il nome del catttivo che sta dietro a tutto quanto: Ernst Stavros Blofeld.
Spectre risponde a una domanda che mi ero posto diverse volte: c'é ancora posto per James Bond, Agente 007 nell'Era Marvel del Cinema?
la risposta é sì.

domenica 1 novembre 2015

Samonios 2015 - Introduzione

Un altro giro di Ruota si conclude con un altro Samhain, il Capodanno Celtico (Samonios nella lingua celtica continentale) celebrato, per il terzo anno di fila, al Museo del Tessile di Busto Arsizio dai Gens D'Ys, con la collaborazione della Comunità Giovanile di Busto Arsizio.
Storie di paura attorno al fuoco.
Con Daniela Iotti
Si dice che la terza volta é l'incanto, anche se quest'anno, in apparenza, la magia non sembra funzionare.
In Apparenza.
La festa infatti é più spartana rispetto ai fasti delle due precedenti edizioni, forse per la contemporanea Cerimonia di Chiusura dell'Expo di Milano (che in realtà é un bene: finalmente é finita, adesso, se gli Dei ce lo permettono, possiamo tornare a occuparci di cose serie. E in fretta, abbiamo già perso fin troppo tempo). Forse perché la sala interna é stata ceduta a un'altra festa, relegandoci nel cortile e costringendoci a uscire e rientrare dal cancello per andare in bagno (non so se prenderla sul personale o protestare formalmente con l'Amministrazione).
Forse é stato il fatto che quest'anno non c'erano i bigliettini su cui scrivere desideri e propositi per l'anno nuovo, da gettare poi nel fuoco.
Antico e Moderno.
Una tradizione che continua
O forse... non importa. Perché mentre ero al Capodanno Celtico, ho provato una strana sensazione, quella di essere triste e allo stesso tempo felice, come quando si é innamorati... ma con una differenza: la chiara e distinta certezza di essere, dopo tanto tempo, arrivato a casa.
Perché io non vado al Capodanno Celtico per le conferenze sul Druidismo, che tra l'altro ho già sentito al Bustofolk, né per ballare (già fatto alla Notte d'Ys) e nemmeno per la musica: Samonios non é una discoteca, é il momento in cui il Mondo dei Vivi e Quello dei Morti si toccano, il tempo di riflettere sul passato e sul futuro, il tempo in cui riunirsi tutti e tornare a casa.
Io non vado al Capodanno celtico come se andassi a una festa, "non mi diverto più, quindi l'anno prossimo non vengo" (e a chi ho sentito dire così rispondo "Vai pure, non mi mancherai"). Per me, andare al Capodanno Celtico é come andare a trovare la mia fidanzata: ci vado anche se non mi va, ci vado anche se devo rinunciare a qualcos'altro, ci vado anche se so che litigheremo.
Ci vado perché la amo.
Così mi sono fatto prestare carta e penna (grazie alla ragazza che vendeva le torte) e il bigliettino me lo sono scritto da solo. E poi, l'ho gettato nel fuoco.
E ho visto che molti altri, attorno a me, avevano avuto la mia stessa idea.
Questo, secondo me, é stato il vero successo della Celebrazione di Samonios di quest'anno: non abbiamo più bisogno di una festa per attirarci, non abbiamo più bisogno di una spiegazione per comprendere il significato di questa notte: sappiamo dove andare, sappiamo cosa fare, e lo facciamo nonostante tutto.
Missione compiuta.

martedì 27 ottobre 2015

Crimson Peak

Restiamo in tema di orrore gotico, Halloween dopotutto si sta avvicinando, con un altro film di Guillermo del Toro, Crimson Peak, una variazione sul tema della casa stregata a cui questo regista non é nuovo. Il film é tecnicamente perfetto, e Tom Hiddleston, già interprete di Loki nell'Universo Cinematografico Marvel, sembra trovarsi bene nel ruolo del giovane baronetto con un passato oscuro e terribili segreti da nascondere, anche se la vera cattiva é la sorella Lucille (Jessica Chastain) che ricorda molto Cersei Lannister ne Il Trono di Spade. Forse persino troppo.
Mia Wasikowska nei panni di Edith, la giovane innocente che vede i fantasmi, e che si rende conto troppo tardi di essere invischiata in una sordida trama più grande di lei, convince, ma non appassiona fino in fondo nemmeno quando esce dalla vasca da bagno, ho visto di meglio in contesto vittoriano.
Guardare questo film é come sfogliare un libro di illustrazioni gotiche, c'é la vecchia casa in rovina, c'é la bionda in camicia da notte col candeliere in mano, c'é la neve macchiata di rosso, c'é una donna che suona il pianoforte. Per gli amanti dello Steampunk, ci sono anche tanti ingranaggi e marchingegni strani. E naturalmente ci sono i fantasmi.
In realtà, la trama si potrebbe reggere lo stesso e forse scorrerebbe meglio, anche senza fantasmi (ma potrebbe esserci un accenno di metaplay quando Edith presenta il suo manoscritto all'editore: "É più una storia con un fantasma. In realtà il fantasma é una metafora, rappresenta il Passato").
Tutti elementi di prima qualità, che però non sembrano amalgamarsi bene, anche se il film ha i suoi momenti quasi eccitanti, come quando Edith e Lucille si affrontano nell'ascensore in un vero e proprio scontro all'ultimo sangue con i coltelli.
Vi consiglio questo film se proprio vi piacciono le pin-up gotiche, se il vostro colore preferito é il rosso o se siete fangirl di Tom Hiddleston e volete vederlo nudo.
Se invece state cercando una storia di fantasmi da guardare una sera d'inverno accanto al caminetto, questa può andare bene, anche se non sarebbe la mia prima scelta.

Of the Discovery of Elder Things

Edgar Allan Poe fa parte di una lunga tradizione della letteratura anglosassone da entrambe le sponde dell'Oceano, il Romanzo Gotico, che ha avuto il suo inizio ufficiale nel 1764 con Il Castello di Otranto di Horace Walpole, ha attraversato l'oceano prima con lo stesso Poe, e in seguito con Ambrose Bierce e Robert W. Chambers tra la Guerra di Secessione e la fine del Diciannovesimo Secolo, fino ad arrivare ad HP Lovecraft all'inizio del Ventesimo.
La RRS Discovery, ora ormeggiata al Discovery Point nella
città di Dundee, é stata la prima nave costruita espressamente
per la ricerca scientifica, e la prima a raggiungere l'Antartide 
Lovecraft tuttavia, sostituisce o affianca all'orrore sovrannaturale l'orrore scientifico, o l'"Orrore Cosmico", come si chiamerà dopo di lui.
Noi siamo abituati alla "Fantascienza" degli anni '50 e '60, che non si pone in realtà alcuna domanda sulla natura del Cosmo o sul posto dell'Umanità in esso, ma si limita a trasferire nello Spazio o nel Futuro scialbe tematiche "sociali" e ideologiche.
Le ideologie sociali sono come delle erbacce, che trovano terreno fertile nel ristagno di una civiltà divenuta troppo stabile per accorgersi della sua stessa decadenza, ma prima del 1947 la Ricerca Scientifica era ancora esattamente questo: una ricerca, portata avanti da esploratori che si confrontavano ogni giorno con l'Ignoto.
Quando nel 1901, all'alba del Ventesimo Secolo, la RSS Discovery lasciava il porto di Dundee diretta verso il Monte Erebus in Antartide, letteralmente dove nessun uomo era mai giunto prima, il senso di confrontarsi con l'Ignoto era ben presente in ciascuno dei membri dell'equipaggio.
Trenta anni dopo, H.P. Lovecraft scriveva Alle Montagne della Follia, un romanzo breve in cui un gruppo di esploratori e di scienziati incontrano i resti di una civiltà aliena, rimasta sepolta per milioni di anni sotto i ghiacci del Continente Antartico. Alle Montagne della Follia avrebbe poi ispirato il film La Cosa da un Altro Mondo, e il suo remake La Cosa, con Kurt Russel, diretto da John Carpenter. In realtà, la Cosa da un altro mondo é la diretta trasposizione di un altro racconto, Chi va là? scritto da John W. Campbell e pubblicato due anni dopo Alle Montagne della Follia.
Sebbene lo stesso Lovecraft, per sua stessa ammissione, si sia ispirato a sua volta al racconto di Poe La relazione di Arthur Gordon Pym da Nantucket, anch'esso scritto nella forma del diario di un marinaio durante un viaggio nell'Oceano Antartico, (l'espressione "Tekeli-li" appare in entrambi i racconti) é evidente l'influenza che il viaggio della Discovery ha avuto sulla penna del gentiluomo di Providence.
Se leggiamo Alle Montagne della Follia, e confrontiamo le foto dei reperti raccolti in Antartide con il disegno di una delle "Cose Ancestrali" di Lovecraft, la somiglianza non potrebbe essere più chiara.
Alle Montagne della Follia sarà pubblicato solo cinque anni dopo la sua stesura, nel frattempo, le Cose Ancestrali sarebbero apparse in altri due racconti, Il Sogno nella Casa Stregata, in cui il protagonista ha una visione del loro pianeta d'origine, con tre soli, e L'Ombra Fuori dal Tempo, in cui un uomo moderno, trovatosi suo malgrado a viaggiare nel tempo a causa delle macchinazioni di altri alieni, la Grande Razza di Yith, assiste all'arrivo delle Cose Ancestrali sulla Terra, che precede la comparsa dei Dinosauri.
Continuate a leggere, se ne avete il coraggio.

domenica 25 ottobre 2015

Poe VS Lovecraft

La locandina dello spettacolo
–Lei é... Edgar Allan Poe?
–Così dicono.
–Ma... é impossibile!
Con queste parole si aprono e si chiudono entrambi gli atti del nuovo episodio del Grand Guignòl de Milan, il teatro dell'orrore scritto, diretto e presentato da Gianfilippo Maria Falsina Lamberti, riportato alla vita dagli umidi e bui sotterranei della Parigi Bohemienne e della Londra Vittoriana per il (dis)piacere e il tormento del pubblico milanese.
Dopo essere passato per le terrificanti cripte dei vampiri con Bram Stocker, e aver attraversato gli inquietanti scenari di un  Paese delle Meraviglie sotterraneo e dal forte retrogusto gotico con Lewis Carrol, questa volta il nostro perverso psicopompo mette di fronte due oscuri artigiani dei nostri incubi, che si incontrano e si scontrano come unici protagonisti in un tetro non-luogo sospeso Oltre.
Gianfilippo Maria Falsina Lamberti apre le porte dell'Oltre
Per varcare la soglia di questo inusitato scenario, dove il colore della notte assume tonalità insondabili alla fragile e limitata psiche umana, il Grand Guignòl modifica radicalmente la sua struttura, abbandonando  i siparietti in stile "Casa Vianello" e le canzoni da varietà, sebbene avvolte di fumo nero e macchiate di sangue, per dissezionare come sotto uno spietato microscopio i tessuti molli di ciò che striscia nelle volte sub-terrene.
Disse il Corvo: Tekeli-li (no, non é Milanese)
Sul palco recitano solo quattro attori, uno nei panni di Edgar Allan Poe e l'altro in quelli di Howard Phillip Lovecraft (Andrea Cazzato e Christian Fonnesu) più il presentatore (Gianfilippo Maria Falsina Lamberti) coadiuvato da un tenore che sembra fuori posto anche nel suo mantello nero, e infatti compare solo in un paio di scene per poi fondersi di nuovo con le ombre (Nicolò Bartoli).
Uno sguardo sull'Incubo: Ph'nglui
mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl
fhtagn
Il primo atto ripercorre parola per parola la penna  dello scrittore di Baltimora, dove lui stesso narra di come, terrorizzato da ciò che il gentiluomo di Providence voleva mostrargli, spinto dal Gatto Nero lo uccide, solo per confessare il delitto, premuto dal Cuore Rivelatore, che continua a battere tra le mani del cadavere rimasto in piedi.
Tuttavia, non é morto ciò che sa giacere in eterno, e negli Strani Eoni anche la Morte può morire; così, nel secondo atto, il redivivo Lovecraft ruba la scena, trascinando Poe verso le nere colonne della sommersa R'lyeh, solo per essere ucciso di nuovo dal suo compagno, reso pazzo da ciò che non é fatto per essere visto da occhi umani. Il cadavere però si rialza per la seconda volta, e dopo aver intonato la litania degli Antichi e invocato il Grande Cthulhu, sacrifica il suo predecessore ormai inerte, nel momento più sublime mai raggiunto dal Gran Guignòl de Milan, che supera e trascende se stesso bruciando in un olocausto di gioia.
Ma é davvero finita?