giovedì 8 ottobre 2015

Fantarona Blues

Il primo giorno del Fantarona é stato un'occasione per fare il punto non solo sul mio lavoro, ma anche sull'intero settore. Sono giunto ad alcune conclusioni, a tratti sconfortanti e a tratti incoraggianti.
Gli autori
Per quanto riguarda i fumetti, la Bonelli non ha bisogno di essere presentata, perché ci riesce benissimo da sola, e lo sanno fin troppo bene gli esordienti, come i creatori di No Lands che, per riuscire a trovare uno spazio lontano dal monolito bonelliano sono stati costretti a trasferirsi in Spagna.
Questa infatti é la grande maledizione del mercato del fumetto in Italia: perennemente intasato dagli elefanti bianchi come la Bonelli e la Mondadori, che si rivolgono soprattutto ad un pubblico di nostalgici, non lascia sufficiente spazio agli emergenti, nonostante le nuove proposte esistano, come il fumetto neo-pulp autoprodotto da un gruppo di giocatori di ruolo locali.
Scrivere fumetti e fantasy é così stressante che non solo
gli autori, ma anche i loro personaggi hanno bisogno di 
una seduta dall'analista.
Del tutto inaspettato invece il successo di Emme3 Edizioni e del suo supereroe di punta, Capitan Nova (in precedenza noto con l'imbarazzante nome di Capitan Novara) che non mi ha mai convinto, e continua a non convincermi, ma con cui il panorama del fumetto italiano si trova suo malgrado a dover fare i conti; sul loro ultimo prodotto, Massimo Capone: una storia di Fantascienza, realizzato in collaborazione con la Balluff (più uno sponsor che un collaboratore vero e proprio) preferisco sospendere il giudizio, finché non mi sarò fatto un'idea più precisa.
Per la letteratura di genere invece, segnalo il Dark Fantasy Angelize, dell'autrice Aislinn, mentre gli appassionati di fantascienza vecchio stile apprezzeranno Cronache di Mondo9, una raccolta di nove storie brevi che riprendono i temi della space opera classica, trasposti però in una tetra e insolita ambientazione steampunk. Il libro é accompagnato addirittura da una colonna sonora (da acquistare a parte) eseguita dal gruppo The Wimshurst's Machine (vi ricordate di Augusto Chiarle?)
Un articolo a parte meritano invece Livio Gambarini e Francesca Romana d'Amato, con le loro epiche saghe ambientate nella Milano Viscontea.
Continuate a leggere.

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