venerdì 28 settembre 2012

Post di solidarietà

Questo post é dedicato a due ragazze di Casalpusterlengo che hanno provato a partecipare a un concorso canoro con il nome di Free Souls.
Premetto che:

  1. Secondo me non sanno cantare.
  2. Probabilmente non sanno neanche parlare.
  3. Diciamo pure che sono due oche giulive se mai c'è stata un'oca giuliva.
  4. Al posto dei giudici nemmeno io sarei stato tenero, anzi, mi sarei comportato come il figlio naturale del Generale Patton e Gordon Ramsey.
  5. Ammetto che il fatto che siano di Casalpusterlengo (invece che, tanto per fare un esempio, Canicattì) possa aver influenzato il mio giudizio.
TUTTAVIA

  1. Ritengo esista una differenza tra "non essere teneri" ed essere offensivi, specialmente considerate le persone da cui parte la critica.
  2. Anche le oche giulive hanno una loro dignità.
  3. Siamo in una democrazia rappresentativa, che vuol dire che ognuno parla per la sua gente; siccome questo é il blog del Duca d'Insubria, e non del Principe di Trinacria, le due oche di Casalpusterlengo sono sotto la mia giurisdizione.
Care Free Souls, se state leggendo questo: non siete sole.


giovedì 27 settembre 2012

Bustofolk (parte quarta)

Forse avrei dovuto intitolare questo post "Tolkieniana parte seconda", perché assieme alle cornamuse, le arpe e le danze, c'é stata anche, in una sala conferenze appositamente preparata, la presentazione di un nuovo libro su Tolkien.

NOTA: Durante l'intera manifestazione ci sono state tre conferenze, una sugli alfabeti celtici (Ogham e Lepontino) che però era contemporanea all'esibizione dei Sangineto, e l'altra era ancora la presentazione di un libro, Brunilde e Rosaspina.
Quella su Tolkien é stata l'unica a cui sono riuscito ad assistere, ma non escludo di procurarmi una copia del libro "Rosaspina" più avanti.

Questa volta invece parlo de La Mappa de "lo Hobbit".
Il libro é stato scritto dall'esperto di materia Tolkieniana Paolo Gulisano, ma quello che gli da un tocco speciale é la mappa in questione, disegnata da Neraluna (Elena Vanin):

P. Gulisano e Neraluna mostrano la mappa


Già nota, oltre che come illustratrice, anche come artigiana e produttrice di materiale teatrale e per cosplay (le sue famose orecchie da elfo in lattice si vendono anche all'estero) Neraluna riesce a tradurre e sintetizzare in una sola e raffinata immagine, che combina in qualche modo temi celtici, elfici e pitti, tutti quei luoghi che Tolkien ha creato e che il libro, come una sorta di "guida turistica" della Terra di Mezzo riporta fedelmente. 

Il banner di Neraluna

Concludo riportando il video di una sua intervista.

mercoledì 26 settembre 2012

Bustofolk (parte terza)

Gens d'Ys


"Non dare una spada in mano a chi non sa ballare"

Proverbio delle Highlands


Come potete vedere, grazie ai Gens d'Ys noi ci difendiamo benissimo.
Lo stand dei Gens d'Ys all'entrata del Bustofolk


martedì 25 settembre 2012

Bustofolk (parte seconda)

Ensamble Sangineto e Arpa Creativa

Secondo la tradizione Celtica, il Re delle Fate Llyr avrebbe avuto l'idea di inventare l'arpa ascoltando il suono delle onde del mare. In seguito avrebbe lasciato il suo strumento in eredità al figlio Bran, che ha insegnato la musica agli uomini. Se mai mi é capitato di incontrare un allievo di Bran, questo é Adriano Sangineto.


Seguendo la tradizione bardica, non si limita a suonare lo strumento, ma accompagna a un'abilità tecnica che ha dell'incredibile (l'ho sentito suonare la Tarantella con un'arpa e "Smoke on the Water" con una viola, e in entrambi i casi non ha stonato una nota) una profonda conoscenza di quello che suona: ogni brano é introdotto da una breve biografia dell'autore e del periodo in cui é stato composto.
Assieme a lui la sorella Caterina "Delphine", che lo accompagna con la voce e con il violino.

Cioè, non proprio con il violino.... 


Qui la vedete mostrare il suo strumento: é un salterio, un antico strumento ad arco che compare negli affreschi rinascimentali, ma é di certo molto più antico. 
Quello che vedete qui é stato realizzato con le stesse tecniche e gli stessi materiali tradizionali, dal padre di Adriano e Caterina.
Passo la parola direttamente a lui:


E se ancora non siete convinti, potete sempre sentirli cantare:


Se vi state chiedendo dove trovare il loro disco, eccolo qui:
(entrambe le foto sono state scattate da me)

Secondo un'altra leggenda, Taliesin il Poeta era talmente bravo che tutti gli altri suoi colleghi, a confronto, sembravano balbettare come neonati. Bene, ormai anche le mie parole sembreranno un caotico balbettio di fronte alla musica di Llyr, perciò preferisco tacere e farmi rispettosamente da parte, lasciando voi alla musica.


lunedì 24 settembre 2012

Bustofolk (parte prima)



Arriva l'Equinozio d'autunno, e con l'Equinozio arriva il Bustofolk, il grande festival di musica e cultura celtica di Busto Arsizio.
Un evento del genere, per me é un invito a nozze

EHM....

Ma é anche e soprattutto un ritorno a casa, che mi permette di incontrare vecchi amici come Umberto Crespi dell'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys.
 Assieme a lui c'era anche la Principessa Merida, (Grazie a Nadia dei Gens d'Ys per aver posato per questa foto) che raccoglieva le iscrizioni al torneo di tiro con l'arco "Brave" organizzato da Sagitta Barbarica, uno dei gruppi di ricostruzione storica che partecipavano all'evento.
Assieme a loro, la Compagnia del Cardo e del Brugo, che ha addirittura ricostruito un accampamento celtico dell'età del ferro all'interno dei giardini del Museo del Tessile di Busto Arsizio.
La resa di Vercingetorige é stata invece rimessa in atto da S. Giorgio e il Drago, con la partecipazione dei più piccoli che, d'ora in avanti non guarderanno più l'ora di Storia nello stesso modo.
Ammetto di avere un briciolo di invidia per questi bambini, perché hanno avuto la possibilità di fare sul serio quello che io facevo sul mio banco di scuola schierando le matite.

Nessuna festa celtica tuttavia, potrebbe dirsi davvero tale senza la musica, e soprattutto senza le cornamuse:

a queste ha pensato la Orobian Pipe Band, al cui ritmo si sono scatenati i danzatori delle Quattro Province.
E se pensate che la musica celtica sia solo un frastuono di cornamuse, due vecchie conoscenze mie e di questo sito, i gemelli Sangineto, vi convinceranno del contrario.
Mi dispiace di non aver potuto assistere alla loro esibizione con Carlos Núñez che ha concluso il festival, ma c'é sempre la prossima volta. 

Mi scuso inoltre con Chiara Cailleach, le Green Clouds e tutti gli altri che non ho avuto modo di incontrare.
Data la complessità e la molteplicità degli argomenti trattati, ne parlerò più diffusamente nei prossimi post, quindi restate in contatto.

domenica 16 settembre 2012

Festa dell'Insubria

Questa volta l'evento mi é quasi caduto in mano.

Un evento forse più modesto e "casalingo", se paragonato alla Tolkieniana, ma non per questo meno significativo; in realtà, forse sono solo passato da Gondor alla Contea.
La "Contea" in questo caso é Antiga Osteria Sant'Andrea, un piccolo locale che riserva grandi sorprese.
Per raggiungerlo occorre guidare per una stretta e tortuosa stradina che attraversa il Parco delle Groane, e i boschi detti appunto di Sant'Andrea, un magnifico paesaggio che mi ricorda vagamente la Cornovaglia, ma a due passi da casa.
Il proprietario si chiama Lorenzo Banfi, ed ecco la prima sorpresa:

Lorenzo Banfi é l'autore di una traduzione del Dracula di Bram Stoker in milanese!

Non solo, ma é il leader del Movimento Econazionale per L'Insubria Domà Nunch, a cui questo stesso sito in parte si ispira. E questo é ancora più sorprendente perché, dopo averlo visto a lungo come una figura lontana e inaccessibile, me lo ritrovo quasi come vicino di casa....

 L'Insubria di Lorenzo Banfi....


...e la mia.

Il movimento é presente alla serata con l'iniziativa Insubria Band, che promuove la cultura e soprattutto la musica di gruppi locali.


Proprio la musica é la protagonista della serata: inizia Renato Ornaghi, che reinterpreta le canzoni dei Beatles.... in Milanese

E poi si passa all'evento principale della serata, il gruppo Folk'n'Roll Scanz e i Maza Gajnn:



Non si deve però commettere l'errore di considerare gli Insubri come un branco di provinciali arretrati.
Anzi, sono un passo più avanti dei loro vicini anche per quanto riguarda la tecnologia:

Ma quello che ci fa veramente grandi, a mio parere, é la nostra ospitalità:

Var pussee l'Insubria che tutt i paradis
(vale più l'Insubria che tutto il paradiso)
A sinistra il vecchio vessillo ducale.

Quindi, spero di poter presto partecipare a un'altra serata come questa.



sabato 15 settembre 2012

Prometheus

Bene, a questo punto dovrei scrivere una recensione, ma non penso di riuscirci perché questo film non sembra avere uno straccio di trama.
Personalmente mi aspettavo di più da Riddley Scott, il regista di pezzi di storia come Blade Runner e il primo Alien (di cui Prometheus si propone di essere un prequel) invece devo constatare che si tratta di un tentativo di sfruttare un filone già avviato, senza però stare a perderci troppo lavoro, tanto basta mettere "Alien" e "Riddley Scott" sul manifesto e la gente andrà a vederlo lo stesso.
E mi dispiace davvero, perché questo ennesimo, stanco capitolo della saga di Alien non aggiunge nulla e forse toglie qualcosa.
La storia é ripresa, con il copia-incolla, dal primo film, ma senza preoccuparsi di svilupparla.
C'é la Compagnia che ha dei secondi fini (tutti hanno dei secondi fini, ma non è ben chiaro quali sono).
C'é l'androide traditore che infetta deliberatamente un membro dell'equipaggio con un parassita alieno (ma a quale scopo?) viene fatto a pezzi, ma la sua testa ancora parla (e rivela informazioni che A) non dicono assolutamente niente; B) non dovrebbe neanche conoscere)
C'é il capitano che prima abbandona i suoi uomini, poi si fa prendere dal panico, ma alla fine si sacrifica eroicamente senza neanche pensarci su.
Alla fine, naturalmente, la nave é distrutta, e tutto l'equipaggio muore tranne naturalmente la protagonista (che unisce a una fortuna sfacciata una resistenza sovrumana: dopo che le hanno tolto un alien dalla pancia operandola da sveglia, riesce a correre fuori dalla sala operatoria, e continua a correre per i corridoi dell'astronave finché incontra il mostro finale, che affronta con un'ascia!)
Già, i mostri.
Ormai non fanno neanche più paura: sono gli stessi che abbiamo già visto decine di volte, solo più grossi, assurdamente più grossi, come se fossero stati gonfiati, più ridicoli ormai che spaventosi.
Non aiuta neppure il fatto che i personaggi si comportino in modo assurdo, come se fossero sotto l'effetto di qualche droga (e forse lo sono) passando dal più profondo terrore a un atteggiamento da gita scolastica da un minuto all'altro, per poi marciare verso morte certa con un entusiasmo del tutto immotivato (gli uomini) o dalla freddezza all'eccitazione, dalla collera alla disperazione (le donne) tutto da un minuto all'altro, e dando l'impressione di non saper neppure fare il proprio mestiere.

A volte mi capita, quando guardo un film, di essere trascinato dentro, coinvolto, emozionato, che é quello che un buon film dovrebbe fare; ma qui non succede, la storia resta piatta nonostante il 3D.
La colonna sonora poi é davvero poco azzeccata, direi stonata.
Mi dispiace davvero, perché penso che Riddley Scott abbia preso tutto l'ottimo lavoro che ha fatto negli anni passati e sia riuscito solo a rovinarlo.

lunedì 10 settembre 2012

Tolkieniana


Nel secondo week-end di settembre del 2012, con un’Estate che non sembra ancora disposta a cedere il posto all’Autunno, si é svolta la prima edizione di “Tolkeniana”.
L’evento é stato ospitato dalla Villa Pomini di Castellanza, le cui sale e i cui portici sembrano costruiti apposta per accogliere Gandalf e Aragorn.


All’ultimo piano della villa, sotto la torre, si sono tenute diverse conferenze sulla letteratura e la mitologia che hanno ispirato il Maestro di Oxford, l’importanza della musica nella sua opera, e si é anche parlato della prossima uscita del nuovo film di Peter Jackson ambientato nella Terra di Mezzo.
(alle undici di sabato, cinquanta coraggiosi e assonnati seguaci di Granpasso - perché oramai eravamo davvero Raminghi - hanno avuto il privilegio di ascoltare, in videoconferenza dalla Nuova Zelanda, il grafico responsabile delle mappe che si vedono nel film, Daniel Reeve).

La sala al piano terra ha invece ospitato alcuni autori e illustratori del nascente panorama Fantasy nostrano, come l’illustratore Fabio Porfidia, l’autrice Marta Leandra Mandelli, i rappresentanti delle varie associazioni tolkieniane tra cui Eldalië, l’editore Fabio Larcher (sullo stato del Fantasy in Italia tornerò nei post successivi) e la costumista Veronica Stima, che ha guidato, nei panni di Arwen, la parata dei Popoli della Terra di Mezzo (a cui ho partecipato anche io, in veste di Hobbit, ma con un costume messo assieme da me). 



La vera festa si é però svolta nel parco della villa, che ha ospitato, oltre alla parata di cui sopra, alcuni gruppi di rievocazione storica e combattimento medioevale come la Stella dei Viandantiil Corvo di Selenee la Compagnia de'Viaggiatori in Arme.

La Stella dei Viandanti

La Compagnia De'Viaggiatori in Arme da lezioni di spada

Con loro ho avuto occasione di tirare di scherma e ho imparato a usare l’arco (non a colpire il bersaglio, solo a usare l’arco) così ora sono abile con tre diversi tipi di arma: la spada, l’arco e la lancia, (tutte cose che mi torneranno sicuramente utili nel caso scoppiasse una guerra contro i Normanni).

Il Corvo di Selene mi insegna a tirare con l'arco

Segnalo inoltre il negozio di artigianato le Tre Befane
Non chiedetemi dove sono le altre due

La serata é stata accompagnata dalla musica dei Lingalad (sabato) e dei Cantlos (domenica).

I Lingalad


Grazie all’Assessorato alla Cultura del Comune di Castellanza per l’organizzazione.

NOTA: prego le persone e le organizzazioni citate di segnalare eventuali errori.





giovedì 6 settembre 2012

Brave - Ribelle


“Andiamo piccina, tuo padre non crede alla Magia”
“Beh, fa male, perché é una cosa vera!”

Questo breve scambio di battute tra madre e figlia riassume in pieno la sensazione che si prova quando si guarda un film della Disney: si sa che é completamente assurdo, ma é impossibile non continuare a vederlo fino alla fine, e quando poi é finito vorresti rivederlo. Ogni film della Disney é un incantesimo della Sfera dell’Illusione che non concede Tiri Salvezza. Ma Brave tocca qualcosa di ancora più profondo, forse perché, che se ne renda conto o meno, evoca un altro tipo di Magia, più antico, più misterioso.
La colonna sonora é splendida, se ti piace la musica celtica (e a me piace; mi sarei messo a ballare la Giga se avessi avuto più spazio).
La ricostruzione storica é un disastro filologico, che mescola la Scozia dell’Età del Ferro con l’Inghilterra medioevale e cita i Romani assieme ai Vichinghi; la presenza di un Clan Mackintosh é un omaggio a Steve Jobs, che non ha niente a che fare con i Lord dell’isola di Moy.
Un film come questo però, vive più di sensazioni che di attente ricostruzioni, e anche se si può storcere il naso di fronte all’improbabile accento del figlio del capo clan, si sente davvero la Scozia, le sue rovine e le sue leggende, le sue montagne coperte di nuvole e i suoi boschi che odorano di pioggia anche in un giorno di sole,  e altri piccoli riferimenti che solo chi é stato in  Scozia può cogliere, come l’Haggis, o il fiore di cardo accanto al dolce ai lamponi.

La vera protagonista del film

La storia é apparentemente banale: Merida, una principessa ribelle che preferisce tirare con l’arco che cucire arazzi, fugge dal castello per non sposarsi, e incontra una strega (intagliatrice!) che la aiuta a trovare il suo destino.

C’é una grossa anomalia rispetto ad altri film Disney: non c’é nessun principe, o meglio, uno ce n’é, ed é anche vittima di una maledizione, ma una volta che tutti gli incantesimi sono spezzati, non sposa la principessa: le appare invece come spirito e la ringrazia di cuore prima di ritornare alla sua pace eterna. 
Anche la principessa ritrova la sua pace, ma in questa vita, la vita che ha sempre fatto e l’unica che abbia mai voluto.
Questa é la favola dei tempi moderni, che finisce con un “felici e contenti ora” piuttosto che con un “felici e contenti per sempre”.

NOTA FINALE: restate in sala fino a dopo i titoli di coda...

martedì 4 settembre 2012

Ucronie

Pubblico video della conferenza sullo Steampunk di Pandino, intitolata "Riprogettare la creatività".



Per maggiori informazioni, cliccate qui e qui.