venerdì 24 aprile 2015

Avengers: Age of Ultron

La Marvel ce la sta mettendo tutta per rendere il mio lavoro difficile, facendo film troppo complessi per essere recensiti senza svelare la trama.
In realtà potrei ricorrere a un trucco e cavarmela con una sola parola: formidabile.
Un film come questo, però, merita uno sforzo in più.
I miei lettori meritano uno sforzo in più.
Vedere questo film é come guardare più di mezzo secolo di storia di... di cosa? del Cinema? Del Fumetto? Di tutto credo, perché in questo film c'é proprio tutto, e ci sono proprio tutti, non solo tutti i protagonisti dei film precedenti, ma anche molti dei personaggi secondari.
Forse non basta neppure averlo visto una volta, forse dovrei rivederlo, comprare il DVD in edizione deluxe e prendermi quarantott'ore filate per riguardarlo, e riguardarlo, e riguardarlo, e riguardarlo, finché non avrò colto tutti i dettagli.
Per gli amanti del Fumetto e del Cinema, questo film é un'orgia.
Linguaggio!
Cap, per favore... piantala e vai a vederlo.

giovedì 23 aprile 2015

Saronno Fumosa

Miei cari lettori, vorrei scusarmi con voi in anticipo se questo articolo avrà un tono diverso dal solito.
Premetto che non mi piace fare polemiche, e che non sto cercando di iniziarne una, piuttosto di evitarla.
Ci tengo a precisare che questo blog non parla di politica, né ha alcuna intenzione di farlo: questo blog parla di fumetti, e con orgoglio, e in senso più generale parla di cultura.
Proprio la cultura, tuttavia, spesso soffre per le conseguenze di una politica sbagliata.

Pochi giorni fa, é partita la campagna elettorale per il sindaco di Saronno.
Come sapete, Saronno é la mia città di residenza, e ho già avuto occasione di parlarne diverse volte.
Tra le varie proposte del candidato, la bonifica del torrente Lura (che appoggio, e comunque sembra trovare d'accordo tutte le parti, a prescindere dal colore) la Sicurezza (non mi esprimo) e il rilancio della Cultura e della Comunità.
A Saronno ci sono almeno tre musei, un teatro, due cinema funzionanti e la biblioteca più importante del circondario, ma nessuna di queste voci sembra essere prioritaria nella sezione "Cultura", mentre i giornali locali hanno dato parecchia enfasi alla ristrutturazione del campo sportivo comunale e al rilancio della locale squadra di calcio.
Per non passare per il solito nerd che odia il calcio, prima di continuare vorrei raccontarvi un aneddoto.
La seconda volta che sono stato in Irlanda, ho scoperto per caso che l'Università di Dublino usava le stanze degli studenti, lasciate vuote durante le vacanze, come B&B per i turisti, e siccome il prezzo era ragionevole, ne ho approfittato.
La finestra della mia stanza dava su uno spazio verde tra due ali del dormitorio, diventato, per alcuni giorni, il dominio di una comitiva di ragazzi americani che, tra una visita e l'altra alla città, lo usavano per giocare con una palla.
Era un gruppo eterogeneo: ragazzi e ragazze giocavano assieme, chi in jeans e maglietta, chi in pantaloncini, chi in pigiama, quasi tutti scalzi; come porta usavano i coni del traffico "presi a prestito" dal parcheggio, dove l'Università stava approfittando delle vacanze per dei lavori.
Sembravano divertirsi a tal punto, che altri ospiti del campus presto si unirono a loro, Inglesi, Irlandesi, persino un paio di Francesi, e neppure io ho resistito, anzi ho prolungato la mia permanenza a Dublino di un giorno per rimanere con loro (quella é stata la prima e l'ultima volta in vita mia che ho deliberatamente toccato un pallone).
La ragazza che stava in porta era eccezionale: di ritorno da un giro di shopping nel centro di Dublino con addosso un delizioso tailleur color verde-Irlanda, vedendo che il gioco era cominciato senza di lei, aveva semplicemente gettato via le scarpe e si era buttata dietro alla palla senza neanche prendersi un minuto per cambiarsi.
Un pomeriggio, l'ho incrociata mentre usciva dal campus assieme a due o tre sue amiche, mi disse che stavano andando a fare un giro in città e mi chiese se volevo venire con loro. Io però ero appena tornato da un giro in città ed ero stanco, quindi ho declinato rispettosamente l'invito.
Il prato rimase vuoto per qualche ora, cioè, quasi vuoto, perché dopo un po' arrivarono due o tre persone con una palla, ma non erano i miei nuovi amici, né ci somigliavano: avevano le scarpe, e non mi sembravano neppure normali scarpe da ginnastica, e invece dell'atmosfera rilassata che circondava il gruppo di Americani, loro si accanivano sulla palla come cani affamati che si contendono un osso.
Mi guardai bene di unirmi a loro, e loro non si unirono mai agli altri. Più tardi, scoprii che erano Italiani.
Quello che sto cercando di dire é che nei paesi Anglosassoni esiste un senso della comunità che a noi manca, di cui lo sport é solo una delle tante manifestazioni.
In Italia al contrario, la tendenza storica é sempre stata più per la divisione che per l'unione.
Lo sport non incarna lo spirito della comunità, che é del tutto assente, ma in qualche modo lo sostituisce, trasformandosi in una specie di ossessione, di dipendenza, come la droga o il gioco d'azzardo.

Se Saronno vuole che i suoi figli si divertano (e hanno tutto il diritto di farlo) non occorre un campo di calcio: bastano un prato, una palla e un tailleur.
Se invece vogliamo che imparino qualcosa, avranno bisogno prima di tutto di un museo, un teatro e una biblioteca.
Continuate a leggere.

venerdì 17 aprile 2015

Myoko TV

Altre notizie in arrivo dall'Insubria Elvetica: la Scuola di Manga Myoko Japan Heart di Bellinzona, di ritorno dai Japan Matsuri, lancia un nuovo progetto, Myoko TV.
Tutorial di tecnica Manga al Japan Matsuri
Myoko Japan Heart, oltre a gestire una fumetteria specializzata in Manga vicino la centro di Bellinzona, a poca distanza da uno dei tre castelli che rendono famosa la città, é impegnata anche negli scambi culturali con il Giappone, oltre che naturalmente nella gestione di corsi di tecnica manga aperti ai disegnatori che amano questo stile.
Ora, grazie all'apertura di Myoko TV, il suo nuovo canale Youtube, la scuola porta le sua attività al prossimo livello, con interviste, tutorial e servizi sul Giappone, con la possibilità di organizzare dei viaggi in questo lontano, affascinante paese.
Se volete partecipare a un corso, oppure se desiderate fare un viaggio a Osaka o a Tokyo, guardate il trailer, o consultate il sito.
Se come me, siete semlicemente curiosi... continuate a leggere. 

lunedì 13 aprile 2015

NOTTE D'YS: Speciale Spring Camp

Non ho mai sofferto particolarmente della cosiddetta Febbre del Sabato Sera: i posti rumorosi e affollati come le discoteche mi mettono a disagio, quanto a John Travolta, per me era già uno sfigato prima che iniziasse il suo inesorabile declino (Non ho mai visto un suo film e ne vado piuttosto fiero).
VERO NOME: Umberto Crespi
ALIAS: (the uncanny) YS-MAN
POTERI/ABILITÀ: sa ballare
AFFILIAZIONE: Gens D'Ys 
Ogni tanto però, capita anche a me di uscire il sabato sera, ma almeno su questo, non ho molta fantasia: vado sempre al solito posto, che guarda caso, é lo stesso dove vado il giovedì.
Anche il gruppo che suona é quasi sempre lo stesso, gli Inis Fail, e non c'é neanche un DJ, non che se ne senta la mancanza quando a presentare la serata abbiamo Umberto Crespi (che ormai é un Personaggio ricorrente di questo blog, al punto che, invece di presentarlo ogni volta, faccio prima a introdurlo con una tag, come nei fumetti Marvel).
Anche il Waltzer non é così difficile,
 una volta che ti abitui al ritmo. 
Come vedete, non mi sono ancora 
abituato.
Anche se non vedremo i Gens d'Ys in un crossover con i Vendicatori, per il momento almeno, possiamo sempre consolarci con lo speciale one-shot che li vede protagonisti, assieme a un numero di guest-star da New York dall'Irlanda, e che s'intitola Speciale Notte d'Ys.
Lo speciale si inserisce in un grande evento che riunisce tutte le testate... ehm, le accademie dei Gens d'Ys con il nome di Spring Camp 2015, che si é svolto l'11 e 12 aprile presso il Novotel Ca' Granda di Milano.
Lo Spring Camp é un masterclass di danze irlandesi, con insegnanti di livello internazionale: é la prima volta che un evento del genere si svolge a Milano, e per questo i GdY non si sono risparmiati per la sede e per l'organizzazione.
Per fortuna c'é sempre Anna, la super-istruttrice, a dare il 
tempo (hop-two-three, hop-two-three).
Nessun evento GdY sarebbe stato completo senza una Notte d'Ys, una serata danzante sulle note della Vecchia Irlanda, ma come loro stessi hanno voluto precisare, una festa danzante in un hotel nel centro di Milano sembrava troppo pretenziosa, specialmente per le atmosfere familiari che la musica irlandese evoca da sempre; da qui la preferenza che si tenesse a "casa", nella consueta sede di Via Schiaffino.
La Polka
Non avrei potuto essere più d'accordo:  non solo la serata é andata benissimo, ma dpo un'iniziale ritrosia, ho provato persino a ballare il Waltzer, sorprendendo me stesso (con la Polka però, non mi sento ancora di cimentarmi).
Gli ultimi balli sono stati diretti dagli istruttori ospiti, ma anche se la serata si é conclusa, i GdY non hanno ancora finito di sorprenderci.
Continuate a leggere.
Ospiti speciali dall'Irlanda

lunedì 6 aprile 2015

MOC Madness

Un artista che lavora con i LEGO, non si limita a mettere assieme dei "pezzi" per costruire una "casetta" o un'"automobilina". L'idea di base é sempre la stessa, si tratta di "mettere insieme" qualcosa partendo dagli stessi mattoncini di base, ma per poter realizzare un MOC occorre spingersi oltre: bisogna avere una storia.
La Luna Boscosa di Endor da Star Wars.
Diorama realizzato da Massimiliano Torzo Campaner
La LEGO, da parte sua, applica questa regola da sempre, ecco perché esistono i "temi" che tutti conoscono (Città, Castello, Spazio, Pirati, e più di recente i temi in licenza come Star Wars, Lord of the Rings, Marvel/DC Super Heroes).
Chi desidera realizzare un diorama, anche uno molto complesso come quello della foto in alto, spesso parte da temi esistenti, ampliandoli e modificandoli a seconda della storia che vuole raccontare.
Anche non discostandosi troppo dai modelli esistenti é possibile realizzare un diorama di tutto rispetto, come quello qui accanto, che affianca tutti i set e i modelli della serie "Monster Hunters", basata molto liberamente sui classici dell'orrore degli anni '30 prodotti dalla Universal Picture, con qualche strizzata d'occhio al neo-gotico moderno che ha avuto come maestro Joss Whedon.
Anche qui però, l'autore Marco Priotto non ha rinunciato ad apportare qualche modifica ai modelli originali.
Il modello più interessante tuttavia, ancora una volta é quello realizzato da Billy Starbeam.
il "Billenium Falcon"
Specializzato, come i miei lettori sanno, nei temi Spazio e ispirato alla fantascienza in stile anni '80 che fa riferimento a James Cameron e Ridley Scott, ma anche ai classici dell'animazione giapponese dello stesso periodo come Gundam a Macross, questa volta Billy ha combinato lo schema di due modelli esistenti, anche se molto diversi tra loro e lontani anche come tema, il Millenium Falcon (10179) e l'astronave (astronave! astronave!) di Benny (70816) per creare questo "Billenium Falcon", che almeno a mio avviso, ricorda vagamente la "Nostromo" del primo Alien.

domenica 5 aprile 2015

Leg'ozio (nuova apertura)

Ieri pomeriggio (sabato 4 aprile 2015) sono andato a Garbagnate Milanese per l'inaugurazione del nuovo e si spera definitivo covo di Giorgio Andreani, che i miei lettori più attenti conosceranno come noto appassionato di LEGO e membro della 501st Legion di Star Wars.
la Scalinata
In nuovo LEG'ozio accoglie il visitatore con quella che ormai é diventato, nel suo piccolo, una specie di classico non solo per gli appassionati locali di LEGO, ma anche per chi, visitando varie mostre del fumetto come Cartoomics e altre, sia passato davanti al suo stand: la famosa Scalinata, su cui sono esposte le Minifig da collezione.
LEGO Vintage: serie Spazio
Non mancano neppure i pezzi da esposizione "vintage" trasportati dal vecchio indirizzo, anche se mentre scrivo, lo spazio dedicato all'esposizione deve ancora essere organizzato, ma non dovrebbe volerci molto grazie alle teche, speciali contenitori di plastica trasparente in grado di contenere ed esporre la maggior parte dei modelli LEGO standard.
Modello da esposizione all'interno di una teca
Dal sito del Leg'ozio é inoltre possibile prenotare un set in scatola, o procurarsene uno direttamente sul posto, ma per un vero appassionato, la vera attrattiva é lo sfuso: mattoncini nuovi e usati che vi permeteranno di creare i vostri MOC ad un prezzo (relativamente) ragionevole e di cercare proprio quel pezzo che vi serve, senza la necessità di comprare un'intera scatola.
Il nuovo Leg'ozio é in Via Conciliazione 27 a Garbagmate Milanese, facilmente raggiungibile dalla stazione FNM Parco delle Groane.

mercoledì 1 aprile 2015

Associazione Taiko Lecco

La mia conoscenza della musica tradizionale giapponese non é così approfondita come, ad esempio, per la musica celtica, ma se dovessi azzardare un tentativo (e sarebbe un grosso azzardo), direi che quello che é la Cornamusa per la Scozia, per il Giappone é il tamburo Taiko.
Lo spettacolo musicale é introdotto da un racconto
L'anno scorso ho ricevuto una prima introduzione al suono di questo strumento per merito di una ensemble della Svizzera Interna chiamata Kokiraku e ne sono rimasto più che impressionato, quest'anno però, sono stato felicemente sorpreso di ascoltare l'Associazione Taiko Lecco, a prova del detto "l'Arte non ha confini".
La maggior parte degli strumenti sono tradizionali, ma alcuni
(come la cassa sulla sinistra) sono nuove invenzioni.
Anche il gong, realizzato con una lamiera riciclata, è stato
sagomato in maniera innovativa, che trasmette un
suono molto particolare.
I tamburi che usano, sebbene realizzati secondo la tecnica giapponese tradizionale, sono stati fabbricati in Germania, con legno proveniente dalla Foresta Nera, come quelli dei loro colleghi (presumo che gli artigiani siano gli stessi). Il loro stile però, é molto diverso, più aderente alla tradizione, sebbene non rinunci a contaminazioni moderne (sono il primo a sostenere che la Tradizione non é una ripetizione asinina del passato, ma che ogni generazione deve aggiungere qualcosa di suo perché resti viva).
Il Canto della Gioia
Il primo brano infatti é introdotto dalla lettura di una leggenda  giapponese, che racconta l'origine della Festa della Bambola (3 marzo). Nel secondo, ogni suonatore si esibisce con due tamburi, e passando in maniera fluida da uno all'altro aggiunge al suono una specie di danza.
Il Taiko é associato alla simbologia del tuono, ma la fluidità di movimento a cui accennavo aggiunge l'elemento acqua, probabilmente seguendo un rituale il cui scopo originario era di propiziare la pioggia.
Si prosegue con "Il canto della Gioia" per poi chiudere con il breve ed energico "Sore, Sore".
Non dico altro, ascoltateli.