Sono particolarmente felice e orgoglioso di pubblicare questa intervista a Sara Rossi, che è la Castellana (sì, proprio una castellana) del Castello Dal Verme, storico edificio che si trova nel comune di Zavattarello, in provincia di Pavia. Ho conosciuto Sara all'Accademia di Danze Irlandesi Gens d'Ys (abbiamo la stessa insegnante anche se lei, assieme al suo fidanzato Luca Bombelli, frequenta un altro corso.
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Nome: Sara Rossi.
Professione: Castellana
Residenza: Castello Dal Verme,
Zavattarello (PV)
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Sono rimasto impressionato da entrambi, ma soprattutto ero incuriosito dalla figura della Castellana, nei paragrafi che seguono capirete il perché.
Duca di Insubria: Come sei diventata Castellana?
Sara Rossi: In realtà è successo quasi per caso, e quando ci ripenso quasi non ci credo ancora. Da liceale già appassionata di storia e archeologia, mi ritrovavo a guardare il castello dalla finestra della camera, sognavo un giorno di poterci lavorare, ma ritenevo il mio soltanto un sogno. Invece una combinazione di eventi ha fatto sì che... il castello mi chiamasse a sé, per così dire. Serviva una persona nuova nello staff e sapendo che al termine del liceo mi sarei iscritta ad archeologia, il mio futuro mentore ha ritenuto opportuno rivolgersi a me. All'inizio ero la nuova arrivata, ma già l'anno successivo ero rimasta la seconda più anziana dello staff. Sembra incredibile che siano già passate 11 stagioni da allora, è più di un terzo della mia vita.
Duca di Insubria: Ah, quindi è stato un caso di “Simile chiama Simile”?
Sara Rossi: Penso si possa metterla in questi termini. Coincidenza? Destino? Non posso sapere con certezza che cosa (o forse chi) mi abbia portata dove sono ora.
Duca di Insubria: É un lavoro difficile? Cosa fai esattamente?
Sara Rossi: Che sia difficile è molto relativo. Per quanto mi riguarda, si può dire che ormai è parte di me, e pur avendo alti e bassi come in tutte le professioni, non scambierei il mio mestiere di castellana con nessun altro al mondo. Questo nonostante indubbie difficoltà, momenti bui, situazioni in cui pensi di crollare, ma immagino che questo accada allo stesso modo in ogni ambiente lavorativo.
Sul cosa faccio, beh, potrei riassumere dicendo che faccio un po' di tutto tranne tagliare l'erba! Mi occupo di organizzare il lavoro dello staff, di istruire i nuovi assunti, di coordinare il personale, di promozione, del sito web e dei social networks, di ideare e organizzare eventi, dirigo il museo, accompagno visitatori, organizzo rievocazioni medievali partecipando anche attivamente come personaggio in costume, elaboro statistiche... e certamente questo elenco non comprende tutto ciò che mi sono ritrovata a fare in castello.
Difficile è certamente coordinare tutti i miei diversi compiti, gestire le priorità determinando a cosa è più importante rivolgere la mia attenzione giorno per giorno.
Avere la responsabilità di un castello in cui si svolgono attività diversissime in un piccolo paese con personale ridotto e budget ancora più esiguo richiede una elevata dose di flessibilità e versatilità. Ma io sono una grande amante delle sfide!
Duca di Insubria: So che il tuo fidanzato è "nel giro". Ti da una mano e come?
Sara Rossi: Il mio fidanzato non è propriamente "del giro", ma diciamo che ormai lo è diventato. L'aiuto di Luca è davvero prezioso.
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Sara Rossi e Luca Bombelli |
In un paio di occasioni si è rivelato fondamentale: penso soprattutto al torneo di tiro con l'arco durante le ultime giornate medievali e alla quinta edizione di "I misteri del castello", quando ha sostituito l'attore protagonista che era malato. La prima volta che l'ho portato in castello - lo confesso - mi sono divertita a farlo perdere per il piano nobile, ma ormai, a furia di seguirmi, supportarmi e anche sopportarmi, è diventato un sostegno di cui non potrei fare a meno. Valuta le mie idee per nuovi eventi, partecipa attivamente all'organizzazione... Non da sottovalutare, si occupa di me e della mia salute quando io - presa dalla foga gestionale - mi dimentico di mangiare per correre invece a destra e a manca! È il mio fidato braccio destro, disponibile a fare tutto ciò di cui ci possa essere bisogno.
Duca di Insubria: Prima hai detto che ti piacciono le sfide. A proposito, stiamo guardando le immagini del torneo di tiro con l’arco di cui parlavi: sbaglio, o in questa foto stai tirando bendata?
Sara Rossi: [ride] Sì beh... alla finale del torneo dello scorso anno eravamo in parità io e Luca, non si riusciva ad arrivarne a una, quindi... tiro bendato!
Duca di Insubria: Non riesco a crederci. Sono stato a Nottingham qualche anno fa, ma parlare con te è come essere catapultato nel bel mezzo della Foresta di Sherwood, o conoscere di persona la Principessa Merida. Sei il sogno di ogni appassionato di Fantasy!
Sara Rossi: Wow, addirittura? Così mi fai arrossire! [ride]
Duca di Insubria: Puoi dare qualche notizia storica (o geografica) sul castello?
Sara Rossi: Tutte le notizie che vuoi! Anzi, rischio di dilungarmi troppo nel rispondere a questa domanda. Il Castello di Zavattarello ha oltre mille anni di storia alle spalle. In origine era una torre di avvistamento, che si è espansa a più riprese fino a raggiungere la dimensione attuale a fine Trecento. Per sei secoli è stato di proprietà della famiglia
Dal Verme, che ha deciso di donarlo al Comune di Zavattarello nel 1975. La traccia di ogni epoca vissuta dal maniero è ancora visibile, dalle prigioni medievali ai saloni ottocenteschi, fino al museo d'arte contemporanea che conserva opere del XX e XXI secolo.
Duca di Insubria: Per saperne di più?
Sara Rossi: Sono sempre disponibile a raccontare tutto (e anche di più) sul castello, ancora meglio se direttamente sul posto.
Duca di Insubria: In genere che eventi organizzi (sei tu a curare l'organizzazione?) e come li gestisci?
Sara Rossi: Eventi di ogni genere, principalmente le Giornate Medievali a Ferragosto e le serate "I Misteri del Castello". In questi casi mi occupo praticamente di tutto, dalla definizione del programma alle prenotazioni, dai rapporti con i vari collaboratori alla promozione. Direi che è la parte del mio lavoro che è più stancante e complessa, ma anche quella più ricca di soddisfazioni, una volta superati ostacoli e stress.
Duca di Insubria: Mi pare che tu e Luca partecipiate anche a eventi fuori dal castello. di che genere?
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Sara Rossi, assieme a Ulisse
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Sara Rossi: Soprattutto eventi a tema medievale, fantasy o paranormale. Ho conosciuto tantissimi artisti, rievocatori, animatori al Castello di Zavattarello, e mi piace seguire i loro eventi anche al di fuori dell'ambito lavorativo. Sono occasioni in cui ritrovarsi, scambiarsi idee, conoscere nuove persone. Grazie a questi eventi ho avuto modo di incontrare artisti con cui instaurare proficue collaborazioni.
Duca di Insubria: Parlando di collaborazioni, alcune sale risalgono al 1800, sarebbero quindi ideali per una
Cena con Delitto a tema Sherlock Holmes, per una festa da ballo vittoriana o per un
Live steampunk.
Sara Rossi: Penso che le sale del castello si adattino bene a tantissimi tipi di eventi, e direi che quelli che mi suggerisci li trovo davvero appropriati. Dopo le serate danzanti irlandesi, un gran ballo vittoriano sarebbe magico. E per una serata a tema Sherlock Holmes penso ci sia tutto lo spazio necessario a intrighi e misteri.
La sala delle feste è quella che conserva di più l'aspetto ottocentesco, con il suo pavimento a scacchi di metà secolo, lo scrittoio dello stesso periodo, il
commode francese di inizio Settecento.
Duca di Insubria: I mobili sono originali?
Sara Rossi: I mobili della sala sono antichi, del Sette-ottocento, ma non originali del castello. Di originale in questa sala c'è la grande tela seicentesca "Ritratto di famiglia in posa" del
Mulinaretto: chissà cosa avranno visto i personaggi lì dipinti nel corso dei secoli che hanno trascorso in questo castello... Pensa che quest'opera si trovava in castello durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i Nazisti lo devastarono. È un vero miracolo che si sia conservata così bene come la vediamo, nonostante l'incendio del 23 novembre 1944 abbia bruciato una parte degli arredi originali. Si sono conservate più cose di quanto si immagini.
Duca di Insubria: Quando è possibile visitare il castello?
Sara Rossi: Il castello è aperto da aprile a ottobre ogni sabato e domenica pomeriggio, ma è anche possibile prenotare una visita al di fuori degli orari ordinari. Sul
sito web ufficiale sono indicate anche le date di eventuali aperture straordinarie, nonché tutti gli eventi e le iniziative, con la possibilità di iscriversi anche alla nostra newsletter.
Duca di Insubria: La tua vita risente del fatto che vivi in un posto così isolato?
Sara Rossi: Affatto! Forse soprattutto per il fatto che sono una "trottola": mi piace guidare e posso restare al volante anche diverse ore di fila, quindi non ho mai avuto problemi a conciliare la vita a Zavattarello con tutte le attività che svolgo altrove, anche lontano. E poi Zavattarello non è così isolato come sembra: è esattamente al centro di tutto. Siamo alla stessa distanza da Pavia e da Piacenza e nel raggio di un'ora e mezza o due di auto possiamo arrivare ovunque, sulla costa o nel centro di Milano. Inoltre, lo stesso paese di Zavattarello ha tutto ciò che può servire, compresa una vitalità invidiabile: più di una volta mi è capitato che alcuni amici si stupissero di com'è più attivo e vivo Zavattarello rispetto a località più grandi, vicine o lontane.
Duca di Insubria: Chi volesse organizzare un evento (una cena medievale, un live fantasy o di
Vampiri) come potrebbe contattarti, o a chi altro dovrebbe rivolgersi?
Sara Rossi: Potrebbe mandarmi una email scrivendo a castello@zavattarello.org. Siamo sempre molto aperti alle novità e alle proposte, quindi largo alla fantasia!
NOTA: tutte le foto che compaiono in questo articolo mi sono state fornite da Sara Rossi.