Come sempre a ridosso delle vacanze, qualche articolo rimane intrappolato tra le bozze e rischia di finire dimenticato. Ecco perché quest'anno ho deciso di rivedere le bozze, e di pubblicare quest'ultimo articolo, prima di riprendere le attività ordinarie.
I miei lettori ricorderanno di certo i concerti dell'Ensamble Sangineto, una specie di colonna del panorama della musica folk in Insubria. Subito dopo il Lockdown sono rimasto piuttosto stupito nel vedere Adriano esibirsi senza Caterina, in uno spettacolo dai numeri inediti. Poco tempo dopo, sono stato sorpreso di nuovo nel trovare, ad una festa celtica, Caterina senza Adriano. A Golasecca ho ritrovato Caterina da sola, ad esibirsi in un concerto nel mezzo della Necropoli, di cui, tra una canzone e un pezzo d'arpa, ha esposto, con altrettanto fascino della musica, la storia vecchia di secoli.
Da quel poco che sono riuscito a capire (della situazione, non della storia della Necropoli) mi sembra che Caterina Delphine Sangineto stia cercando di costruire una propria identità artistica, distinta e autonoma rispetto a quella del fratello.
Ad Ameno, l'altra festa di cui parlavo, teneva uno stage di arpa, a cui ho partecipato senza troppe aspettative.
Eppure è riuscita a farmi suonare.
Io che sono stato traumatizzato persino dal flauto alle scuole medie, non mi sarei proprio mai aspettato di riuscire a suonare l'arpa... invece, grazie a Caterina Delphine Sangineto, ci sono riuscito, e una volta tornato a casa, sono stato in grado anche a riprodurre qualche nota su un altro strumento.
Ma Caterina non si è fermata lì: dopo il concerto alla Necropoli ha tenuto, nel pomeriggio, un corso di canto polifonico, a cui mi sono iscritto solo per stare all'ombra (faceva molto caldo).
Ed ecco succedere un altro miracolo: poco tempo dopo mi ritrovo non soltanto a cantare in un coro, ma lo faccio in Gallese.
Se lo scopo di Caterina è davvero quello di costruire un proprio personaggio autonomo, la mia impressione è che ci sia riuscita, non solo infatti è stata in grado di sostenere un intero concerto da solista al mattino (e un altro la sera, in chiusura di giornata) ma credo che abbia anche una spiccata predisposizione per l'insegnamento.
Con tutto il rispetto per Adriano, che ha un talento naturale per esibirsi sul palco, Caterina, a mio avviso, ha tirato fuori il suo vero dono quando è scesa dal palco e ha coinvolto direttamente il pubblico, non solo rompendo la quarta parete ma attraversandola addirittura: una lezione d'arpa assieme a lei è come una lettura universitaria di diritto penale tenuta da She-Hulk in persona.
Quindi non fatela arrabbiare: Continuate a leggere.