mercoledì 24 febbraio 2016

La Notte dei Pirati

Febbraio 13, 1716  

Abbiamo lasciato il porto commerciale di Rescaldina quando ormai era il tramonto, e quindi abbiamo fatto vela per Port Royal.
Nonostante la rotta difficile, il tempo era abbastanza buono e la traversata abbastanza breve da non farci aspettare problemi neppure navigando di notte.
Come previsto, siamo presto arrivati alla nostra destinazione, dove abbiamo trovato un'ampia baia in cui ormeggiare la nave, un ottimo clima e nativi ospitali nonostante i loro strani costumi (di carnevale, NdD). I marinai inoltre hanno molto apprezzato il cibo, che mi ha portato a considerare la possibilità di aprire una nuova rotta per il commercio delle spezie.
Pensavamo di essere arrivati in Paradiso, ma ci sbagliavamo: poco dopo il nostro approdo infatti, scoprimmo che la baia era il rifugio di una ciurma di feroci pirati.
La nostra prima reazione è stata lo scontro, ma poi siamo stati costretti ad allearci con i pirati, a causa del risveglio di certi mostri marini che la nostra presenza aveva accidentalmente disturbato.
Un imprevisto rovescio di fortuna, che ci ha portato a cercare una trattativa con quelli che avrebbero dovuto essere nostri nemici, una trattativa che, devo ammettere, ha avuto successo molto al di là delle mie aspettative.
Una volta sconfitti i mostri, i pirati e i membri del mio equipaggio hanno festeggiato assieme la vittoria, una festa che non ha lesinato la presenza di danzatrici dalle Coste Berbere, dimostrazioni di abilità con la spada, una bizzarra gara per il miglior abito e fiumi di rhum.
Ritengo che la nostra spedizione abbia avuto esito più che proficuo, e spero di poter nuovamente gettare l'ancora in questo tratto di mare al più presto.

domenica 21 febbraio 2016

Carnival Cosplay Contest

Se siete un cosplayer, ma non avete finito il vostro costume in tempo per partecipare a una delle fiere "ufficiali", non disperate: avrete altre occasioni per salire sul palco vestendo i panni o la maschera e il mantello a seconda dei casi, del vostro eroe preferito.
MPS Studios è uno diretto da Claudio Uberti che organizza eventi di intrattenimento nei centri commerciali.
Tra questi anche Cosplay contest, organizzati da Maurizio Gabbiadini, per aiutare gli appassionati a superare quei difficili momenti tra una Fiera del Fumetto e l'altra. Se volete potete anche iscrivervi alla gara, con ben dieci categorie tra cui due premi speciali.
Proprio come a Novegro, a parte le bancarelle, ma se volete potete fare un giro per il centro commerciale e fermarvi per una pizza e un gelato con gli amici (perché il cosplay è anche un'occasione sociale, che si svolge sia ai piedi del palco che sopra).
Ancora una volta l'evento è presentato da Joe Spiderman Parker e Rossella Piro, ma il compito di aprire e chiudere le esibizioni dei partecipanti sul palco spetta alla madrina dell'evento Vanessa Mako, che riesce a gestire il backstage con non comune professionalità, nonostante le molte persone affollate nel poco spazio, e l'incessante pioggia di coriandoli che continua a cadere dalle terrazze del piano superiore.
Tra i cosplayer ritroviamo Angelo Fieni (che ha vinto il premio per la miglior interpretazione, Mortal Kombat, per la quale lui e il suo collega si sono esibiti in uno "scontro" acrobatico).
Un premio speciale viene invece assegnato ai Blues Brothers.
La coppa per il miglior personaggio originale è stata invece aggiudicata a questa coppia di sciamani, che si sono esibiti in una danza tribale sul palco.
Tornano anche Marta Voi con il suo Elfo Original, Alex "Oakenshield" di Francesco che abbandona per il momento l'armatura del re dei nani per vestire quella di un ufficiale del Primo Ordine, ed Edo Manto nei panni del Dr. Doom (che non partecipa alla gara, ma fa parte della giuria. Siete avvisati).
La coppia Final Fantasy si aggiudica invece il miglior accessorio e il miglior costume femminile, rispettivamente. Congratulazioni a tutti i vincitori, ma anche se non avete raccolto nessun premio, l'importante è... continuate a leggere.

sabato 20 febbraio 2016

Deadpool

IL SUPEREROE PER ADULTI
(film sconsigliato ai minori di 14 anni)

Il problema di questo film, e di questa società in generale, è che quello che non riteniamo adatto per chi ha meno di 14 anni smette di essere divertente (o di avere senso) dopo che hai passato i 13. Infatti, non solo non ho mai visto tanti ragazzini in sala neppure alla prima di un film Disney, ma a un certo punto non capivo che avessero tutti quanti da ridere.
Tuttavia, non posso neanche dire che questo film sia stato uno spreco dei miei soldi.
Deadpool è uno dei pochi supereroi che non mi sono mai piaciuti, ma le gags che non funzionano nel fumetto hanno un certo fascino viste sullo schermo; una specie di pornografia dei supereroi, se per pornografia si intende tutto quello che vuoi vedere senza che la trama si metta in mezzo.
Questo film è come la faccia del protagonista: inguardabile, ma migliora dopo (molti) bicchierini.
Perciò, andate assolutamente a vedere Deadpool, ma non fatelo da sobri.

venerdì 19 febbraio 2016

Una tradizione che continua

Il testo che segue é la descrizione del classico folletto irlandese, o Leprechaun (chiamato anche Luchryman), recuperata da questo sito. La traduzione che segue invece è mia.

“There was another class of beings, unlike fairies, of diminutive stature, who also were believed to be much interested in human affairs; of these the most popular was the Luchryman (recte, Leith-bhrogan, i.e., the artisan of the shoe or brogue) because he was always found, when discovered by the human eye, busily engaged in mending or making a shoe.
 This tiny sprite always proved very cunning, when surprised by the human eye resting upon him, and used many wily inventions to induce the beholder to look one way or the other, when he became instantly invisible, and was never seen after. If he did not thus succeed in baffling the mortal, the latter had him completely in his power, and had nothing more to do than to capture the wealthy sprite; but he could be bound by no manacles except a plough-chain, or a clue of woollen thread manufactured by the industrious housewife. The Luchryman possessed a twofold source of wealth, one, a treasure hidden in the earth, which he bestowed on the husbandman; and the other, sparan na sgillinge, an inexhaustible purse, which always contained a piece of money; this purse he gave to the merchant or dealer only. The Luchryman was the type of industry: if the beholder, or he who made industry his principal object, turned his eye to the right or left from the motive of his pursuit, then, like the Luchryman, he was certain to be disappointed, and lose his golden prize. The nature too of the bonds, by which alone the sprite could be possibly bound, is emblematical of industry.So firm was the belief in the existence of the Luchryman, that if a farmer was known to better his condition by industry and economy, or a trader to grow wealthy by honest dealing, they were said to have captured a Luchryman, and robbed him of his treasure or inexhaustible purse.”

- N. O’Kearney, 1854

"C'era un'altra classe di esseri, distinti dalle fate, di piccola statura, che si credeva fossero anch'essi molto interessati agli affari umani; di questi il più popolare era il Luchryman (recte, Leith-bhrogan, i.e., l'artigiano della scarpa o stivale) perché , quando scoperto dall'occhio umano, era sempre trovato indaffarato nel riparare o fabbricare una scarpa.
Questo minuscolo folletto si dimostrava sempre astuto, quando a sorpresa si trovava l'occhio umano addosso, e usava molti arguti stratagemmi per indurre l'osservatore a guardare da una parte o dall'altra, al che diventava all'istante invisibile e non era mai più rivisto. Se non riusciva in tale maniera a ingannare  il mortale, costui [il mortale] lo aveva completamente in suo potere, e non aveva altro da fare che catturare il ricco folletto; ma egli [il folletto] non poteva essere legato se non dalla catena di un aratro o dai fili di lana tessuti dall'industriosa massaia. Il Luchryman possedeva una duplice fonte di ricchezza, una [era] un tesoro nascosto nella terra, che consegnava all'agricoltore; e l'altra, sparan na sgillinge, un borsello inesauribile, che conteneva sempre delle monete; questo borsello [il Luchryman] lo dava solo al mercante o al venditore. Il Luchryman era l'immagine dell'industria: se l'osservatore, che faceva dell'industria il suo principale obiettivo, volgeva l'occhio a destra o a sinistra dal motivo della sua impresa, allora, come il Luchryman, era certo di restare deluso e perdere la propria ricompensa in oro. La natura dei vincoli, gli unici da cui il folletto poteva essere trattenuto, sono simbolici dell'industria. Così radicata era la convinzione nell'esistenza del Luchryman, che se un contadino era noto per aver migliorato la sua condizione con l'industria e l'economia, o un commerciante di essersi arricchito con affari onesti, si diceva che [costoro] avevano catturato il Luchryman e lo avevano spogliato del suo tesoro o del suo inesauribile borsello."

- N. O’Kearney, 1854

Questo articolo non è una sfacciata promozione delle scarpe da ballo prodotte da Umberto Crespi (d'accordo, sarò onesto... lo è). Posso però rassicurare i miei lettori sul fatto che nessun Luchryman è stato molestato durante la sua stesura, né durante la fabbricazione delle scarpe.

Fiera del Fumetto di Novegro - Seconda parte: Coinvolgere il pubblico

Il "Fumetto" inteso come fenomeno culturale che va oltre i fumetti in senso stretto, ma comprende varie forme di intrattenimento e anche di socializzazione, è una realtà in crescita così rapida, in questo paese e nel mondo, che l'Esterno fatica ad adattarsi.
Il Festival del Fumetto di Novegro ha raggiunto ormai il suo dodicesimo anno, per un totale di ben diciassette edizioni contando sia quelle invernali che quelle primaverili; se si aggiunge il Cartoomics e varie manifestazioni "minori", oltre agli eventi a tema e il crescente numero di associazioni dedicate a questo comune interesse, parafrasando una vecchia barzelletta si può dire che le persone si dividono in due categorie: quelle che vanno alle Fiere del Fumetto e quelle che non ci vanno.
Già nel periodo relativamente breve che fa riferimento all'attività di questo blog, l'area espositiva della fiera è aumentata, con l'aggiunta di nuovi padiglioni e specifiche aree a tema.
L'affluenza di pubblico tuttavia, è aumentata molto di più tanto che la Fiera, a dispetto di tutti gli ampliamenti e il passaggio da annuale a semestrale, fatica a contenere il numero sempre crescente di partecipanti, i quali per compensare, si riversano su una miriade di piccoli eventi satellite, spesso organizzandoli in prima persona o in gruppi (l'attività extra-fiera sarà materiale per i prossimi articoli, in questo e nell'altro blog).
Quello che rimane alla fiera, a parte le bancarelle, sono gli stand dedicati al cosiddetto "intrattenimento interattivo", in cui il pubblico non si limita a seguire una vicenda da una poltrona, ma viene coinvolto nella trama, a volte contribuendo a portarne avanti lo svolgimento.
Un tipico esempio di questo genere di sceneggiatura, a metà strada tra il teatro e il gioco di ruolo dal vivo, sono le attività del Convivio Ludico, nascono sempre nuovi gruppi che si specializzano in iniziative simili.
Tra questi mi ha particolarmente colpito Torre Arcana, che ha messo in piedi uno scenario basato su alcune teorie ottocentesche oggi screditate, e che durante lo svolgimento dell'azione ha sottoposto il pubblico a un esame clinico simulato.
Continuate a leggere.

mercoledì 17 febbraio 2016

San Valentino di Sangue

Il Grand Guignol de Milan porta in scena un nuovo capitolo della sua storia di violenza, atrocità e orrore, sempre con uno spettacolo scritto, diretto e presentato da Gianfilippo Maria Falsina Lamberti, con tutta la sua immortale cattiveria e mordente sarcasmo.
Ad affiancarlo sul palco gli ormai veterani attori della Compagnia Teatrale del Convivio d'Arte, tra cui Christian Fonnesu, Agnese Grizzaffi, il duo Dadi & Etro, il baritono Nicolò Bartali e la raccapricciante interpretazione (in tutti i sensi) di Marco "Lord Poddy" Podetti, nei panni come sempre dell'idiota di turno: dopo Edward Cullen, dalla saga di Twilight, è il turno di Christian Grey da Cinquanta Sfumature di Grigio.
Il povero disgraziato passerà l'intera durata dello spettacolo a caccia delle grazie della bella Anastasia (Miki Barbieri Torriani) solo per essere costantemente frustrato (e frustato) da lei, e quindi pugnalato a morte e servito per la cena di S. Valentino, resuscitato e ucciso di nuovo come vittima sacrificale in una macabra processione tra gli insulti del pubblico.
Tuttavia non siamo qui per parlare di quello scarto di produzione di una fabbrica di biancheria intima, ma per assistere, in occasione di S. Valentino, alla messa in scena di quattro storie d'amore finite malissimo, nel consueto stile del Grand Guignol che ritorna alla sua formula classica da cui si era brevemente allontanato nel precedente spettacolo, seppure a tinte leggermente più forti del solito.
La prima è la storia di Ermanna (Agnese Grizzaffi) che, pur di non cedere alle avances del suo insistente corteggiatore, dopo essersi nascosta dietro improbabili voti di castità, accetta di sottoporsi a devastanti pratiche sadomaso con un robot da cucina per evitare di essere coinvolta nell'intimità con lui.
Segue una libera interpretazione del Don Giovanni di Mozart, intitolata Necrofilie Mozartiane con la voce del baritono Nicolò Bartali nel ruolo di Don Giovanni e Dadi del duo Dadi & Etro che cerca in tutti i modi di sfuggirgli, nonostante il non trascurabile impedimento di essere morta, arrivando a strisciare fuori dal palco perdendo pezzi di sé.
Ritornerà però assieme al suo compagno nella parodia di un altro mortorio, il Festival di San Remo, presentato come un'immagine di cadaveri che sputano sangue e suonano seghe mentre fingono di cantare (come tutte le parodie del Grand Guignol de Milan, anche questa si rivelerà di gran lunga superiore all'originale).
Dopo l'intervallo si passa alla terza storia, ripresa dalla versione originale del Grand Guignol londinese del 1920: uno spettacolo nello spettacolo, in cui una tragedia in quattro atti, una trama di gelosie, tradimenti e delitti passionali sulle note dello Schiaccianoci di Tchaikovsky, viene condensata in dodici minuti, pur conservando la struttura originale.
Nei tre minuti del primo atto assistiamo all'incontro clandestino di una nobildonna con il suo amante, per passare subito ai sospetti del marito nel secondo.
Nel terzo atto vediamo il marito complottare con la cameriera per uccidere la moglie e il rivale (che lei dovrà sedurre) mentre nell'ultimo atto si compie finalmente la vendetta, la cui colpa il marito ormai pazzo di gelosia, farà ricadere interamente sulla cameriera.
L'ultima storia della serata riporta sul palco un altro episodio della serie "Omicidio in Casa Vianello", per concludersi, secondo la classica scaletta, con un numero di burlesque di Miki Barbieri Torriani ispirato al Grande Dittatore di Charlie Chaplin.
Come ogni apparizione del Grand Guignol de Milan, anche la serata di S. Valentino ha visto la sala piena, e un duplice spettacolo per soddisfare la grande affluenza.
Attendiamo con ansia il prossimo spettacolo.

giovedì 11 febbraio 2016

Novegro - Prima parte: i tempi stanno cambiando

Penso che per creare una tradizione occorrano almeno tre generazioni: la prima generazione la inventa (i Fondatori) la seconda la codifica (i Legislatori) e dalla terza in poi diventa una tradizione consolidata (gli Eredi).
Occorre però tenere presente che nessuna tradizione esiste nel Vuoto: i Fondatori sono a loro volta gli eredi di qualcun altro. Ad esempio: George Washington, Thomas Jefferson, Benjamin Franklin, John Hancock e altri sono chiamati i "Padri Fondatori" dell'America, perché hanno scritto la Costituzione Americana, ma non ci sarebbe mai stata la Costituzione americana senza i filosofi inglesi come John Locke e William Penn, né ci sarebbe stato John Locke senza la Rivoluzione Inglese e la Guerra dei Tre Regni (e qui mi fermo, per non scomodare la Magna Charta).
Senza la Rivoluzione Americana non ci sarebbero state neanche la Rivoluzione Francese e le Guerre Napoleoniche, e di conseguenza non ci sarebbe stato neppure il Romanticismo e gli autori inglesi del periodo della Reggenza (Mary Shelley, Lord Byron -cough, cough- Jane Austen) né del successivo periodo Vittoriano (Sir Arthur Conan Doyle, Robert Louis Stevenson, ma a questo punto è il caso di fare un salto anche oltreoceano, e ricordare Edgar Allan Poe, Louisa May Alcott, Robert W. Chambers e Margaret Mitchell).
I Classici della Letteratura sarebbero poi diventati classici del Cinema, e in seguito sarebbe arrivata l'Animazione (ricordate quello che ho scritto nello scorso articolo su Walt Disney?) ma nello stesso periodo in cui il Cinema muoveva i primi passi, una corrente artistica nota come Art Nouveau fondeva i motivi della Gran Bretagna, di lontana origine celtica, con elementi della pittura ukiyo-e del Giappone.
La Prima Guerra Mondiale, e più ancora la Seconda, hanno spezzato questo connubio, ma non si può fermare la Storia (e il destino di chi ci prova è di esserne schiacciato). La frattura tra Oriente e Occidente, che si era aperta dopo la Crisi del 1929, ha iniziato a saldarsi di nuovo, poco alla volta, nel 1961.
Dopo essere sopravvissuta, tra mille difficoltà, alle velleità rivoluzionarie della Generazione del Boom, e alle incertezze della Generazione X, torna ora a rivendicare il posto che le spetta, come erede di una tradizione cavalleresca, artistica, letteraria e scientifica che è stata da sempre nostra.
Non parlo tuttavia solo per un senso di orgoglio fine a se stesso: alla Fiera del Fumetto di Novegro di questo inverno mi è sembrato di osservare che i tempi potrebbero essere sul punto di cambiare di nuovo, nel corso di un'evoluzione che fin qui ho cercato di descrivere come meglio potevo, ma di cui i prossimi sviluppi neppure io sono in grado di prevedere. Non c'é altro che io possa fare se non continuare a osservare, e voi continuare a leggere.

mercoledì 10 febbraio 2016

Carnevale d'YSney - Prima parte

Sebbene partecipi sempre con gioia a una Notte d'Ys, non avrei molto da scrivere se non fosse per la creatività tutta celtica del Gruppo Spettacoli dell'Accademia.
La Disney al contrario, nonostante si proclami il Regno della Fantasia, a volte sembra quasi un proseguimento del mondo stagnante di Jane Austen, con le sue regole ingessate e il suo soffocante manierismo.
Eppure non è sempre stato così: per i suoi tempi, Walt Disney è stato, pur con tutti i suoi difetti, un innovatore e un pioniere. Se non fosse stato per lui, non sarebbero mai esistiti neppure gli indiscussi capolavori dell'animazione giapponese come Nausicaä della Valle del Vento di Hayao Miyazaki e Ghost in the Shell di Masamune Shirow e Mamoru Oshii.
Lo stesso maestro Osamu Tezuka, che negli anni '60 inventò l'animazione giapponese praticamente dal nulla, ha affermato senza mezzi termini di essere debitore nei confronti di Walt Disney (ironico, visto che Il Re Leone pesca a piene mani dal lavoro di Tezuka).
Durante il viaggio in Bretagna negli ultimi giorni del 2015, Umberto Crespi ha più volte ricordato che l'Accademia Gens d'Ys non si limita ad organizzare gite turistiche nei Paesi Celtici, ma vuole offrire degli spunti che chi è interessato potrà in seguito approfondire da solo. Seguendo uno di questi spunti mi sono chiesto se fosse possibile trovare una traccia che collega la storia e la tradizione celtica con il mondo Disney, e sono riuscito a trovarne una, sebbene tenue.
Come ricorderete, tra il 933 e il 952 il Ducato di Bretagna si unisce a quello di Normandia, con il matrimonio tra Alano II, figlio di Guglielmo Lungaspada e Rosalia (o secondo altre fonti Adelaide) di Blois, figlia di Tebaldo il Vecchio.
Entrambi i domini sarebbero poi rientrati sotto il controllo degli Angioini, che sarebbero diventati nel 1066 la dinastia regnante in Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore.
Tra i Normanni che seguirono Guglielmo in Inghilterra c'era anche un certo Jean-Christophe d'Isigny, originario di Isigny-sur-Mer (Ys?) in Normandia, il più antico antenato conosciuto di Walt Disney.
Siete sorpresi? Continuate a leggere.

martedì 9 febbraio 2016

PPZ - Orgoglio & Pregiudizio & Zombie

Questo film è un vero e proprio schiaffo in faccia a Jane Austen. Per questo sono andato a vederlo: ho un estremo disgusto per Jane Austen, fin da quando ho avuto il dispiacere di studiarla al liceo.
D'altro canto, zombie a parte, questo film si mantiene puntigliosamente fedele al romanzo originale, quindi potrebbe essere il più sincero omaggio che la nostra epoca gotica possa fare al tardo periodo georgiano. Come ha giustamente fatto notare la Dottoressa Laura Lepri, dietro agli sguardi furtivi e ai discorsi d'amore, Elisabeth Bennet è in realtà una consumata ragioniera, che sa benissimo dove vanno a finire i terreni e le residenze di famiglia nell'intreccio di matrimoni ed eredità.
Qui diventa una consumata guerriera, capace di svolgere un'amabile conversazione con Fitzwilliam Darcy o con sua sorella Jane anche nel bel mezzo di un combattimento.
Se siete cultori dei classici e amate Jane Austen, o se come me la detestate, andate comunque a vedere questo film, in ogni caso troverete quello che fa per voi. 

Un tranquillo week-end di delirio

Ho letto da qualche parte che le persone introverse hanno un concetto di divertimento rovesciato rispetto alle persone estroverse. Per questo motivo non sono troppo legato al Carnevale: è il momento dell'anno in cui tutti fanno per scherzo quello che io faccio sul serio gli altri giorni.
Le ballerine del Gruppo Spettacoli Gens 
d'Ys in versione Principesse Disney, 
ma in accordo con la Tradizione Celtica, 
sempre tre
Quando però il Carnevale diventa un'occasione per organizzare una Notte d'Ys alla sede della Bovisa dell'Accademia, un ballo in maschera niente meno, quando il tema del ballo sono i personaggi Disney, e per una fortunata coincidenza la serata si svolge prima della Fiera del Fumetto di Novegro, quasi fosse una cerimonia di apertura per il grande evento, non riesco a trovare proprio niente di cui lamentarmi, anzi penso di aver sfiorato la perfezione
La mia fortuna tuttavia é stata la sfortuna di altri: la serata infatti avrebbe dovuto svolgersi sabato (e io non avrei potuto partecipare, per non sovrappormi con la Fiera) invece è stata anticipata a venerdì, come favore al gruppo l'Orage, ospite dell'Accademia dopo che la sala in cui si sarebbero dovuti esibire è andata a fuoco. Sabato si é invece tenuta una seconda serata, in cui gli stessi Orage hanno suonato per raccogliere i fondi per la ricostruzione.
Questo blog augura alla Band di rimettersi presto in carreggiata.
Erin, l'Irlanda in Persona (o meglio in 
Cosplay) alla Fiera del Fumetto di 
Novegro.
Per quanto riguarda la fiera del Fumetto, l'edizione invernale ha coinciso come è ormai consueto con il Potterraduno, organizzato dalle Tre Befane e dalla Scuola Estiva di Hogwart, entrambe presenze fisse anche al Bustofolk, che mi hanno fatto pensare alla possibilità di una Notte d'Ys in Cosplay, nella tradizione dei balli in maschera dei tempi andati.
A proposito di Cosplay, in questa edizione la Gara Cosplay é stata organizzata e condotta dal Gruppo Spettacoli Epicos, che ha anche gestito l'attrazione "Gli Orrori di Azkaban", una rivisitazione della vecchia "casa degli orrori" ma con i Dissennatori, al Potterraduno.
Continuate a leggere per saperne di più su entrambi gli eventi e molto altro ancora.